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Spazio Bimbi: Stress genitoriale e disabilità

La famiglia viene messa a dura prova dalla disabilità di uno dei suoi componenti, soprattutto se si tratta di un figlio. Vari studi hanno indagato le condizioni di stress percepito dai genitori di bambini affetti da diverse forme di psicopatologia

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Spazio Bimbi: Stress genitoriale e disabilità
L’arrivo di un bambino con disabilità o il momento della scoperta del disturbo è un fenomeno dirompente all’interno del ciclo di vita di una famiglia, tale da produrre una crisi di ampia portata. In varie ricerche è emersa una maggiore vulnerabilità e stress in genitori di bambini affetti da diversi tipi di patologie, rispetto ai genitori di bambini con sviluppo tipico.

I genitori di bambini con disabilità devono affrontare quotidianamente molte sfide che solitamente danno luogo a forti reazioni emotive e preoccupazioni. Il bambino può avere dei comportamenti diversi rispetto ai suoi coetanei, e il genitore deve gestire tanti aspetti della vita del figlio.

Da non sottovalutare anche le difficoltà coniugali nella coppia genitoriale; spesso tutte le attenzioni vengono concentrate sul figlio con disabilità e viene trascurato il rapporto di coppia.

L’impatto di un bambino con disabilità varia sul nucleo famigliare a seconda di diverse variabili, quali: la natura e la gravità della disabilità del bambino, le caratteristiche personali dei genitori, la rete di supporto intrafamiliare (cooperazione tra genitori, ripartizione dei compiti, qualità del rapporto coniugale) e il supporto sociale percepito.
Risultano cruciali le caratteristiche del bambino, la severità dei sintomi e l’età. Il genitore in media presenta forti reazioni negative dopo la nascita e nei primi anni di vita; le reazioni emotive nel genitore permangono anche durante la pubertà e l’età adulta del figlio, ma molti studi riportano che con il passare del tempo la famiglia si adatta meglio alla situazione e impara a coesistere e gestire meglio le problematiche (Bornstein, 2002).

In letteratura si riporta che i genitori di bambini con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo solitamente hanno maggiori livelli di stress genitoriale in confronto ad altri genitori con bambini a sviluppo tipico, ma anche in confronto a genitori di bambini con altre disabilità (Johnson et al., 2011).

Inoltre, nelle madri sembrano esserci maggiori livelli di stress e indici psicopatologici (depressione, disturbi d’ansia ed altri sintomi). Queste donne sono assillate dalle preoccupazioni e completamente assorbite dall’organizzazione e dalla gestione della vita del bambino, spesso trascurano se stesse e il proprio rapporto di coppia per concentrarsi sulle esigenze del figlio (Bristol et al., 1988).

La diagnosi di disabilità di un bambino determina in ogni caso una riorganizzazione radicale dell’andamento familiare.
Sarebbe importante adottare uno stile orientato al problem-solving: pianificando come risolvere le difficoltà quotidiane, ciò porterebbe a comportamenti adattivi (Turnbull, 1993). Risulta altresì fondamentale aiutare la famiglia a ricercare supporto sociale, attuare una riformulazione positiva e a mettere in atto una regolazione emotiva o una strategia di negoziazione o ricerca di compromesso.

Il processo verso l’accettazione e la rielaborazione della diagnosi di disabilità del proprio figlio è lungo e presenta molti ostacoli, ma non è un traguardo impossibile. Si tratta di una condizione che le famiglie di persone con disabilità hanno il diritto di raggiungere per tornare ad una vita il più possibile priva di solitudine, frustrazione e sensi di colpa.

Dott.ssa Michela Bottacchi
La Girandola-Spazio Psicoeducativo
lagirandola.spe@outlook.it



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