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“Arte fra Natura e Mito”

A Domodossola, sabato 5 marzo alle ore 17 presso la Sala polivalente avvocato Giovanni Falcioni nella Cappella Mellerio, sarà inaugurata l’esposizione “Arte fra Natura e Mito”, organizzata dall’Associazione culturale “Ambrogio Colli” di Cameri (NO) con il patrocinio della Città di Domodossola.

Domodossola
“Arte fra Natura e Mito”
Le opere esposte sono di Elio Bozzola (Belio), Alfredo Caldiron, Giampiero (GP) Colombo e Mino Gabellieri, quattro artisti da molti anni attivi sul territorio novarese. La mostra resterà aperta dal 6 marzo al 3 aprile con il seguente orario: giovedì e venerdì 14.30/18.30, sabato e domenica 10/12.30 e 14.30/18.30. Ingresso libero.

L’evento, curato da Emiliana Mongiat ha, come obiettivo primario, quello di offrire un’opportunità di dialogo e di confronto fra artisti di ambiti territoriali differenti per favorire esperienze culturali più ampie e variegate, proponendo una tematica stimolante, all’interno della quale le opere sono da intendersi come esemplificazioni di percorsi espressivi personali in dialogo con le esperienze del pubblico.

Gli ambiti tematici a cui si riferisce l’esposizione sono sempre stati presenti nelle loro ricerche, che datano a partire dagli anni Settanta, e hanno caratterizzato numerosi dei loro interventi artistici.

I quattro artisti, che operano con strumenti espressivi differenti, dalla scultura alla pittura, alle installazioni, in questa esposizione si integrano perfettamente perché le relazioni presenti fra la Natura e il Mito sono analizzate da punti di vista diversi e complementari.

Le opere di Elio Bozzola (Galliate, 1942) e Alfredo Caldiron (Conca d’albero-PD, 1939) rimandano, con la forza del colore e la sicurezza dell’impaginato strutturale, ai miti che nel corso della storia hanno accompagnato gli alberi e, più in generale, gli elementi arborei come le siepi.

Le installazioni di GP Colombo (Marano Ticino-NO, 1954) propongono, in chiave contemporanea, i miti della classicità –dalle ceraunie di Zeus all’incudine di Efesto, ai simpula degli àuguri, alla barca solare del faraone Cheope– rivisitati concentrando l’attenzione sulla funzione degli oggetti rituali ancora oggi presenti nella nostra vita.

Le sculture di Mino Gabellieri (Volterra, 1944) fanno riferimento al mito della fertilità, rappresentato dalla maternità e dal corpo femminile, le cui forme delicate ed essenziali emergono dalla pietra, dai marmi o dall’alabastro con poetica morbidezza chiaroscurale.

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