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Nuova tappa per la mostra dedicata agli Ossolani geniali

Attraverso Il genio degli Ossolani nel mondo, una grande mostra e un inedito volume, la Val d'Ossola sta celebrando ormai da diversi mesi gli Ossolani illustri che hanno lasciato tracce indelebili in Italia, in Europa e nel mondo.

Ossola
Nuova tappa per la mostra dedicata agli Ossolani geniali
Nel corso degli ultimi mesi una serie di appuntamenti aveva dato il via alla valorizzazione delle storie narrate nel volume Il genio degli Ossolani nel mondo, realizzato dallo storico Enrico Rizzi ed edito da Grossi, e nell'omonima mostra, ideata e sostenuta da Associazione Culturale Mario Ruminelli e da Fondazione Paola Angela Ruminelli, che tra primavera ed estate era stata ospitata al Centro Culturale La Fabbrica di Villadossola, in occasione della 25esima edizione de La Fabbrica di Carta, a Palazzo Silva di Domodossola ed infine presso il Centro Studi Ginocchi di Crodo.

L'esposizione, realizzata da Paolo Zanzi e Fondazione Enrico Monti, con la collaborazione della Fondazione Maria Giussani Bernasconi, di Federico Troletti, curatore dei Musei Civici di Domodossola, e di Paolo Negri della Fondazione Paola Angela Ruminelli, approda ora a Calasca Castiglione, in Valle Anzasca, e sarà visitabile dal 13 al 22 ottobre dalle ore 15 alle ore 17 presso l'aula magna dell'ex edificio scolastico di Castiglione. Per info 340 7294595.

Il percorso espositivo si ispira ad una celebre frase di uno dei più grandi tra gli Ossolani illustri, Giuseppe Chiovenda: L’Ossola, bellissima tra le valli delle Alpi, ha dato guerrieri alla barbarie e dotti alla civiltà, Papi alla Chiesa e all’eresia Fra Dolcino, scoperte alla scienza e alle signore… l’Acqua di Colonia.

Dei 300 grandi personaggi dell’Ossola del passato – le cui storie avvincenti costellano il volume edito da Grossi, un vero e proprio dizionario biografico di 300 pagine in grande formato con oltre 200 illustrazioni – la mostra ne illustra 80 in particolare. L'aula magna di Calasca Castiglione ospiterà, tra pannelli e vetrine documentarie, antichi manoscritti e opere a stampa, nonché cimeli rari quali il prezioso abito da cerimonia con cui Giovanni Battista Palletta presenziò a Parigi al battesimo del figlio di Napoleone.

LE STORIE, TRA EMIGRAZIONE E SUCCESSI
Sorprenderà scoprire personaggi emigrati dall’Ossola che hanno raggiunto posizioni eminenti in Europa nei secoli passati, ma che sono oggi del tutto dimenticati o, meglio, letteralmente sconosciuti in patria: famiglie di imprenditori partite da piccoli paesi ossolani furono protagoniste di ascese economiche e sociali sorprendenti, nonché di vicende talvolta rocambolesche.

Come i Proli, di Coimo, in Val Vigezzo, fondatori ad Anversa nel ‘700 della principale banca delle Fiandre, armatori della celebre “Compagnia di Ostenda”, che importava il tè dalla Cina. Una delle più grandi dinastie mercantili del Settecento in Europa (come si legge in una recente monografia a loro dedicata), poi travolti da naufragi di navi e avversità politiche, fino al suicidio del conte Carlo von Proli e alla tragica fine del nipote Pietro Giovanni, capo rivoluzionario fatto ghigliottinare da Robespierre a Parigi nel 1793.

Il genio degli Ossolani conta altri condottieri coinvolti nelle rivoluzioni nel mondo. Lorenzo Cantadore, per esempio, originario di una famiglia di Toceno arricchitasi nei commerci a Düsseldorf fino a raggiungere la carica di borgomastri, era stato nel 1848 il capo dei moti rivoluzionari della città. Costretto a fuggire negli Stati Uniti, combatté come generale nella guerra di secessione. A Düsseldorf una via e un monumento lo celebrano come “il Garibaldi prussiano”.

Innumerevoli e intriganti i contatti che emergono dalla mostra tra famiglie ossolane e la cultura e l’arte del loro tempo. Basti ricordare la famiglia Alesina di Druogno, «la più ricca famiglia di imprenditori di Francoforte», come la descrisse Wolfgang Amadeus Mozart, il quale tenne concerti nel loro sontuoso palazzo, frequentato anche da Johann Wolfgang von Goethe, che di Karl Franz Alesina era compagno d’infanzia e che ricorda la famiglia Alesina nelle pagine del suo Viaggio in Italia.

Libro e mostra rendono dunque onore a personaggi che, percorrendo le strade d’Europa e del mondo, hanno lasciato tracce indelebili della loro genialità: figure umane talvolta bizzarre, di cui quasi sempre le temperie della storia hanno finito col mettere in ombra la grande statura. Si contribuisce a fare luce su un capitolo fondamentale, mai adeguatamente studiato, della storia della Val d'Ossola, non meno importante delle vicende politiche, tra dominazioni, guerre e catastrofi naturali, che sono il solo aspetto noto e ampiamente approfondito dalla storiografia ossolana.

Questa quarta tappa della mostra Il genio degli Ossolani nel mondo, porta quindi in un altro territorio della Val d'Ossola la possibilità di riscoprire – con invito rivolto specialmente alle nuove generazioni – le proprie radici oltre al senso di appartenenza alla propria comunità.

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