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Montani: accelerare indennizzi veneto Banca - 16 Aprile 2021 - 09:33

Senatore Montani (Lega Salvini): “Accelerare la liquidazione degli indennizzi a favore dei risparmiatori colpiti dal crac Veneto Banca”
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Movimento Difesa del Cittadino su Veneto Banca - 30 Aprile 2019 - 16:20

Mah....
...ho seguito qualche incontro organizzato dai vari movimenti a difesa degli azionisti, e no ho avuto sempre avuto buone impressioni sui promotori degli incontri. Il rischio di passare dalla padella alla brace c'è, sempre e comunque, una causa legale non è mai un "gioco" certo. Invito tutti, invece a seguire l'andamento di questa azione della procura di Treviso (https://www.vicenzapiu.com/leggi/crac-veneto-banca-chiuse-le-indagini-indagati-consoli-trinca-faggiani-e-bertolo-costabile/), azione condotta in modo serio e pragmatico, che mette in evidenza i reali meccanismi di funzionamento dell'azienda banca,, in forte controtendenza rispetto a quella aperta dalla procura di Verbania.

Montani su banche e rimborsi risparmiatori - 23 Aprile 2019 - 07:24

Non so di sapere, so di non sapere
"Non so di sapere", "so di non sapere" sono due condizioni apparentemente simili, ma profondamente diverse! Cara Hilde, umanamente capisco tutto il tuo dramma, ma il tuo "Non so di sapere" che ho acquistato azioni di una SpA non ti può mettere nella condizione di aver ragione a tutti i costi. Apprezzabile l'approccio di lupusinfabula, "so di non sapere" e quindi mi astengo da certe operazioni. In ultimo, caro Hans Axel Von Fersen mi semba un po' banale l'approccio "i dipendenti delle banche vendevano le azioni della banca così il valore saliva e loro guadagnavano"! Come ho già scritto, molti hanno commesso errori madornali, primo fra tutti far investire l'intero patrimonio in azioni VenetoBanca, ma sicuramente non hanno agito per proprio tornaconto, diretto o indiretto. Non a caso, il pm Massimo De Bortoli della procura di Treviso ha chiesto il rinvio a giudizio per 4 "top manager" della banca con accuse molto precise e circostanziate: ostacolo all'esercizio delle funzioni dell’autorità pubbliche di vigilanza, aggiotaggio e falso in prospetto 8si veda questo articolo, che è stato del tutto trascurato dagli organi di informazione del VCO https://www.vicenzapiu.com/leggi/crac-veneto-banca-chiuse-le-indagini-indagati-consoli-trinca-faggiani-e-bertolo-costabile/) In sintesi, “allo scopo di conseguire per sé o per altri ingiusto profitto (consistito nella vendita di azioni a condizioni inique) nel prospetto informativo relativo all'offerta pubblica di azioni relativa a un aumento di capitale della predetta società effettuata nel periodo 26 giugno 2014 e 28 luglio 2014 con l’intenzione di ingannare i destinatari del prospetto occultavano dati e notizie circa l’effettiva situazione patrimoniale e finanziaria della società in modo idoneo a indurre in errore i suddetti destinatari delle informazioni (che venivano indotti a investire in titoli azionari che avevano un valore di molto inferiore a quello prospettato e che in breve tempo si sarebbe completamente annullato)”, cioè, i 4, hanno mentito a tutti!

Veneto Banca: futuro nelle mani del Governo - 26 Giugno 2017 - 19:40

Re: Re: Re: Re: sig. Maurilio
Ciao Maurilio Qualche spunto sulla grande depressione e le guerre che ne seguirono l'articolo è un pochino datato ma decisamente attuale, per chi ha pazienza merita una lettura. Il blogger è un bancario http://icebergfinanza.finanza.com/2009/09/16/la-grande-depressione-del-1873-tracce-sulla-spiaggia/ Qui purtroppo alcune conseguenze di questa brutta pagina finanziaria http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/26/veneto-banca-ex-azionista-si-barrica-nella-sede-di-montebelluna-e-minaccia-il-suicidio-persi-2-milioni-nel-crac/3687771/

Interpellanza situazione azionisti Veneto Banca - 19 Dicembre 2016 - 13:24

Re: Re: Re: Che il sindaco faccia il sindaco...
Ciao Maurilio Giusta la tua proposta di una class action locale, ma purtroppo la politica si è dimenticata da decenni di tutelare veramente i cittadini a discapito del capitale. L’azione collettiva, prevista dall’art. 140 bis del Codice del Consumo, a cinque anni dalla sua entrata in vigore ha messo in evidenza l’inadeguatezza della tutela risarcitoria di Patrizia De Rubertis | 6 maggio 2015 Ogni volta che in Italia accade un fatto che coinvolge migliaia di consumatori si sente richiedere a gran voce la class action. Si tratta dell’azione collettiva prevista dall’art. 140 bis del Codice del Consumo ed entrata in vigore nel 2010 che consente di attivare un unico processo per ottenere il risarcimento del danno subito da un gruppo di cittadini danneggiati dalla stessa azienda (esclusa la Pubblica amministrazione) in una situazione omogenea. In altre parole, nel caso in cui più persone abbiano subito gli stessi danni derivanti per esempio da prodotti difettosi o pericolosi, oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza, un solo giudice può condannare l’impresa al risarcimento di massa dei danni. Ultimo caso, in ordine di tempo, è l’annuncio di una class action per tutti i pensionati danneggiati dallo stop delle rivalutazioni deciso nel 2011 dal governo Monti e bocciato dalla sentenza della Consulta. Poi c’è il governatore della Lombardia Roberto Maroni che sta preparando un’azione regionale contro i black bloc per risarcire i milanesi che hanno subito danni durante la manifestazione No Expo. Ma recente è anche la class action promossa da Altroconsumo contro Fca sui consumi auto che a luglio arriverà in tribunale a Torino. Cosa succede, però, dopo che viene dato l’annuncio? Praticamente nulla. A cinque anni dal varo della class action italiana, con un iter a dir poco controverso (introdotta con la legge Finanziaria del 2008 è stata modificata solo nel 2012 con il decreto Liberalizzazioni, facendo così sfumare la possibilità di farla utilizzare ai risparmiatori coinvolti nei crac finanziari Parmalat, Cirio e Argentina), questo strumento si è rivelato inefficace e inadeguato, aumentando le difficoltà di accesso per i consumatori. E a dire che non funziona sono i numeri: ad oggi, l’unica azione collettiva vinta è quella del 2013 promossa dall’Unione Nazionale Consumatori contro il tour operator Wecantour. Il Tribunale di Napoli ha infatti riconosciuto il risarcimento del danno da vacanza rovinata a un gruppo di turisti in viaggio a Zanzibar che, pur avendo pagato profumatamente per alloggiare in un lussuoso resort, si sono poi ritrovati in un cantiere. Altri dati è però impossibile reperirli, perché lo stesso ministero della Giustizia a ilfattoquotidiano.it ha risposto che “non ci sono statistiche sull’argomento, siamo in attesa che la materia venga recepita dai registri informatizzati per poter procedere con una rilevazione”. Molti del resto i motivi che rendono la class action un’arma spuntata. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/06/class-action-linefficace-strumento-per-la-tutela-dei-diritti-dei-consumatori-italiani/1657639/

Silvia Marchionini è il nuovo sindaco di Verbania - 10 Giugno 2014 - 21:29

invece
Invece cosa ha dato la sinistra in 60 anni di mal governo......un bel tacere non fu mai scritto. ...esempi pratici arena miliardi buttati via parcheggio multipiano con fantastico muretto in mezzo alla strada e Dulcis in fondo porto turistico che ha fatto crac perché costruito col fondo schiena.....piccoli esempi di buona amministrazione di sinistra.... dimenticavo la fontana vicino alle scuole Rosminiane schifezza abissale.....é cé gente che vota a sinistra.....anzi c'è gente che vota
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