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Piemonte: operazione "Montagne Covid Free"

Il Piemonte è la prima Regione in Italia che renderà le sue montagne “Covid free” ricorrendo alla vaccinazione di tutti i residenti e lavoratori dei 500 Comuni montani e di alta collina che presentano presidi sanitari minimi, analogamente a quanto già fatto con le isole minori.

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Piemonte: operazione "Montagne Covid Free"
L’iniziativa rientra nel Piano vaccinale nazionale e richiama quanto previsto dalla circolare del 5 maggio 2021, trasmessa alla Conferenza delle Regioni dal generale Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Covid, sulle aree isolate e più difficilmente raggiungibili.

Si inizierà venerdì 21 maggio da Alagna Valsesia (VC).

L’intervento riguarderà innanzitutto i Comuni montani del Piemonte individuati a “priorità alta” (oltre 200 sui 500 totali) in base alla combinazione di parametri che riguardano l’altitudine, la distanza dall’ospedale più vicino e l’omogeneità territoriale (sulla base del criterio richiamato nella circolare nazionale del generale Figliuolo).

In particolare:

- nelle aree alpine, in tutti i Comuni sopra i 700 metri di altitudine e quelli tra i 600 e i 699 metri che distano più di 25 minuti da un ospedale;

- nelle aree appenniniche e di alta collina, come la Langa cuneese o astigiana, in tutti i Comuni sopra i 500 metri di altitudine e quelli fra i 400 e i 499 metri che distano più di 25 minuti da un ospedale.
La mappa è stata definita sulla base delle tempistiche per raggiungere un ospedale elaborate dal 118.

Non sono inclusi i Comuni montani che si trovano a meno di 25 minuti da un ospedale. Di concerto con il territorio e le Asl sarà possibile valutare eventuali casi di comuni a “priorità media” che per ragioni specifiche sono da ritenere a “priorità alta”.

L’iniziativa è stata presentata oggi nel corso di una videoconferenza stampa dal presidente della Regione Alberto Cirio, con il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi. Presenti anche il commissario generale dell’Unità di Crisi Vincenzo Coccolo e il commissario dell’Area giuridico-amministrativa Antonio Rinaudo.

“Siamo la prima Regione in Italia che avvia un processo di questo genere, ci siamo attivati non appena il Governo ha aperto a questa possibilità - dichiara il presidente Cirio, con gli assessori Icardi e Carosso -, perché un paese di montagna vive la stessa situazione di marginalità di un’isola. In Piemonte abbiamo colto al volo questa possibilità con una proposta concreta che oggi ha ottenuto l’assenso del generale Figliuolo. Saremo la prima regione d’Italia a rendere le proprie montagne Covid free e questo crediamo sia anche il miglior invito per i tantissimi turisti che da sempre amano le vette del Piemonte”.

Sono circa 110 mila i residenti vaccinabili nei Comuni montani a priorità alta. Le Asl convocheranno le circa 71 mila persone residenti che non sono ancora state vaccinate (altre 39 mila hanno già ricevuto almeno una dose perché rientrano nelle categorie già in fase di vaccinazione). I paesi dotati di un centro vaccinale si organizzeranno per concludere l’operazione in un fine settimana, mentre gli abitanti dei paesi senza centro vaccinale potranno farlo in quello più vicino.

Il progetto non determinerà nessun rallentamento sul proseguimento della campagna vaccinale di massa della popolazione piemontese. Saranno infatti circa 2 mila i vaccini giornalieri destinati al progetto delle Montagne Covid free (sui circa 30 mila in media che vengono somministrati ogni giorno in Piemonte, sulla base delle attuali disponibilità di vaccini).

“Da metà giugno - concludono il presidente Cirio e gli assessori Icardi e Carosso - le nostre montagne saranno quindi Covid free: un posto altamente sicuro per trascorrervi le proprie vacanze”.

Nel caso di Comuni montani che non sono nell’elenco della fascia di priorità alta perché si trovano a meno di 25 minuti da un ospedale, ma che hanno frazioni che invece sono più distanti e che quindi rientrano nei parametri previsti per individuare le “aree isolate” e con “presidi sanitari minimi” (come richiamato nella circolare del 5 maggio del generale Figliuolo), l’Asl di concerto con il territorio interverrà su questi specifici casi per inserire la frazione nella fascia di priorità alta e procedendo, anche in base al criterio di omogeneità territoriale, alla vaccinazione di coloro che vivono e lavorano in quell’area.

Inoltre, essendo il territorio piemontese morfologicamente complesso e variegato, come specificato ieri nelle slide e nel comunicato, le Asl sempre in collaborazione con il territorio potranno valutare caso per caso quelli che per ragioni specifiche sono da ritenere a priorità alta. L’elenco per cui non è chiuso, ma integrabile alla luce dei diversi casi.
Per qualunque cosa restiamo a vostra disposizione.

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