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Legge su durata autorizzazione paesaggistica

E' stata depositata mercoledì la Proposta di legge di Forza Italia per modificare la durata dell'autorizzazione paesaggistica che vede come prima firmataria l'onorevole azzurra Mirella Cristina, nell'ambito delle azioni urgenti per la semplificazione e lo snellimento dei procedimenti: la burocrazia rischia di ostacolare la ripartenza.

Fuori Provincia
Legge su durata autorizzazione paesaggistica
Il documento accoglie le istanze del settore manifatturiero e dei cavatori volte a legare, collegandole, l'efficacia temporale dell'autorizzazione paesaggistica alla durata dei lavori, a condizione che il progetto resti nelle more invariato, con modifica dell'art. 146 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

"Nella ripartenza dalla grave emergenza sanitaria che ha colpito tutti i settori economici - spiega Cristina - non può che trovare ampio accoglimento la proposta di legge pervenuta a noi parlamentari piemontesi da Assograniti VCO, Confindustria Piemonte, Confartigianato Imprese Piemonte e Unione Cavatori Associazione. La realizzazione delle opere sia pubbliche che private progettate - prosegue la deputata di Forza Italia - trova quasi sempre un ostacolo rappresentato dalla durata rigidamente quinquennale dell'autorizzazione paesaggistica, che spesso non è coordinata, dal punto di vista temporale, con tutti gli altri permessi prescritti e con la durata complessiva dei lavori; nello studio di semplificazioni che da mesi sta affrontando il mio partito ben si inseriscono le proposte del settore manifatturiero e dei cavatori".

Sul fronte economico il progetto necessita di investimenti che nella gran parte dei casi è difficile far rientrare nelle tempistiche, troppo brevi, dettate dall'autorizzazione paesaggistica con evidenti problemi di programmazione e definizione del business plan. Da qui la proposta di modifica dell'art. 146 del d. lgs. 42/2004.

"Si darebbe così un aiuto concreto - conclude l'on. Cristina - ad un settore, quello delle costruzioni, che nel 2020 secondo le stime registrerà un calo del 7%, fatta salva una seconda ondata della pandemia al momento non prevedibile, con una ripresa solo parziale nel 2021. Non basterà un anno per la ripresa e questo vale per tutta l'industria. Sburocratizzare deve essere la parola d'ordine per l'imminente futuro per contribuire a dare nuovi impulsi alla nostra economia".



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