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Metti una sera al cinema - Tra la terra e il cielo

Il Cinecircolo Socio Culturale Don Bosco, martedì 13 dicembre 2016, per la rassegna "Metti una sera al Cinema", presenta "Tra la terra e il cielo".

Verbania
Metti una sera al cinema - Tra la terra e il cielo
Un incontro in un hotel a ore tra uno studente universitario e Devi, una ragazza conosciuta in rete, finisce in tragedia. La polizia irrompe e il ragazzo, per la vergogna, si taglia le vene nel bagno. Su Devi e sul padre, un professore vedovo che ha lasciato l'insegnamento per crescere la figlia e gestire un piccolo chiosco, ricade il peso insostenibile del ricatto economico, ad opera della polizia stessa, che ha filmato l'atto osceno. Siamo sulle rive del Gange, a Benares, sulle gradinate di pietra dove si bruciano i morti. Un altro ragazzo, Deepak, addetto ai roghi, coltiva il sogno di diventare ingegnere ferroviario, e si innamora, corrisposto, di una ragazza di un'altra casta. Anche il loro incontro ha in serbo una tragedia inattesa.

Il Gange, sorto dai capelli di Shiva, ha il potere di rigenerare e di trasformare, è il luogo del rito di passaggio per antonomasia, quello da questa vita ad un'altra vita, attraverso il rogo del corpo. Attorno a questa pratica religiosa si è sviluppato un codice sociale e un mercato economico, che decide della schiavitù e della liberazione delle persone che vivono su quegli argini. Ogni cosa, in India, oggi, è contesa tra i mutamenti della contemporaneità e le richieste della tradizione: facebook è una minaccia costante ai matrimoni programmati, e l'emancipazione femminile, che viene dalla scolarizzazione all'ultimo livello e dalle conquistate posizioni professionali, si scontra con i tanti divieti imposti ancora alle donne e con una mentalità radicalmente patriarcale.

Il film d'esordio di Neeraj Ghaywan racconta questo ma, fortunatamente, non c'è tempo, durante la visione, per mettersi a fare della sociologia spicciola: il regista ci trascina da subito nel pedinamento di Devi, figura femminile insolita al panorama del cinema indiano d'esportazione (la incontriamo la prima volta mentre guarda un film porno sul computer, prima di recarsi all'incontro programmato) e interpretazione solidissima di Richa Chadda, qui al primo ruolo da protagonista in un film "art-house", venutole direttamente dalla prova di Gangs of Wasseypur (sul set del quale il regista di Tra la terra e il cielo si è formato, come assistente di Anurag Kashyap). Meno convincente, invece, la seconda linea narrativa, ovvero quella che segue le aspettative romantiche di Deepak (Vicky Kaushal) e poi il suo doloroso lutto, perché l'asciuttezza dello stile che ha caratterizzato fino a quel momento la storia di Devi lascia il posto a tutt'altro genere di sguardo, più banale e stucchevole, intriso di un'ingenuità che può anche corrispondere al personaggio ma non corrisponde altrettanto bene all'idea del film che era stata suggerita in partenza.

Tra la terra e il cielo procede dunque alternando i due ritratti e i due registri, con una certa intermittenza d'interesse, per poi riprendersi magistralmente nel finale, che è sintesi emotiva e narrativa riuscita dei temi impostati e persino dei toni scelti e fino a quel momento apparentemente inconciliabili..
Marianna Cappi



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