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PsicoNews: Chi sono? uno, nessuno, centomila

La nostra identità è data dalla somma di varie rappresentazioni del sé e dalla loro organizzazione, inoltre anche gli aspetti sociali e culturali hanno un peso. L’identità è un processo dinamico, in continua modificazione.

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PsicoNews: Chi sono? uno, nessuno, centomila
Alcune sere fa ho rivisto una mia cara amica, che ormai vive e lavora a Monaco di Baviera, ovviamente è stato impossibile non fare il classico tuffo nel passato, in particolare a dieci anni fa, cavolo una decade!

Era diverso: neo-laureata, entrata nel mondo del lavoro, ricordo ancora bene la sensazione di essere come la pallina di un flipper, volevo fare tutto, arrivare ovunque.

E’ stato anche un anno in cui ho fatto scelte importanti per me, sia dal punto di vista personale che professionale, senza quasi averne la consapevolezza, e, nello stesso tempo, sono stata testimone delle scelte e dei percorsi intrapresi da alcune persone per me care: traslochi, matrimoni, trasferimenti, storie che iniziavano o che finivano.

Chi ero? Chi sono? Ecco le due domande che mi sono arrivate alla mente.

L’interazione tra individuo e ambiente ci fa essere ciò che siamo, ossia crea e influenza la nostra identità. L’identità di tutti è un processo dinamico, in continuo cambiamento, riguarda sia aspetti affettivi, sia cognitivi, sia relazionali. La nostra identità è creata dalle rappresentazioni che noi abbiamo di noi stessi e dall’organizzazione di queste rappresentazioni.

Sé individuale: pessimista, solitario, generoso, timido e altro, in questo caso si tratta di caratteristiche personali;
Sé relazionale: amica di Michela, sorella di Laura, mamma di… e altro, in questo caso si tratta di caratteristiche di relazioni interpersonali;
Sé collettivo: tifoso di..., italiano, francese, tedesco..e altro, in questo caso ancora si tratta di caratteristiche che hanno a che fare con la collettività, l’appartenenza a un gruppo, con il quale, in parte, ci s’identifica.

Per quanto riguarda l’organizzazione delle rappresentazioni sopraelencate, bisogna aggiungere che l’identità ha una struttura gerarchica, gli elementi che la costituiscono, le varie rappresentazioni, possono essere più o meno salienti e ricorrenti; alcuni ricorrono maggiormente e in modo più pregnante durante le circostanze della vita, come: essere madre; altri elementi sono meno importanti e si attivano solo in determinate situazioni, cui sono utili, come: essere una libero professionista. La nostra identità quindi cambia, in interazione con le circostanze di vita che ci troviamo a vivere, in questo caso si può parlare di Sé Operativo, il Sé che emerge e opera in una determinata circostanza.

Inoltre, in periodi di grande cambiamento e transizione, la struttura dell’identità si modifica, per inserire un nuovo elemento: diventare un lavoratore, terminare gli studi o la carriera lavorativa e andare in pensione, diventare genitore.

Inoltre le persone hanno alcune idee idealizzate di sé: il sé ideale (ciò che vorremmo essere), e il sé normativo (ciò che percepiamo e che dovremmo essere); l’incongruenza tra queste idealizzazioni del sé e la realtà impatta emotivamente su di noi:

stati ansiogeni: quando il sé normativo non è coerente con il sé reale, ad esempio: ritengo che dovrei dedicare la maggior parte del tempo alla mia famiglia ma purtroppo, per questioni lavorative, non mi è possibile;
stati depressivi: quando il sé ideale non è coerente con il sé reale, ecco perché in estate i giornali si riempiono di presunti metodi dimagranti.

Esistono poi anche i cosiddetti regolatori di sistema, influenzati dal contesto culturale di appartenenza, i quali organizzano alcuni aspetti dell’identità come gerarchici.

E tu chi sei? Quali elementi della tua identità sono più importanti?



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di hilde muehlbauer PSICO NEWS
hilde muehlbauer
2 Luglio 2015 - 12:21
 
Condivido l'analisi eseguita dalla Dott.ssa Rongo sulla nostra identità, continuamente sottoposta a cambiamenti ambientali, sociali e culturali, il che ritengo molto positivo perché sollecita l'elasticità della nostra mente e l'adattamento a differenti situazioni della vita e delle abitudini. Grazie Dottoressa.



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