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Premio Letterario - Città di Verbania - Beato Contardo Ferrini

Venerdì 7 novembre 2014, alle ore 20.45, a Villa Giulia, Verbania Pallanza, si terrà la premiazione della 5° Edizione del Premio Letterario. “La persona al centro del diritto: punto di partenza e di arrivo. Storie di vita, accoglienza, speranza e riscatto”. Ingresso libero al pubblico.

Verbania
Premio Letterario - Città di Verbania - Beato Contardo Ferrini
"Anche quest’anno la partecipazione di libri e autori al premio letterario “Beato Contardo Ferrini – Città di Verbania” 2014, è stata intensa e qualificata, con opere di sicuro spessore.

Ci sono infatti giunti, certo a specchio della migliore produzione corrente, documentati romanzoni storici (Michele Gianni, Il piombo e l’orologio); trame cadenzate e intrecciate, già quasi pronte per moderni film thriller internazionali (Simone La Perna che ne L’uomo che guarda la pioggia fa inseguire ai suoi due scienziati/eroi l’antidoto contro il veleno del ragno Hairy – che è come dire… mutatis mutandis, il vaccino contro l’Ebola!); affascinanti saghe insieme familiari ed epocali (Marco Pogliani, Padri; Vito Antonio Gastaldi, Il colore della lavanda); fervide investigazioni storico-giornalistiche sul filo della clamorosa denuncia (Maria Canale, Dalle foibe al Giorno del Ricordo); confessioni e denunce che dallo struggimento privato giungono alla coscienza pubblica, civile, con una rinnovata consapevolezza etica e umana (Vittoria Colacino Diletto, Dignità di donna)...

Ancora, veri e propri “inni all’amore” come frutto e fiore stesso di conoscenza (Vittorio Casali, Ancora insieme), resoconti lirico-esistenziali (Vincenzo Santoro, Il bambino di un tempo), perfino approcci scanzonati (Gianroberto Viganò, Stranezze in Lombardia e dintorni), raffinate discettazioni sul labirintico destino dei libri e degli uomini che vi si specchiano (Andrea Kerbaker, Lo scaffale infinito) – ma, soprattutto, testimonianze dirette (appena un po’ mascherate, “sceneggiate” in funzione narrativa) di cruciali, dolorose esperienze personali, anche qui, come sempre, in prezioso, vertiginoso bilico tra dolore e speranza: cioè, tra l’esperienza triste e romanzata d’una malattia invalidante (Pino Greco, Tiemmeo), e il racconto intrigante e inquieto d’un medico senza frontiere che opera a Kabul, nel martoriato Afghanistan (Salvatore Maiorana, L’ultima volta); ma anche il diario aspro e dolce all’unisono d’un prete nella periferia romana dei più umili e disadattati (Fabrizio Centofanti, Salva l’Anima); o, per voto munifico e coraggio, agone della gioia, la scelta creaturale d’un’adozione (Alessandro Berard, Aleksandrovich. Storia di un’adozione), l’accoglienza d’una piccola vita che rende certo più grande e vera anzitutto la nostra, e molto più giuste e pure anche le nostre risorse, e inesauribile, rigemmata in progress, per noi e per tutti, la speranza fragile ma schietta nel quotidiano.

Scriverlo diventa allora un dono ulteriore – dono donato e raccontato anche gli altri.

Più impegnativo è stato poi selezionare i vari volumi in base anzitutto ad una reale aderenza al tema privilegiato per quest’edizione (l’individuo come fulcro e traguardo creaturale); e ancor più scegliere gli esiti migliori per felicità d’ispirazione, forza e tenuta etica, anche eleganza – a tratti, vera e propria, corroborante squisitezza stilistica.

Ma ecco, qui di seguito, le riflessioni che, sempre con sincero spirito collettivo e rito di condivisione, pur nelle diverse e libere valutazioni dei vari giurati – ci hanno appunto portato alla selezione dei 5 premiati e 2 segnalati.

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