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Piemonte: meno tasse per i locali senza slot

Vietata l'installazione delle macchinette nelle zone vicine a scuole e bocciofile. I bar che le disinstalleranno pagheranno lo 0,92 per cento in meno di Irap chi le mantiene lo 0,92 per cento in più.

Verbania
Piemonte: meno tasse per i locali senza slot
Dal sito: torino.repubblica.it
Sarà una "multa", sottoforma di un aumento dell'Irap per gli esercizi commerciali che ospitano macchinette e slot machine, a finanziare la lotta contro il gioco d'azzardo.

L'ha deciso la giunta regionale guidata da Sergio Chiamparino che ha messo a punto un sistema di premi e multe per quei gestori di locali e bar che scelgono di avere o togliere le macchinette per il gioco d'azzardo. "Una vera e propria piaga - hanno spiegato il presidente Sergio Chiamparino e l'assessore Antonio Saitta - che rappresenta un giro d'affari, in Piemonte, di 5 miliardi di euro l'anno".

Per questo la regione ha deciso di varare un piano di contrasto, con campagne nelle scuole e inviti ai comuni a individuare le "zone rosse" in prossimità di luoghi sensibili come scuole e bocciofile, dove vietare l'istallazione delle macchinette per giocatori.

Per finanziare il piano, circa 2 milioni di euro saranno recuperati grazie a un meccanismo di variazione dell'Irap: "Dal 1 gennaio 2015 per tre anni l'aliquota Irap sarà ridotta dello 0,92% per gli esercizi che provvederanno volontariamente alla completa disinstallazione degli apparecchi da gioco e nello stesso tempo che aumenti dello 0,92% a carico di quegli esercizi nei quali le micidiali macchinette restano installate".


Il comunicato della Regione Piemonte sul gioco d'azzardo



3 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di lady oscar ottimo bravo bene
lady oscar
29 Agosto 2014 - 13:45
 
Fate qualunque cosa ma estirpiamo questa piaga. Avanti così. Speriamo che non arrivi qualcuno con la costituzione in mano a rompere le uova...
Vedi il profilo di lupusinfabula ottimo!
lupusinfabula
29 Agosto 2014 - 20:47
 
......E lo dice uno che invece sarebbe favorevole ad un casinò sul Lago Maggiore!
Vedi il profilo di stefania bravi!
stefania
31 Agosto 2014 - 09:01
 
bravi! continuate cosi'



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Chiamparino e Saitta: “Nostro dovere intervenire contro questa piaga”


Il gioco d'azzardo è un settore che non conosce crisi in Italia, dove ogni anno la raccolta complessiva si aggira intorno agli 89 miliardi di euro ed è in costante crescita: in media ogni italiano spende 1.400 euro all'anno per tentare la fortuna. 
“In Piemonte - spiegano il presidente della Regione, Sergio Chiamparino,  e l'assessore alla Sanità, Antonio Saitta - la spesa per il gioco supera i 5 miliardi di euro e purtroppo negli  ultimi anni i pazienti affetti in forma grave da gioco d'azzardo patologico sono più che quadruplicati. Riteniamo sia un dovere morale  intervenire su questo settore che rovina centinaia di famiglie e  comporta peraltro costi crescenti a carico della sanità pubblica.  L’ultima legge regionale finanziaria, approvata nel febbraio scorso dal Consiglio regionale, prevede all'art.7 proprio una serie di misure per la prevenzione ed il contrasto delle forme di dipendenza dal gioco d'azzardo lecito. Da qui, l’accelerazione a  seguire con priorità ed attenzione questa tematica”.
La legge prevede che “la Giunta regionale definisca linee di indirizzo e presenti al Consiglio regionale un piano triennale per prevenire e ridurre il rischio dal gioco d'azzardo patologico (GAP) ed il contrasto alla dipendenza, ma anche per il trattamento terapeutico ed il recupero sociale dei soggetti affetti da sindrome da GAP, promuovendo la consapevolezza dei rischi correlati al gioco, ancorché lecito, per salvaguardare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione, nonché la cultura del gioco misurato”.
“A breve il nostro piano sarà pronto” annuncia l'assessore Saitta, che intende coinvolgere non solo gli enti locali e le istituzioni scolastiche del Piemonte, ma il vasto mondo del volontariato, le associazioni antimafia, le parrocchie, senza dimenticare le banche e gli istituti di credito: “Nostri interlocutori dovranno essere prioritariamente i commercianti, perché la normativa regionale approvata prevede che dal 1° gennaio 2015 per tre anni l'aliquota Irap sia ridotta dello 0,92% per gli esercizi che provvederanno volontariamente alla completa disinstallazione degli apparecchi da gioco e nello stesso tempo che aumenti dello 0,92% a carico di quegli esercizi nei quali le micidiali macchinette resteranno installate”.   
“Vogliamo sollecitare i sindaci del Piemonte ad assumere decisioni sull'insediamento dei locali dove si gioca, per evitare che siano presenti intorno a luoghi sensibili, come le scuole”, aggiunge Chiamparino.   
Se in Italia la stima dei giocatori d'azzardo patologici varia dallo 0,5% al 2,2% (dati Ministero della Salute), in Piemonte i casi conclamati e quindi presi in carico dai servizi che in ogni Asl e Aso si occupano delle dipendenze sono stati lo scorso anno 1.256, in prevalenza uomini, età media di 47,9 anni con una media di soggetti a rischio che in Piemonte è più alta di quella nazionale. “Se pensiamo che mediamente un paziente in carico ai SerD costa oltre 2.000 euro l’anno con un costo stimato che non tiene conto di eventuali costi aggiuntivi per ricoveri in strutture residenziali specialistiche - aggiunge Saitta - e che in un anno i nuovi utenti sono stati 578, ci rendiamo conto di quanto sia urgente intervenire per impedire il più possibile il diffondersi del fenomeno, aggravato certamente anche dalla crisi economica”.
Tutte le Asl del Piemonte hanno servizi per il trattamento del GAP all’interno dei Dipartimenti di Patologia delle Dipendenze, la maggior parte come servizi strutturati specificatamente, un parte minore come gruppi di operatori che si interessano dell'area specifica. Gli ambulatori che offrono un servizio GAP sono 38, mentre le equipe di lavoro 33. Complessivamente il personale pubblico dedicato al GAP ammonta a 207 operatori (quasi tutti a tempo parziale), di cui 40 medici, 62 psicologi, 45 educatori, 22 infermieri, 29 assistenti sociali. Un dato di cui tenere conto è anche quello legato al coinvolgimento giovanile: oltre il 40% dei giovani tra i 14 e i 19 anni dichiara di aver provato a giocare almeno una volta. Sull’educazione e la prevenzione al gioco d’azzardo la Regione Piemonte nel recente passato si era attivata con una campagna rivolta alle scuole ed aveva coinvolto 8.000 studenti.


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