Voglio raccontarvi l’odissea patita da mia figlia ieri, domenica 25 maggio, per andare da Zoverallo a Milano, dove frequenta l’università.
Partita da casa in auto alle 16,30 per prendere il treno (Trenord) da Fondotoce delle 17,15 (volutamente con ampio anticipo considerati i grandi disagi patiti dai verbanesi in queste settimane a causa dei lavori al ponte sul Toce) ha subito trovato coda a Bieno che si è protratta a rilento fino alla stazione, con ansia in aumento per il rischio di perdere il treno sul quale, fortunosamente, riusciva a salire pochi secondi prima della chiusura delle porte.
Avendo acquistato online il biglietto, era gà consapevole di dover scendere a Gallarate, per le note interruzioni della linea Domodossola-Milano dovute al suo potenziamento, prendere l’autobus sostitutivo fino a Busto Arsizio (come specificato sul biglietto stesso) e da qui riprendere il treno per Milano. Peccato che giunti a Gallarate il capotreno annunciava laconico ma risoluto che gli autobus sostitutivi non sarebbero stati disponibili, ovviamente senza che nessuno di Trenord ne spiegasse i motivi, ma indicando agli utenti che a quel punto avrebbero dovuto attendere due ore e mezza l’arrivo degli autobus diretti a Rho oppure prendere il treno per Varese e una volta li giunti, dopo un trasferimento a piedi con borse e valige, cambiare nuovamente treno in direzione Milano Cadorna. Stazione che dista molto dall’abitazione di mia figlia, costringendola a cambiare due volte la metro (rispetto al tragitto diretto da Milano Centrale).
In sostanza, un viaggio che normalmente dura 2 ore si è trasformato in un calvario di 4 ore (arrivata a casa alle 20,30), senza che Trenord indicasse agli utenti dell’assenza degli autobus sostitutivi a Gallarate. Diversamente, mia figlia avrebbe optato per la linea Laveno-Milano, certo dovendo prendere il traghetto (sicuramente meglio della coda Bieno-Fondotoce) e comunque due volte la metro, ma risparmiandosi almeno un’ora di viaggio.
Fermo restando i grandi disagi per lavoratori, studenti e turisti per uscire da Verbania, dovuti a un’inaccurata concertazione con ANAS circa l’organizzazione della viabilità da parte delle amministrazioni dei comuni interessati ai lavori, viabilità congestionata dai lavori di ANAS che non si sta curando particolarmente di allievare tali disagi procedendo molto a rilento con i lavori, viene da chiedersi come nel 2025 una società di trasporto pubblico delle dimensioni e capacità quale sia Trenord non ritenga assolutamente necessario informare preventivamente e repentinamente i propri utenti delle criticità e mancanze in tale organizzazione lungo una linea ferroviaria fondamentale per lo spostamento dei residenti del VCO verso Milano. Scusarsi a posteriori con gli utenti per l’enorme disagio subito, neanche a parlarne.
Chiaramente questa mia resterà lettera morta, ma almeno si sappia, con Trenord l’imprevisto (che in realtà dovrebbe essere ampiamente previsto) è costantemente dietro l’angolo.
"Odissea Trenord VB-Milano"
Riceviamo e pubblichiamo, la lettera di un lettore del blog, che racconta le vicissitudini sulla linea Trenord Verbania-Milano.
1 commento Aggiungi il tuo
Salve. Faccio il pendolare da sempre e non mi è mai capitato che non vi fossero i bus. Tra l'altro la giornata è andata male anche per altri ritardi e non credo tutti attribuibili a trenord, che tra l'altro fa il servizio anche in Piemonte pure essendo Lombardia. Credo che il problema sia più di rfi.
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