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Verbania simbolo florovivaistico nel mondo

“Non solo città tra le più vivibili, ma anche portavoce di una tradizione – quella della floricoltura – che si riflette ancor oggi nella produzione di piante acidofile, che ne rappresentano l’immagine nel mondo."

Verbania
Verbania simbolo florovivaistico nel mondo
"Ed è davvero bello che l’immagine di Verbania sia innanzitutto legata all’immagine del suo lago e dei suoi fiori, ottimi biglietti da visita anche dal punto di vista dell’appeal turistico”.

Così la Coldiretti interprovinciale di Novara-Vco a proposito dell’ottimo risultato ottenuto da Verbania in occasione della ventunesima edizione di «Ecosistema Urbano», il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con l'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.
Su 104 città Verbania, precede Belluno, Bolzano, Trento; Milano si attesta solo al 62° posto, mentre alle posizioni di fondoclassifica si posizionano Agrigento, Isernia, Crotone, Messina e Catanzaro.

Grazie alla produzione di acidofile (azalee, rododendri, camelie, pieris), nonché alle coltivazioni di piante in vaso e sotto serra la floricoltura verbanese – insieme a quella dell’intera sponda orientale del Lago Maggiore e delle contigue realtà dell’Alto Novarese - rappresenta un segmento sempre più importante e strategico per l’agricoltura delle nostre province: apprezzata, per di più, anche fuori dai confini nazionali, grazie alla posizione baricentrica che ha l’area del Verbano, a stretto contatto con i Paesi centreuropei.

Evidenzia la Coldiretti interprovinciale: “Un’immagine, quella dei nostri fiori, che si lega a doppio filo a quella dell’italianità: a questo proposito vanno ricordate le potenzialità e il ruolo delle produzioni locali nell’ambito del progetto nazionale Fai “Firmato Agricoltori Italiani”, che ha visto le imprese floricole del Vergante già intraprendere la coltivazione di azalee per il marchio Fai: un marchio collettivo di garanzia, concesso in esclusiva dalla Fondazione Campagna Amica a FAI Spa, sulla base di un regolamento d’uso che prevede un disciplinare tecnico di filiera (processo produttivo, standard qualitativi, valori etici, sociali ed ambientali), la rintracciabilità dell’origine agricola e italiana delle materie prime, la distribuzione del valore agricolo all’interno della filiera”.

Le imprese florovivaistiche di produzione del Lago Maggiore si caratterizzano per un’elevata specializzazione colturale (azalea, camelia, rododendro) legata alle condizioni pedo-climatiche che ne hanno caratterizzato il successo negli anni passati.
La commercializzazione delle produzioni è sempre stata rivolta al mercato nazionale ed europeo: la crisi economica sta colpendo queste aziende in modo incisivo negli ultimissimi anni ed alcune stanno già chiudendo l’attività.
Grandi cambiamenti sono in atto nella fase distributiva e commerciale della filiera florovivaistica, con il ridimensionamento di alcune figure classiche di commercializzazione: altre, come in altri comparti da tempo, hanno assunto rilevanza notevole anche nel settore florovivaistico (GDO).

“Non ultimo, il florovivaismo può essere sempre più motivo d’attrazione turistica per Verbania e per l’area del Lago Maggiore: per questo è importante sottolinearne il valore, l’italianità e la grande tradizione storica che lo caratterizza. Ed è importante farlo in sinergia con i veri protagonisti, con coloro che coltivano e tramandano la tradizione: ovvero le imprese florovivaistiche del territorio”.



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