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Preioni su gettonisti sanità VCO

Preioni (presidente Lega Salvini Piemonte): “Polemica su spesa gettonisti nella sanità montata ad arte dal Pd utilizzando dati vecchi”.

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Preioni su gettonisti sanità VCO
Il leghista Alberto Preioni replica alle ultime dichiarazioni del Pd, secondo cui il Vco sarebbe maglia nera in Piemonte rispetto alla spesa per i cosiddetti “gettonisti”. “Pur avendo in più occasioni rimarcato la necessità di contenere l’operato delle cooperative che gestiscono i gettonisti - si legge in una nota - va detto che senza di loro avremmo chiuso servizi sanitari e reparti. Al Pd che ha lanciato l’ennesimo allarme infondato sul tema della sanità pubblica io rispondo: quello che abbiamo sotto gli occhi, semmai, è il risultato della totale mancanza di programmazione ereditata proprio da voi. Noi, dal 2020, abbiamo assunto più di 13mila operatori. E questo nonostante le schifezze di mutui e derivati che i compagni, con il carissimo Peveraro, ci hanno lasciato in eredità. Altrimenti - prosegue il comunicato - non si spiegherebbe perché dal 2018 ad oggi si siano palesati questi problemi. Il Pd ha raccolto e diffuso dati che non sono né attuali né completi né aggiornati, e per questo ha mentito. Il saldo delle assunzioni sanità, per quanto riguarda il 2022, è positivo di 1.000 unità”.


In relazione alle liste di attesa, Preioni rimarca che “il problema si riscontra a livello nazionale e che la Regione Piemonte, in questo scenario, sia stata la prima ad avviare un piano straordinario da 50 milioni di euro, dotandosi di un metodo strutturato su basi scientifiche e maturato grazie all’esperienza virtuosa della propria campagna vaccinale. Un piano che sta producendo risultati via via significativi, tanto che le altre regioni guardano con interesse al nostro modello. Abbiamo riportato - sottolinea il leghista - il numero delle prestazioni erogate ai livelli pre-Covid”.


Per le 42 prestazioni non urgenti i giorni di attesa sono mediamente 37, meno dei numeri del 2018. Quelle urgenti sono garantite nel giro di 72 ore. E comunque vogliamo essere chiarissimi: le università devono tornare ad avere la libertà della scelta, così che nei nostri ospedali ci siano ragazzi e ragazze seri, motivati, formati. Riaprire il numero chiuso a Medicina è la cura, e noi come Lega lo diremo con forza al Ministro Schillaci. Chi lavora in un ospedale, chi fa il medico deve essere equamente pagato e stimato. Così noi ci impegnano ad assumere una promessa di principio, aumentare lo stipendio di chi si impegna a tutelare la nostra salute.



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