Gli raccontai l’idea in embrione di realizzare dei playground a Gerusalemme e Betlemme che avrebbero unito i bambini delle diverse religioni ed etnie, facendoli giocare assieme e dando dei momenti di sorriso in zone costantemente in conflitto. In quell’occasione il Santo Padre ebbe un attimo d’emozione e fu quell’episodio che mi diede la forza di realizzare insieme a grandi persone e campioni dello sport un campo da pallone a Gerusalemme e uno a Betlemme, dove ancora oggi i bambini di ogni religione, nonostante tutto, vanno a giocare trovando piccoli momenti di Pace. Ricordo l’entusiasmo del Santo Padre quando si prospettò in quel periodo la possibilità di avere le Olimpiadi estive del 2024 a Roma in concomitanza del Giubileo del 2025 facendo sì che si realizzassero tante opere comuni poi a vantaggio della comunità. Mi disse in quell’occasione “Vada avanti, ma io nel 2025 non ci sarò più”.
Per me è stato fantastico solo pensare che, oltre alla sua benedizione ,le attività che abbiamo realizzato fossero da lui seguite costantemente. Durante il mio ultimo viaggio a Roma qualche mese fa parlammo di come far diventare lo sport un messaggio universale e concordammo che fosse il caso di far intervenire le Nazioni Unite creando uno “Sport department”, che in questo momento non esiste. In questo triste momento, penso che sia bello lanciare un messaggio universale che porti il vero significato voluto da Papa Franceso attraverso le ultime parole che mi ha detto: fine di tutte le guerre, Pace, Fratellanza e continuare con l’obiettivo di dare un luogo dove i bambini di tutto il mondo possano giocare tutti insieme uniti e felici”.