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sperimentazione - nei commenti

Frontalieri con le ali: parte il 10 novembre - 6 Novembre 2014 - 16:20

in Svizzera dicono cosi ...
leggete l'articolo dal punto di vista del Ministro Svizzero il cui titolo già dice tutto ... e quali sono stati i contatti con il Municipio di Locarno .... Mah ! http://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Laliscafo-non-convince-Zali-2231035.html senza contare che dovevano essere in 100 per far partire la sperimentazione e son già diventati 70 .....

"Frontalieri con le Ali: pronti per il volo di prova?" - 19 Settembre 2014 - 18:15

Dicesi sperimentazione
Almeno facciamo sperimentare. La soluzione si trova anche con tentativi ed errori. Magari funziona e si proverà a potenziarlo, organizzando bus navetta in Svizzera. Tutto si può fare, se si vuole.

Frontalieri con le ali - 4 Settembre 2014 - 17:00

lodevole iniziativa
Intervengo a sostegno di questa proposta (da definire nei dettagli) legittima del Consigliere Comunale Zappoli che in tal senso non solo è legittimato ma svolge la propria funzione istituzionale nell'avanzare proposte utili alla città. È certo necessario definire al meglio la proposta ma è chiaro che il tema del trasporto e della mobilità pubblica e dei frontalieri è importante. Rispondo all'obiezione costi a chi forse non conosce l'esito dell'incontro del Sindaco con Navigazione Lago Maggiore e pone una critica in tal senso. In primis i ristorni dei lavoratori frontalieri per legge dello Stato ed accordi internazionali devono essere destinati a questa categoria. Dal punto di vista economico è evidente che, dopo la sperimentazione, se garantita la sottoscrizione di un numero sufficiente di abbonamenti, si instaura certo per NLM un'economia di scala tale da coprire i costi ed aumentare il servizio. Questo potrà coincidere anche in un conseguente aumento occupazionale, proporzionale alla qualità ed utilizzo del servizio. Invito i frontalieri stessi a suggerire all'amministrazione ulteriori informazioni e suggerimenti costruttivi in merito. Grazie, Saluti. Marco Tartari Consigliere Comunale Verbania Gruppo Partito Democratico

Gemellaggio Verbania - Spinazzola - 18 Agosto 2014 - 23:18

Le spese
Non ho dubbi che per queste attività siano parsimoniosi, e non ho motivo di credere che abbiano speso di più ... Il problema risiede altrove, nelle scelte non condivise , nelle decisioni "autoritarie" ( non autorevoli) , in tutto ciò che é presunzione e viene spacciato come "sperimentazione" ... Vedremo...

Frontalieri al lavoro in aliscafo? - 14 Agosto 2014 - 12:22

X Brignone - Attendo fiducioso proposte concrete
La migliore sperimentazione è quella empirica, sul campo. Certo sono necessarie un'analisi costi-benefici e un progetto sulla carta fattibile. Ma non credo ci voglia la NASA per far viaggiare i pendolari sull'Aliscafo.... Altre proposte, oltre che dire a priori che non funziona, me le aspetterei da un Consigliere Comunale appena eletto che si dovrebbe occupare dei problemi dei verbanesi, compreso quello dei pendolari. Da Brignone, che è persona intelligente e decisa ma troppo legato a pregiudizi ed ideologia, e secondo me non ancora politicamente preparato, mi aspetto che in Consiglio Comunale faccia proposte concrete sul pendolarismo nel VCO. Accordi interregionali con Trenitalia e RFI per migliorare il servizio dei treni per Milano, più bus navetta in stazione a Verbania, frontalierato (la Sua proposta di car pooling, perchè no?). Inoltre attendo anche la Sua proposta sulla liberalizzazione della prostituzione, come si discuteva nel post dedicato, sulla falsariga del referendum della Lega Nord, esempio lampante che in Italia non è la "destra becera" a bloccare le riforme. Nel VCO lo sappiamo benissimo che esiste un pendolarismo anche per andare nei "postriboli" del Canton Ticino, dunque il problema è reale. Attendo moderatamente fiducioso.

Frontalieri al lavoro in aliscafo? - 14 Agosto 2014 - 11:14

sperimentazione
Ripeto, sperimentare significa darsi percorso , metodo , numeri e obiettivi... Altrimenti sono solo tempo, soldi e chiacchiere al vento. Al momento si discute di "aria fritta" , con buona pace del "nuovo che avanza" ( che somiglia sempre più al "vecchio rielaborato" con tanta maionese che copre tutto)

Frontalieri al lavoro in aliscafo? - 14 Agosto 2014 - 09:24

Trasporti in Italia
Io proverei. Tanto peggio di così è difficile che si possa fare per i pendolari. Facendo parte della categoria degli eroi sfigati della linea Domo-Milano i problemi del pendolariato li conosco a menadito. Tutti li conosciamo, meno chi dovrebbe offrire il servizio. Tanto inutile discutere quando alla base c'è disinteresse totale per le persone che viaggiano per lavoro. In fondo il pendolare è quanto di più multiculturale e multiclassista che possa esservi. Operai, studenti, badanti, impiegati, manager, avvocati, camerieri, dipendenti pubbici (io). tutti uniti da un solo scopo: arrivare al lavoro sani e salvi, con meno ritardo possibile e cin meno disagli possibili. Perchè oggi è questo il livello del servizio offerto dai vari Trenord, ATM, Trenitalia & C: pessimo con qualche punta di infimità. Come cantava Jovanotti: "c'è qualcuno che fa di tutto per renderti la vita impossibile". Parole sante. Comunque dalla sperimentazione dell'aliscafo si possono ricavare indicazioni utili per metetre in piedi altri servizi. Come dice Renzi: Abbasso i gufi!

Frontalieri al lavoro in aliscafo? - 12 Agosto 2014 - 22:23

Va bene
Allora prendiamo per buono il concetto di "sperimentazione" e mettiamo da parte il concetto di "sparata elettorale" . A questo punto una sperimentazione vera ci deve dire 1- quando può considerarsi un successo (numeri di utenti) 2- quanto dura 3- a che costi (privati e per la collettività ). Io non credo ci diranno mai questi numeri, credo molto di più in un "car pooling" ben organizzato, ma voglio vedere e mettere da parte per un po' i miei pregiudizi... Attendo i numeri della "bufala", ops Dell' esperimento :)

Frontalieri al lavoro in aliscafo? - 12 Agosto 2014 - 22:02

@renato brignone
Non è proprio esatto che la sperimentazione non è riuscita in passato. È stata solo bloccata. I tempi erano diversi. E gli aliscafi erano molto più piccoli.. Una volta arrivato a Locarno il frontaliere si reca al suo posto di lavoro: a piedi se è a Locarno; in treno o in bus se è in un paese limitrofo; oppure cambiando battello se diretto a Magadino (sull'altra sponda del lago).

Frontalieri al lavoro in aliscafo? - 12 Agosto 2014 - 20:42

Già dato
Non ritengo utile ribadire ciò che altri hanno già detto, ma ci sono sostanzialmente due punti: 1- sperimentazione già fatta in passato e non riuscita 2- arrivati a locarno che fanno i frontalieri? La cosa non sta in piedi... Ma se qualche saputello vuol usare il tempo a criticar chi critica , va benissimo :)

Adigest: dura relazione sul canile - Foto - 7 Luglio 2014 - 02:39

lamentele nazionali
la ditta Adigest dovrebbe navigare meglio in internet, visto che le lamentele arrivano dalla gestione che hanno in altri due canili (Piacenza e Tortona) Inoltre "leggo" in questo comunicato molta FREDDEZZA, dove al benessere dei cani ospitati sono dedicate 2 righe. I cani sono esseri viventi, NON pacchi postali o oggetti inanimati o peluche da catalogare. Certamente ciò di cui hanno bisogno, oltre che cure veterinarie, cibo e un posto per dormire in ordine, è tanto affetto. Mi sembra quasi di leggere l'ìelenco dei punti di un laboratorio di sperimentazione o macello..

Marchionini: frontalieri in aliscafo - 28 Aprile 2014 - 11:16

la presunzione l'è una brutta bestia .
Rispondo al frontaliere , ottusità è una parola offensiva , anche idiota lo è ,Lei è un ignorante nel senso che ignora le cose e mi spiego : intorno al 1972/3 la navigazione aveva già pensato e attuato di fare il collegamento per i frontalieri , ma dopo un periodo di sperimentazione si è dovuto desistere in quanto arrivati a destinazione Brissago , Ascona o Locarno i lavoratori avevano grosse difficoltà a raggiungere il posto di lavoro e questo è stato il primo problema , il secondo è di natura tecnica , nel senso che quando c'era forte vento ( maggiore ) non si poteva garantire il trasporto oppure quando c'era la nebbia o quando il lago era pieno di tronchi di vario genere, dovuti allo scarico dei fiumi durante le alluvioni , per queste ragioni si è dovuto sospendere il servizio . Forse se vi foste documentati non avreste scritto cose insostenibili , per finire al frontaliere che dice " non ho diritto di voto " per me non ha diritto anche di parola visto le offese gratuite, grazie .

Il Comitato “In Comune con Diego” va a scuola - 22 Dicembre 2013 - 19:24

Eventuale trasferimento?
Un corso di una scuola (tanto più un corso come Scienze Umane, il più longevo degli indirizzi nati con la sperimentazione del 1974) non può essere "trasferito". Può essere chiuso o restare. Coloro che ipocritamente parlano di "trasferimento" intendono la chiusura del corso - e della esperienza - del Cobianchi e la apertura di un corso analogo (con lo stesso nome e la stessa griglia oraria) in altra scuola, ma non con gli stessi docenti. Questi infatti sono di ruolo al Cobianchi. Tutta l'esperienza pertanto non potrà essere "trasferita" e tanto meno i rapporti che questo indirizzo scientifico (le scienze sociali) ha instaurato con gli altri indirizzi , le loro competenze e le loro attrezzature. Per non parlare di tutta la documentazione di 40 anni e la ricca biblioteca che è parte integrante della scuola. A mio modesto parere va trovata una soluzione provvisoria di reperimento di nuovi spazi e impostata un efficace orientamento per tutti gli indirizzi della scuola superando l'attuale assurda situazione "piramidale" di molti gli indirizzi del Cobianchi. Ovvero molti studenti in prima e pochi in quinta; tre classi di un indirizzo in prima per arrivare a una in quinta (Barbiana a rovescio, con buona pace di don Milani). E una didattica compensativa in grado di recuperare le competenze per gli studenti in difficoltà come da tempo si tenta di fare nei corsi nati dalla sperimentazione e a Scienze Umane. Va chiarito nell’orientamento che una scuola tecnica è diversa da un professionale e richiede attitudini e abitudini allo studio. Riempire il biennio tecnico di studenti che poi si sà in anticipo (la cosiddetta e vantata scuola piramidale) verranno espulsi crea caos nella scuola e frustrazioni nelle famiglie e negli allievi. Il diritto allo studio si realizza anche con un buon orientamento. Il problema semmai è lì e non nell'indirizzo di Scienze Umane. Le risposte burocratiche non risolvono i problemi ma li aggravano.
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