LA MOSTRA
In ordine cronologico, la prima famiglia di decoratori con legami con Baveno è quella di Carlo e Tommaso Bernasconi, padre e figlio. Il padre Carlo (Milano 1837- Cannobio 1903), garibaldino che ebbe partecipazione attiva al Risorgimento, di professione pittore e decoratore, operò, oltre che a Milano, a Roma, dove incontrò e sposò la cannobiese Maddalena Ravieli, e quindi sul Lago Maggiore. Il figlio primogenito Tommaso (Roma 1873-Milano 1926) seguì le orme paterne, affiancandolo dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, guadagnandosi larga fama di talentuoso pittore e decoratore. Ricevette commesse molto prestigiose, quali la decorazione a stucco e pittura del Kursaal di San Pellegrino Terme, vero capolavoro del Liberty italiano, e la Villa della Regina Margherita a Bordighera. Nel Verbano a lui furono affidati i decori a stucco di villa Carosio a Roncaro, del Villino Bergamo a Stresa e di Villa Cadorna a Pallanza.
Di poco successiva all’attività del Bernasconi è quella dei fratelli Monferini di Oltrefiume, tra i quali il maggiore, Carlo Felice (Baveno 1896-1973), si formò come pittore e decoratore alla Scuola Superiore d’Arte Applicata all’Industria con sede a Milano nel Castello Sforzesco. Negli anni Venti del Novecento operò insieme ai fratelli minori con una ditta che si occupava di tutte le fasi di costruzione e decorazione edilizia. In seguito con una ditta propria focalizzò il suo impegno sulla sola decorazione. Vero e proprio manifesto delle abilità dei fratelli Monferini, e di Carlo Felice in particolare, sono le due ville di residenza della famiglia, La Monferina e La Monfrinota a Oltrefiume. Molte sono poi le case bavenesi con decorazioni, che vanno da quelle molto ampie e articolate a racemi vegetali in stile Liberty della località Quara, al fitto intarsio a “graffiato” classicheggiante della ex Banca di Novara, a più limitati interventi di creazione di cornici nelle fasce sottogronda, di cui si ammirano vari esempi in Via Piave e in altre vie di Baveno.
La mostra, oltre ai pannelli con immagini fotografiche delle ville dipinte e documenti sui decoratori, propone vari bellissimi disegni preparatori in originale, attinti dal ricchissimo archivio della famiglia Bernasconi, nonché fotografie e documenti messi a disposizione dalla famiglia Monferini.
ORARI DI VISITA
La mostra sarà visitabile, con ingresso libero e gratuito, dal 10 giugno al 31 dicembre 2023 nei seguenti giorni e orari:
10/06/2023 • 30/09/2023
tutti i giorni, ore 09:00-12.30 e 15:00-18:00
01/10/2023 • 31/12/2023
Da lunedì a sabato 10:30-12:30; martedì, giovedì, venerdì anche 15:00-18:00
EVENTI COLLATERALI
Per apprezzare e approfondire il tema, oltre alla conferenza della serata inaugurale, lo storico Leonardo Parachini condurrà alcuni momenti di scoperta sul territorio:
Domenica 9 Luglio, ore 17.00 • Passeggiata: Le case dipinte di Oltrefiume •
Alla scoperta di alcune delle più interessanti realizzazioni dei decoratori Monferini, delle vicende di alcune delle ville di Oltrefiume e dei personaggi che le hanno abitate.
Domenica 16 luglio e venerdì 18 agosto, ore 20.00 • Minicrociere: Le ville di Baveno dal Lago •
Navigazione lungo la costa tra Baveno e Stresa per osservare e conoscere il paesaggio delle ville, i personaggi che le hanno abitate e le loro storie.
Prenotazione obbligatoria all'Ufficio Turismo di Baveno entro le ore 17.00 del giorno precedente per poter partecipare alla passeggiata e alle minicrociere.
La partecipazione è a offerta minima di euro 15 a sostegno del progetto “La pietra racconta”.
Oltre a queste iniziative è previsto un ricco programma di eventi, consultabile e scaricabile al seguente link : Scarica qui il programma completo!
L’esposizione e le iniziative collaterali si inseriscono nella scia delle numerose attività di valorizzazione del tema della pietra e del territorio in tutte le sue sfumature, promosse dal Museo GranUM nel contesto dell’Ecomuseo del Granito in partenariato con il Comune di Mergozzo e l’Associazione GAM con il progetto “La pietra racconta”, che anche per il 2023 ha ottenuto il sostegno della Fondazione Comunitaria del VCO.