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Nobili: situazione finanziaria provinciale drammatica

E’ un grido di allarme, che non ammette dilazioni d’intervento, quello che il Presidente Nobili ha lanciato durante un incontro con la stampa locale.

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Nobili: situazione finanziaria provinciale drammatica
“Come tanti invochiamo la costituzioni di un Governo con cui rintavolare con la massima urgenza un dialogo sul futuro di questi enti. Il riordino va fatto, in un modo o nell’altro, ma con la massima chiarezza da subito.

Il Governo Monti con i tagli imposti (per il VCO oltre 3 milioni lo scorso anno, oltre 9 per il 2013) sta facendo morire le Province senza che si sia definita una chiara alternativa amministrativa per i territori. Siamo disposti ad anticipare le misure di questa riforma: l’importante è capire quale sia il nostro futuro.

Il secondo interlocutore verso il quale rivendichiamo ascolto – ha detto Nobili – è la Regione; capiamo quanto anch’essa sia piegata dalla mancanza di risorse, ma ci deve 33 milioni per servizi gestiti rispondendo a sue funzioni delegate e quali fondi arretrati, tra cui i 10 milioni assegnatici per l’alluvione del 2000”.

“Attendiamo – ha dichiarato Nobili – la sentenza del TAR il prossimo 16 maggio sul ricorso contro il Governo per i tagli subiti. Da questa dipende la sussistenza dell’ente, in ogni caso chiameremo a raccolta tutto il territorio in un’Assemblea Generale per assumere decisioni condivise e capire – con una mano sulla coscienza – cosa sia meglio fare. Il momento è drammatico e c’è bisogno di un forte richiamo all’unità d’intenti da parte di tutti. Nessuno può chiamarsi fuori”.

In consiglio provinciale lunedì scorso il Presidente ha risposto alla proposta del gruppo PD di restituire le funzioni delegate alla Regione indicando la prima conseguenza di ciò: la messa in mobilità di 51 dipendenti, personale degli uffici provinciali che si occupano di trasporti, urbanistica, ambiente, agricoltura, lavoro,formazione.

“Con grandissimo imbarazzo – prosegue Nobili – non riusciamo a rispondere agli impegni assunti con le aziende che sono nostre appaltatrici e fornitrici, a tutte le piccole realtà provinciali che in diversi campi contavano su un nostro contributo.

Per di più in queste condizioni – d’ora in poi – non potremo più garantire servizi prioritari come la manutenzione di strade e scuole. Agli studenti e insegnanti dell’Istituto Maggia abbia risposto chiaramente come non possiamo far fronte alla spese dell’allestimento di un laboratorio di sala e cucina presso gli spazi in affitto del Collegio Rosmini per evitare il numero chiuso; a quelli del Liceo di Omegna, in attesa della nuova palestra, non possiamo più pagare l’ ingresso e trasporto al Centro sportivo di Bagnella. Ieri a Stresa ho detto chiaramente che gli 80 mila euro annuali alla Funivia del Mottarone non potranno essere più erogati”.

“Non ci nascondiamo dietro a un dito ma non possiamo neppure farci carico di responsabilità che non sono nostre. In Provincia la gestione delle risorse è sempre stata oculata e siamo stretti osservatori dei dettami della spending review. Allo Stato per 10 milioni di fondi residui dagli anni Novanta abbiamo inoltrato un atto ingiuntivo. Sempre lo Stato ci ha tagliato i trasferimenti comunicandoci che ci avrebbe almeno destinato 700.000 euro per abbattere gli interessi passivi sui mutui.

Abbia preparato tutta la procedura, ma quei soldi non si sono visti. E questo con una bozza di bilancio preventivo con poco meno di 14 milioni in entrata e 17 in uscita. Abbiamo abbattuto all’osso tutte le spese possibili, qualcosa si potrà ancora fare ma non certo in modo risolutivo per gli equilibri di bilancio” ricorda l’Assessore al Bilancio Marcella Severino.

“Il peso delle decisioni statali sulle amministrazioni periferiche si misura anche con quello che è stato deciso a livello di tariffe sull’acqua: come ATO interprovinciale abbiamo votato tariffe immutate rispetto al 2012, poi ci arriva l’input dalla relativa Autorità di un aumento dal 5 al 7%” rincalza Nobili che rammenta anche il grande problema del trasporto pubblico, invitando tutti gli amministratori del VCO a partecipare all’assemblea che presso l’Auditorium della Provincia di Torino si terrà mercoledì 3.

“La Regione ci chiede di tagliare ulteriormente le corse per ottenere sul 2013 un ulteriore risparmio del 25%. Non chiediamo che ciò non avvenga linearmente, ma tenendo conto della peculiarità dei territori montani e decentrati come il nostro. I parametri non sono ancora stati definiti: ciò rischia di riversare i tagli sul secondo semestre dell’anno in una percentuale del 50%.

Sopprimendo la linea ferroviaria Varallo-Novara si risparmierebbero 4 milioni: distribuendolo tra le quattro province di quadrante si annullerebbero i tagli richiesti. Lo stesso ragionamento vale per le nostre strade, di montagna, soggette purtroppo a smottamenti, e a interventi di emergenza. I territori di montagna sono più fragili e spesso vi è un’unica strada di collegamento tra paesi, impraticabile quella la gente è isolata” fa sapere l’Assessore ai Trasporti e alla Viabilità Gianpaolo Blardone.

“Lasciando morire la Provincia – ha concluso l’Assessore all’Agricoltura e alla Montagna Germano Bendotti – non si risolveranno i problemi che, ingigantiti, resteranno sul territorio con tutte le conseguenze per la sua popolazione”.
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