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AstroNews: Il risveglio del Sole

La pandemia Covid-19, che ormai da quasi un anno imperversa in tutto il mondo, ci obbliga a restare chiusi nelle nostre dimore per evitare il relativo contagio. Ma anche solo dal proprio balcone o giardino, chi può osservare il cielo, ed in orari più comodi di quelli serali, con un apposito filtro, ha l’opportunità di vedere il sole che ha ripreso la sua attività, dopo un ritardo di alcuni anni rispetto al previsto.

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AstroNews: Il risveglio del Sole
E sarebbe l’unico modo di poter osservare fenomeni celesti in pieno giorno, proprio perché il sole lo puoi e lo devi osservare in pieno giorno, quando esso è ancora alto in cielo. Il Sole, dio di molti popoli nei millenni, energia vitale, essenza della luce e del calore, re del sistema solare, divinità esistente ma molto dimenticata, forza delle forze, disegnatore del tempo che passa sul quadrante delle meridiane solari. E’ l’unica stella molto vicina a noi e mutevole nel tempo, e per questo analizzabile fisicamente e visibile in tutti i suoi fenomeni esterni. In queste righe mi riferisco alle Macchie Solari, che indicano appunto la sua attività secondo le loro dimensioni, quantità numeriche e numero dei loro gruppi.

Il Sole mostra la sua attività in modo superficiale e vistoso con la presenza di “macchie “ scure che si notano in contrapposizione alla sua estrema luminosità, e che perciò appaiono molto scure, dal grigio al nero, e che si manifestano come tempeste magnetiche di grande energia. La loro oscura vistosità è dovuta alla loro differenza di temperatura rispetto a quella della superficie solare che le attornia, con una differenza di temperatura stimata nell’ordine di 4000 gradi centigradi in meno rispetto a quella del resto del Sole.
Immagine 1
Lo studio dell’attività solare risale al periodo in cui Galileo Galilei osservò per primo le macchie solari attraverso il suo minuscolo cannocchiale, al quale aveva offuscato le lenti dell’obbiettivo, affumicandole con fumo di candela, poiché a quel tempo non esistevano filtri ottici. Galileo disegnò per primo le macchie solari proiettandole su carta utilizzando un elioscopio, e le pubblicò sulle pagine del suo trattato astronomico Sidereus Nuncius. L’attività solare ha una durata media di 11 anni, e si svolge in cicli di minima e massima attività, e in questi ultimi mesi autunnali è iniziato il nuovo ciclo N.25. Le macchie solari sono la manifestazione più evidente e più facile da osservare e registrare, ma il sole mostra anche altri diversi fenomeni, come le protuberanze che sono fiammate gigantesche visibili sul bordo della nostra stella, ed altre continue e mutevoli forme di attività energetica solare, visibili e registrabili solo con filtri a Idrogeno Alfa.

Le immagini visibili in questo articolo, mostrano alcune mie fotografie del 27 novembre scorso, effettuate al Sole al fuoco diretto di un telescopio Newton munito di un filtro apposito ( Astrosolar ) e scattate con una reflex digitale. La macchia solare più grossa ha dimensioni pari alla nostra Terra !!!!!
Immagine 2
Chi si interessa di astronomia, solitamente si dedica all’osservazione serale e notturna di stelle, pianeti, luna, comete e profondo cielo, ma non va dimenticato il Sole, che oltre a procurarci da sempre la vita, è l’unica stella relativamente vicina rispetto a tutte le altre. La conferma di questo è la sua distanza dalla nostra terra, che pur apparendo enorme ( 150 milioni di Km ), non è nulla in confronto a quella della stella più vicina al nostro sistema solare, la Proxima Centauri, che dista 4,2 anni luce da noi, pari ad una distanza di 40.000 miliardi di Km !!!!!! Per questa distanza disumana non possiamo osservare e studiare i fenomeni superficiali delle altre stelle come invece possiamo fare con il nostro sole.

E non dimentichiamo che è più comodo osservare e fotografare di giorno, sia per questioni termiche che di visibilità. Ultima nota che favorisce la sua osservazione, è il fatto che il sole sorge e tramonta tutti i giorni, senza interruzioni, meteo permettendo. Il ciclo solare di 11 anni si svolge in modo sinusoidale, da un minimo ad un massimo di 11 anni per poi ricominciare da un altro minimo successivo. Il massimo di questo nuovo ciclo ( N.25 ) avverrà tra il 2025 ed il 2026, per poi discendere al relativo minimo. Osservarlo e registrarlo giorno dopo giorno offre la sensazione di un suo gigantesco, lentissimo e silente respiro, quasi fosse anch’esso un immenso essere vivente. E vedere che ogni giorno che passa, le sue macchie crescono di numero e spesso di dimensioni, ci dona la sensazione della sua vitalità. Però ATTENZIONE : L’osservazione e registrazione delle macchie va effettuata con appositi filtri, che sono di tipo a luce bianca ( Astrosolar o Mylar ) oppure vetro ottico trattato appositamente per il sole. Con tali filtri si evitano le radiazioni ultraviolette ed infrarosse del Sole, che senza di essi danneggerebbero la retina oculare in modo irreversibile.

Personalmente iniziai ad interessarmi all’osservazione e disegno delle macchie solari negli anni ‘70, dopo aver visitato e frequentato la specola solare di Locarno Monti ( Osservatorio elvetico professionale che studia da molti anni il Sole ), dove il direttore Sergio Cortesi mi insegnò con grande disponibilità i primi rudimenti per l’osservazione e registrazione dell’attività solare.

Come già scritto in un articolo del 2016, nel mio bagaglio di vetusto astrofilo ho conservato le migliaia di schede giornaliere che per quasi 30 anni compilavo con i disegni delle macchie solari ottenuti osservando il sole con un piccolo telescopio, dove si vedono quasi tre cicli di attività solare, giorno dopo giorno, che poi inviavo in copia all’UAI ( Unione Astrofili Italiani ) per far parte della pubblicazione di testi scientifici atti al confronto anche con osservatori solari professionali. Quindi è come affidare all’osservazione anche il compito di contribuire alla conoscenza. Per registrare le macchie solari è sufficiente ogni giorno un foglio con il disegno o stampa di un cerchio, nel quale si disegneranno le macchie solari con una semplice matita a grafite, aggiungendo la data dell’osservazione e lo strumento usato per l’osservazione, che può essere un binocolo, un cannocchiale, oppure un telescopio ( sempre usato con apposito filtro anteposto all’obbiettivo ….)

Spero di riuscire a diffondere la curiosità per questo tipo di attività, che non costa nulla e ci arricchisce di conoscenza del nostro astro Sole. Chi fosse interessato a questa proposta, per avere info può contattarmi al mio indirizzo email : valterschemmari@alice.it.



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