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donne - nei commenti

Marcovicchio: "Profughi subito al lavoro in scuole e strade" - 12 Giugno 2016 - 08:06

Profughi
Su questo tema spinoso non esiste uno schieramento dietro l'una o l'altra parte politica, bisogna solo ragionare da italiani uniti nel difendere l'incolumità, la sicurezza e gli interessi della nostra comunità e del nostro Paese. Ogni volta che vedo questo 80% di clandestini trattati con corsie preferenziali rispetto a nostri connazionali che a volte non arrivano a mettere un piatto di pasta sul tavolo, mi imbufalisco; e lo dico da volontario, che con la propria associazione volontaria, sono anni che dona detratte alimentari a persone e famiglie italiane in gravi difficoltà economiche. Ma secondo voi come si deve sentire una persona normale e riflessiva quando vede queste assurdità: gruppi di giovani clandestini che girano per le città con fior di cellulari e/o apparati tablet a fare un tubo tutto il giorno, serviti e riveriti mantenuti di sana pianta; gruppi di giovani clandestini che importunano donne e ragazze, azzardando a volte anche qualche toccacciamento; gruppi di giovani clandestini che trovano clienti disponibili a passare qualche oretta con loro donne connazionali; gruppi di giovani clandestini che spesso e volentieri rubano; una marea di giovani clandestini che fanno rivolte perchè vogliono avere trattamenti da hotel a 4 stelle e più soldi da spendere alle slot o per altri vizi che nel frattempo hanno preso loro la mano, d'altronde l'ozio è il padre del vizio!! la cosa però più grave ed indecente, che oltraggia tutto il popolo italiano e chiunque abbia un bricciolo di buon senso, è che dei giovani clandestini, che scappano da fame e guerre, GETTANO IL CIBO PERCHE' VOGLIONO CIBI ETNICI E LA PIZZA DI PIZZERIA. Ritengo che questi comportamenti si commentino da soli; c'è però una cosa sulla quale TUTTI dobbiamo attentamente riflettere: come possiamo pensare di mantenere ad oltranza tutta questa marea di gente f.........a, quando abbiamo i nostri figli senza un lavoro e una fraccata di gente sotto la soglia della povertà che, con composta dignità, farebbe i salti di gioia se potesse ricevere quel cibo che questi giovani clandestini gettano per strada.

BellaZia: Riso Arrostito alla Mantovana. - 29 Maggio 2016 - 00:49

Re: kiry
Ciao lady oscar,concordo sui tortelli,rigorosamente con zucca,amaretti etc etc.......sulla sbrisolona un poco meno,di dolci simili c'e' n'e' molti in Italia e nn solo(crumble),poi nn sono un patito di dolci........cmnque,tanto di cappello alla cucina mantovana,ed alle donne mantovane,e ci sarebbe da aprire un blog intero.........tra parentesi,sono omonimo del piu' illustre dei Gonzaga......ciao lady

Incontro contro le truffe - 21 Maggio 2016 - 00:02

kiry
Non sono d accordo. Qui non si tratta di gente che propone investimenti ma di donne che si fingono incinte e chiedono alla nonnina un bicchiere d acqua. O finte raccolte fondi. Ricordo un servizio di striscia la notizia di un pacco non richiesto che arrivava a casa ,dietro pagamento di dieci euro,( l ha ordinato mio marito? Bo. Nel dubbio per 10€ lo ritiro).. con dento una lettera di ringraziamento per aver aiutato un "povero disoccupato"... Vabbè. Io ci porto mi mamma.

Verbania documenti: "Il Cotonificio Verbanese" - 29 Marzo 2016 - 18:11

cotonifici
Credo che la ricostruzione di Bruno e Carlo sia da apprezzare, ma non si può parlare dei cotonifici di Verbania senza ricordare lotte e fatiche svolte in quelle del famoso "Riva", L'unione Manifatture, "Mugiani" e "Miller". Al Mugiani sono entrato giovane nel reparto magazzino pezze, in seguito passai al turno di notte sulle macchine ring e in seguito nel reparto stiratoio, mischia e carde, dove per bere un caffè dove fare aria sopra la tazzina per evitare di bere anche la polvere, ho conosciuto lo zio di Riva il famoso Lampugnani e ho vissuto la spartizione della "torta", la prima ristrutturazione e distribuzione delle produzioni tessili in europa e non. Per capirci il periodo in cui i ring andavano nel terzo mondo come macchine superate ma dove la manodopera non costava nulla. Qualche errore è stato fatto, abbiamo lottato molto ma la ristrutturazione è passata per di più in un settore dove erano impiegate in gran parte donne, insomma un no ai licenziamenti senza calarsi in quello che stava accadendo e senza proposte.

Verbania documenti: "Il Cotonificio Verbanese" - 28 Marzo 2016 - 13:25

grazie
A queste donne, pioniere dei diritti delle lavoratrici. Tutti abbiamo avuto in famiglia una donna che ha lavorato nei cotonifici: Io nonna e suocera. Grazie a queste cinque donne le nostre mamme non sono state più trattate come oggetti da sfruttare ma un po' più come persone. Solo un po'. Erano comunque tempi duri. Grazie del racconto.

Incendio all'Alpe Ompio - 27 Marzo 2016 - 10:57

Bel proverbio !!!!!
Bellissimo motto toscano !!!!!!! C'è sempre da imparare qualcosa di antico dalla nostra bella e sbeffeggiata Italia. Siamo poco praticanti, ma meglio praticare poco la nostra religione che altre che stanno per sopraffare noi e le nostre donne.. E' sicuramente una religione più democratica di altre.

Cafè Teologico: “L’aborto non lascia traccia?” - 20 Febbraio 2016 - 17:18

Condivido
Condivido le sagge e delicate considerazioni di Simona76 e Sibilla Cumana. La testimonianza di due donne e mamme sono molto più preziose di pretenziosi moralismi e condanne varie. C'è freschezza e vita vera. Grazie

Cafè Teologico: “L’aborto non lascia traccia?” - 20 Febbraio 2016 - 10:20

cara Simona 76
sagge e belle parole le sue. Penso a quelle donne che, di fronte ad un embrione con gravi problemi, devono decidere, in coscienza, se tenerlo o no. In entrambi i casi, hanno il mio massimo rispetto in quanto, sono chiamate a prendere una decisione che non dovrebbe essere lasciata agli umani. Questo è il mio punto di vista. Auguri di cuore a lei ed alla sua famiglia.

Cafè Teologico: “L’aborto non lascia traccia?” - 19 Febbraio 2016 - 22:14

Re: Per Maurilio
Caro Lele premesso che io mi sono fatto un idea, ma vista la delicatezza del tema me la tengo per me. Fare il "furbo" significa, per esempio, giocare con i numeri e porre domande manipolatorie, sicuramente in modo involontario, come la domanda "sarebbe molto diverso se fossero anche "solo" il 20 o 30%?". Certo che non sarebbe diverso, fosse anche solo una, andrebbe aiutata a priori! Il tema è, almeno a sentire chi dice che non esiste, che nessuno ha fatto studi seri in proposito. Serio significa, portare dati, informazioni e metodi di raccolta ed analisi. Sempre secondo chi sostiene la tesi che questa sindrome non esista, per definire in modo corretto una sindrome, non basta che ci sia una sofferenza generica, credo che il 100% delle donne che abortisce soffre, ma è necessario individuare una ben precisa patologia di riferimento. Ad oggi, sembra, che nessuno abbia fatto tutto questo. Tutto qui! Saluti Maurilio

Cafè Teologico: “L’aborto non lascia traccia?” - 19 Febbraio 2016 - 21:17

Per Maurilio
Allora Maurilio, io cerco di esporre con chiarezza le mie convinzioni, leggere con attenzione quelle degli altri e rispondere a tono, senza fare il furbo (a che pro?); poi posso fraintendere, ma in assoluta buonafede. Avevo capito che chi contesta l'esistenza della sindrome giudicasse il 62% come percentuale insufficiente per catalogarla come "sindrome", mentre invece dubitano delle fonti che parlano di quel 62%. Corretto? Vero è che sarebbe argomento di seria analisi, valutando il numero di donne che soffrono di conseguenze spiacevoli dall'evento (sarebbe molto diverso se fossero anche "solo" il 20 o 30%?) e l'intensità di queste conseguenze (il fatto che nel lungo periodo non ci siano differenze significative tra chi ha abortito e chi no mi sembra risibile: nel lungo periodo saremo tutti morti!). Rimane sempre il fatto che mi risulta poco o nulla considerata la parte più debole di questa situazione... Al netto degli pseudonimi, non si è espressa nessuna donna?

Cafè Teologico: “L’aborto non lascia traccia?” - 19 Febbraio 2016 - 09:06

Scuse e altro
...mi scusi il sig. Rocco se mi sono permesso di esprimere un parere personale non suffragato da studi e/o metanalisi scientifiche... ...mi vien da chiedere scusa anche al sig. Maurilio se l'ho stuzzicato a tal punto da produrre cotanta risposta... ...però, siccome sono sfrontato, dico un'altra cosa, così, tanto per filosofeggiare ancora a vuoto e certo di non arrivare a conclusioni profonde e impensabili tipo "sul lungo periodo non ci sono differenze significative...", ma piuttosto prendendo spunto dalle belle leggi (belle, come spesso capita in Italia, solo sulla carta; ops, un'altra banalità!) citate da Maurilio: secondo me anche l'embrione ha qualche diritto. Concludo chiedendo a chi ne sa più di me come si debbano intendere certe parole e frasi: sindrome=pandemia? (cioè, si vuol dire che tutte le donne ne soffriranno o è contemplato che un certo numero vivano l'aborto senza ripercussioni; Maurilio, se chi contesta la sindrome afferma che "solo" il 62%(!) ne soffre... se così fosse, sig. Rocco, sarebbe sempre sbagliato l'aggettivo "diffusa" per suddetta sindrome? Io non so... sto alle percentuali e ai termini che usate voi... ); lo Stato ... tutela la vita umana dal suo inizio (domanda delle domande: cosa intendiamo per "inizio"?).

Cafè Teologico: “L’aborto non lascia traccia?” - 18 Febbraio 2016 - 23:15

Re: Re: Teologia e aborto?
Caro Lele, ammetto che fino a questa mattina non sapevo neanche cosa fosse la sindrome postaborto, poi mi hai stuzzicato e mi sono informato. Intanto Cinzia Baccaglini non è solo una psicoterapeuta, ma è anche un'attivista "pro life", e non fa nulla per nasconderlo. Poi, ho trovato anche un suo interessante articolo dal titolo: "Fecondazione extracorporea: quali conseguenze?" dove lega la Sindrome postaborto ai pericoli della FIVET (Fertilizzazione In Vitro). Ma la chicca è stata, in un'altra intervista, alla domanda "È vero che in casi di aborto al V o al VI mese i bambini nati vivi ma in gravissime condizioni vengono lasciati agonizzare senza alcuna assistenza su un nudo lettino di ospedale?" la nostra ha risposto: "Mi dicono succeda." SUCCEDA!!!! Ma dove? La legge italiana è chiarissima: "La 194 consente alla donna, nei casi previsti dalla legge (vedi sotto), di poter ricorrere alla IVG in una struttura pubblica (ospedale o poliambulatorio convenzionato con la Regione di appartenenza), nei primi 90 giorni di gestazione; tra il quarto e quinto mese è possibile ricorrere alla IVG solo per motivi di natura terapeutica" abortire al V o al VI è REATO!!!!!!!!! Poi, ho scoperto che c'è chi contesta l'esistenza della cosiddetta sindrome post aborto sulla base di due semplici supposizioni, che cito pari pari: - "Non è corretto parlare di interruzioni di gravidanza come fossero un dominio compatto e come se tutte le donne reagissero allo stesso modo". - "Si afferma che il 62% delle donne che hanno effettuato aborti volontari ...soffre di questa sindrome...Le fonti non sono nominate. Peccato, perché sarebbe stato bello sapere come e chi ha condotto studi del genere e come si è arrivati a queste conclusioni." Se a qualcuno interessa, qui è possibile approfondire: http://www.giornalettismo.com/archives/1165479/la-grande-bufala-della-sindrome-post-aborto/. Mi spiace caro Lele, non sono in grado in affrontare con serenità un tema così complesso, mi sono fatto la mia idea, me la tengo e abbandono la discussione, senza però aver ricordato a chi legge l'articolo 1 della Legge 22 maggio 1978, n.194: - Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. - L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. - Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite. Saluti Maurilio P.S. Dopo quello che ho letto sul tema, il coro de "I 5 Madrigalisti Moderni", sintetizza il mio pensiero https://www.youtube.com/watch?v=PeiYYGloONs

Cafè Teologico: “L’aborto non lascia traccia?” - 18 Febbraio 2016 - 20:17

Risposta a Lele
Commento quanto più sopra: "Non dico che non ci possano essere le condizioni (abbastanza estreme in verità) che inducano una donna ad abortire, ma se una donna che abortisce non prova nulla dopo averlo fatto, beh personalmente mi fa un po' paura, mi sembrerebbe molto poco umana; non credo proprio sia la stessa cosa di tagliarsi un'unghia o asportare una cisti." Ovviamente conseguenze a breve termine ci sono, e non è certamente una descrizione a cuor leggero ma se si vuole discutere seriamente di un argomente e non per "io penso" o filosofeggiando a vuoto, c'è tutta una bibliografia di studi peer review sull'argomento compiuti su gruppi di donne che hanno abortito (vedi link nel primo messaggio) e che sostanzialmente concordano che sul lungo periodo non ci sono differenze significative tra donne che hanno abortito e donne che non hanno abortito. Ci possono essere certamente casi singoli in cui le conseguenze sono state significative, ma da qua a costituire una diffusa "sindrome postaborto" ce ne corre

Cafè Teologico: “L’aborto non lascia traccia?” - 18 Febbraio 2016 - 09:28

Mi permetto...
Mi permetto di dire la mia modestissima opinione su questo tema delicato. Io difendo con energia il sacrosanto diritto della donna all'aborto ma nello stesso tempo sono consapevole che per una donna è un momento difficilissimo. E' un'enessimo fardello in capo alle donne. Da uomo sono consapevole di questa tragedia.

Interpellanza via XXIV maggio - 17 Febbraio 2016 - 12:29

Dimensione verbanese
Non mi sembra che ci sia un abuso di comunicazione, anzi direi che questo è un modo utile e virtuoso per coinvolgere i cittadini nella politica amministrativa. Ricordiamoci che siamo nella piccola dimensione verbanese le notizie sono centellinate. il cittadino riesce a mettere ordine e avere cognizione nella pioggia di notizie e comunicati che pervengono. Giovanni% socialdemocratico (non il vecchio PSDI) e amante delle belle donne a Verbania

LegalNews: I nuovi divieti relativi al fumo in auto - 16 Febbraio 2016 - 16:39

dubbio
scusate, così come proposto nel testo, l'articolo prevede che la presenza di minori o di donne in gravidanza è ostativa al fumare in auto solo per i passeggeri, mentre per i conducenti è vietato sempre? Grazie.

LegalNews: I nuovi divieti relativi al fumo in auto - 16 Febbraio 2016 - 13:57

Il buon senso di Livio
Amico Livio non sperare troppo nel buon senso: se fosse merce a portata di tutti, sai quanti disoccupati avremmo in più in Italia perchè degli uomini e donne in divisa non ci sarebbe più bisogno?!?! Per carità, in questo deserto occupazionale salviamo almeno questi posti di lavoro!

LegalNews: I nuovi divieti relativi al fumo in auto - 16 Febbraio 2016 - 09:39

ci vuole una legge...
Era necessaria una legge per far capire ad un deficente che non bisogna fumare in macchina alla presenza di donne in cinta e di minorenni.......in macchina poi che è una camera a gas,il buon senso non bastava vero?

A.N.P.I. nasce sezione Alto Verbano - 14 Febbraio 2016 - 19:07

Re: ANPI e negazionismo sulle Foibe
Ciao rp Quando vuole possiamo fare una discussione sulle foibe .. lei ha un vago senso dei termini... certo la tragediadelle foibe è da ricordare.. ma parlare di stermino per 2000/2500 morti.. allora i 10.000 morti slavi nei campi di concentramento italiani lo definiamo olocausto... ? La pratica delle foibe iniziata dagli italiani nei confronti degli sloveni come la chiamiamo? Il grande campo di concentramento di Lubiana ? Le fucilazioni da parte degli italiani di migliaia di civili tra i quali donne e bambini? Le deportazioni degli sloveni dalle loro case per dare la terra agli italiani come la definisce?

PsicoNews: Il segreto per avere un appuntamento - 11 Febbraio 2016 - 16:23

Re: Quindi
Ciao Giovanni% Eh forse hai ragione.... Inconsciamente il tenebroso potrebbe dare l'impressione di essere sciupa femmine.... Poi diciamolo pure, noi donne abbiamo una mente contorta che te la raccomando 😂😂😂
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