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Distretto Laghi&Monti: Il turismo continua

L'efficienza e la rapidità del sistema di pronto intervento e protezione civile, attivato dalla Prefettura, con la partecipazione di volontari, amministrazioni pubbliche, Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine, ha consentito la continuità delle attività turistiche.

Verbania
Distretto Laghi&Monti: Il turismo continua
Tale rapidità ha consentito alle attività turistiche del Lago Maggiore – primo bacino turistico internazionale del Piemonte e tra le destinazioni più gettonate di quest'estate - immediato soccorso alle persone e ai turisti, colpiti dal violento nubifragio che sabato ha colpito Verbania.

“L'Agenzia Turistica Locale nell'esprimere la propria solidarietà a tutti coloro che
sono rimasti colpiti dalla grave calamità” - ha commentato il Presidente Antonio Longo
Dorni - “esprime un sincero ringraziamento per il pronto intervento anche a favore
degli ospiti del nostro territorio e assicura che la stagione turistica proseguirà
regolarmente”.

“Vogliamo infatti rassicurare gli ospiti che in questi giorni gremiscono hotel e
campeggi e i turisti attesi nei prossimi giorni” - continua Longo Dorni - “i giardini delle Isole Borromee hanno riaperto al pubblico già nella giornata di domenica e tutte le
strutture ricettive e i servizi turistici funzionano regolarmente”.

La furia del nubifragio si è abbattuta con particolare violenza soprattutto sui giardini di Villa Taranto, che dal 1931 dominano la collina della Castagnola, grazie all'intervento del capitano Mc Eacharn che trasformò i già esistenti giardini all'italiana in un parco moderno, arricchendolo di oltre tremila esemplari di piante provenienti da ogni parte del mondo, terrazze, specchi d'acqua, ampi prati digradanti verso il lago.

“È un patrimonio di inestimabile valore e tra i giardini botanici più famosi del
mondo” - commenta Longo Dorni - “che richiama ogni anno oltre 130 mila visitatori: è
necessaria una mobilitazione generale e un rapido intervento anche dello Stato,
proprietario di Villa Taranto, perchè non possiamo restare a lungo privi di un bene
di valore strategico per tutto il turismo italiano”.
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