Nonostante le condizioni meteorologiche non sempre favorevoli, tra piogge e temperature sotto la media stagionale, che ha costretto a ruotare su più sedi, il pubblico ha risposto con una partecipazione attenta e selettiva dimostrando ancora una volta la vitalità della proposta culturale del festival.
Una nuova casa per la cultura
La scelta di trasferire il cuore pulsante del festival al Parco Besozzi Benioli, nel centro di Verbania Intra, si è rivelata vincente. Lo spazio verde, restituito alla comunità nel 2015, ha accolto le presentazioni letterarie principali creando un'atmosfera intima e raccolta che ha favorito il dialogo tra autori e pubblico. Quando il tempo lo ha richiesto, gli eventi hanno trovato ospitalità nell'Ex Palazzo Pretorio di Piazza Ranzoni, nello Spazio Sant'Anna e all’Hotel Il Chiostro dimostrando la capacità organizzativa dell'Associazione LetterAltura e la flessibilità di una rete di luoghi culturali sempre più integrata nel tessuto urbano.
Decine di autori per interpretare il cambiamento
Il programma ha portato a Verbania alcune delle voci più significative del panorama culturale italiano. Il vincitore del Premio Strega 2025 Andrea Bajani ha presentato "L'anniversario" in dialogo con la giornalista di Radio 24 Alessandra Tedesco, offrendo una riflessione potente sul tabù dell'abbandono familiare. Accanto a lui, la finalista dello Strega Nadia Terranova con "Quello che so di te" ha esplorato le genealogie familiari e il peso dell'eredità psicologica.
Il festival ha saputo intrecciare letteratura, storia, scienza e attualità geopolitica. Marco Belpoliti ha interrogato l'invenzione stessa del concetto di Nord, mentre Anna Momigliano ha analizzato le trasformazioni di Israele dopo il 7 ottobre. La memoria della Resistenza è stata raccontata attraverso prospettive inedite da Giorgio Van Straten, Stefano Catone e Sergio Giuntini, dimostrando come la storia possa ancora parlare al presente.
Da ricordare la presenza del giornalista e storico Gianni Oliva, dell'autrice Laura Pariani, che nel corso del Festival ha presentato il corso di scrittura narrativa organizzato in collaborazione con l'Associazione Culturale LetterAltura, e Stefano Ardito che ha messo in luce, dialogando con il presidente del Parco Nazionale della Val Grande, l'esigenza di gestire le nuove problematiche del turismo in montagna.
Un ringraziamento va naturalmente a tutti gli autori che sono intervenuti e che hanno reso molto interessante questa edizione.
Montagna, paesaggio e scienza: un dialogo necessario
La vocazione montana del festival si è confermata attraverso presentazioni dedicate alle Alpi, ai bivacchi, alle leggende alpine e al rapporto millenario tra uomo e natura. Particolarmente apprezzati gli interventi scientifici di Stefano Fenoglio sui miti del diluvio universale e di Sandro Carniel sulle rotte mediterranee, che hanno saputo trasformare dati complessi in narrazioni accessibili e coinvolgenti.
Arte, architettura e nuove collaborazioni
L'edizione 2025 ha ampliato i propri orizzonti con mostre fotografiche, installazioni audiovisive e un focus sull'architettura sostenibile curato dagli architetti Monica Tricario e Gianni Mollo dello studio Piuarch. La collaborazione con il Trento Film Festival ha portato a Verbania il cinema di montagna di qualità, con la proiezione del film argentino "Donde los árboles dan carne", Genziana d'Oro 2025.
Hanno inoltre nutrito molto interesse l'installazione audiovisiva "Immagina il viaggio" a cura di Umberto Vecchi e la proiezione "The Yokohama Project" a cura di Giada Ripa, che hanno donato al pubblico atmosfere di viaggio oniriche.
Grazie alla mostra fotografica "Radio Judrio" di Massimo Crivellari, il pubblico ha potuto inoltre conoscere la Valle di Judrio, territorio di confine tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, sospesa tra passato e presente.
I numeri e il cuore del festival
Cinque giorni di programmazione, oltre trenta eventi tra presentazioni, mostre, proiezioni e spettacoli, centinaia di partecipanti che hanno dimostrato come la cultura possa essere un bene comune capace di attraversare le generazioni. La presenza delle scuole, il coinvolgimento dei più giovani attraverso laboratori creativi, la partecipazione attiva dei volontari hanno confermato che LetterAltura non è solo un festival ma un progetto di comunità.
"Il tema dei mutamenti si è rivelato più che mai attuale," ha dichiarato il presidente dell'Associazione LetterAltura Amadio Taddei. "In un'epoca di profondi cambiamenti climatici, sociali e culturali, offrire spazi di riflessione e confronto è una responsabilità che sentiamo profondamente. La risposta del pubblico, anche nelle giornate di pioggia, ci dice che questa necessità è condivisa."
Il Festival LetterAltura 2025 si conferma così come uno degli appuntamenti culturali più significativi del panorama piemontese, grazie al sostegno di Regione Piemonte, Città di Verbania, Distretto Turistico dei Laghi, Parco Nazionale della Val Grande, Fondazione CRT e Fondazione Comunitaria del Vco. Un ringraziamento va inoltre allo sponsor Inenergy, ancora una volta al fianco del Festival LetterAltura. Per la riuscita della manifestazione va inoltre un ringraziamento alle Edizioni CAI, al Museo del Paesaggio e al CNR-IRSA di Verbania per la collaborazione.
Un evento capace di coniugare qualità dei contenuti, accessibilità e radicamento territoriale. L'appuntamento per la ventesima edizione è nel 2026.
LetterAltura: bilancio positivo
Si è conclusa la diciannovesima edizione del Festival Lago Maggiore LetterAltura, che dal 24 al 28 settembre ha trasformato Verbania in un laboratorio culturale a cielo aperto dedicato al tema "Mutamenti. Le sfide del cambiamento".
