Il 26 luglio verrà proiettata la versione integrale di Accattone di Pasolini, mentre nella seconda serata del 27 luglio, introdotta da Roberto Calabretto, il grande pianista jazz Umberto Petrin improvviserà durante la proiezione di una selezione di film del grande regista e intellettuale.
«Prima ancora di pensare ad Accattone, quando pensavo genericamente di fare un film, pensavo che non avrei potuto commentarlo altrimenti che con la musica di Bach; un po’ perché è l’autore che amo di più e un po’ perché per me la musica di Bach è la musica a sé, la musica in assoluto… Quando pensavo ad un commento musicale, pensavo sempre a Bach, irrazionalmente, e così ho mantenuto, un po’ irrazionalmente, questa predilezione iniziale».
Così Pasolini regista dice a commento del film che all'epoca destò molto stupore se non addirittura scandalo per la scelta di musica bachiana accostata a storie di periferia e sottoproletariato.
«Vorrei essere scrittore di musica, vivere con degli strumenti dentro la torre di Viterbo [… ] e lì comporre musica, l’unica azione espressiva forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà» così scriveva Psolini nel Poeta delle ceneri.
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