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Mostra Luci e Inganni

Fotografie di Eliseo Uberti in mostra alla biblioteca Ceretti. Sabato 25 novembre ore 16.30 inaugurazione. Iniziativa in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne

Verbania
Mostra Luci e Inganni
Fotografie di Eliseo Uberti in mostra alla biblioteca Ceretti dal 25 novembre

LUCE E INGANNI

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, sabato 25 novembre alle 16.30 alla Biblioteca di Verbania ci sarà l’inaugurazione della mostra fotografica di Eliseo Uberti, e interverranno la psicologa Federica Giacobini, l’avvocato Paolo Pinzone e il pianista Salvatore Campoccia.

La mostra, visitabile fino a sabato 9 dicembre negli orari di apertura della biblioteca, vuole contribuire a sensibilizzare sul tema della violenza verso le donne. Il tema è purtroppo di costante attualità, viste anche le vicende degli ultimi giorni e ricordando che in Italia, nel solo 2023, sono già oltre 100 le donne vittime di violenza.

La mostra si intitola “Luce e inganni”. Nell’addentrarci nel titolo e nel significato di queste due parole, contrapposte all’apparenza ma che nascondono la similarità di intento, incappiamo in “luce”: qualsiasi soggetto, sia esso un essere vivente o inanimato, un paesaggio o un’installazione, assume caratteristiche differenti in base alla qualità, alla quantità ed alla direzione della luce dalla quale viene investito. Essa può manifestarsi in modo naturale, mediante le differenti tonalità ed intensità riscontrate nei momenti diversi della giornata, oppure artificiale, attraverso ad esempio la luce emanata da una candela o da un riflettore. Questa parola è legata quindi alla protagonista indiretta del lavoro del fotografo.

“Inganni” si lega direttamente ai diversi ritratti raffiguranti le Principesse delle storie dei bambini. In ognuno di questi famosi racconti vi è sempre un cattivo, un orco, una matrigna o delle sorellastre che tentano di ostacolare la giovane protagonista, provando ad ingannarla.

L’interpretazione che il fotografo ha voluto dare è più minimalista dell’originale e dei personaggi vi sono pochi cenni da cogliere con occhio attento. Il loro coraggio deve essere letto tra le righe, tra le ombre e le luci del lavoro, dalle quali però emerge come grande assente il Principe Azzurro. Il fotografo non lo considera determinante nella storia, visto che la Principessa dispone di un coraggio ed un’intelligenza che riuscirà a portarla al lieto fine, senza l’aiuto o l’appoggio di alcuno.

Il gioco di parole unisce in modo fantasioso la luce e l’inganno, ossia la percezione dello stesso soggetto in maniere differenti, all’interno di un clima da favola, passando dall’inganno, il buio, al bene, la luce.

Info: www.bibliotechevco.it
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