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Forza Italia: revisione Consigli di Quartiere

Riceviamo e pubblichiamo, il documento che Forza Ialia presenterà alla riunione del 18 febbraio 2015 della Commissione Istituzionale in tema di revisione del regolamento per il funzionamento dei Consigli di Quartiere.

Verbania
Forza Italia: revisione Consigli di Quartiere
Lo scrivente Gruppo Consiliare, nel quadro dei lavori di revisione del regolamento per il funzionamento dei Consigli di Quartieri, ritiene di proporre una serie di misure finalizzate da un lato ad incentivare la partecipazione e la sensibilizzazione dei cittadini nei confronti delle attività dei Consigli di Quartiere e, dall’altro, a conferire ai medesimi un ruolo ed una funzione di intervento nella vita amministrativa, affinché i Consigli di Quartiere non siano relegati a semplici “organi” preposti a segnalare criticità o problematiche agli uffici comunali e null’altro.

Riteniamo che ogni misura debba essere introdotta con l’obiettivo di rilanciare e riqualificare la partecipazione ed il senso di questi organismi che sono nati da una scarsa legittimazione “elettorale”, ove si consideri come nel 2009 solo il 12 per cento degli aventi diritto del corpo elettorale ha esercitato il proprio voto per concorrere all’elezione dei Consigli di Quartiere.

Il ruolo dei Consigli di Quartiere, nel quinquennio 2009- 2014, è stato di fatto mortificato dallo svuotamento dei compiti e delle funzioni che erano proprie dei precedenti Consigli di Circoscrizione, di tal che questi organi di partecipazione si sono trasformati in semplici segnalatori di problematiche particolari agli uffici comunali competenti e nulla di più.

Tale crisi ha portato alla progressiva diminuzione della partecipazione da parte dei cittadini che, quale pubblico, assistevano alle sedute dei Consigli ed anche alla disaffezione di molti dei consiglieri eletti che, nel corso del mandato, hanno abbandonato la carica rivestita, con ciò obbligando a procedere a reiterate surroghe dei medesimi con i primi dei non eletti.

Rilanciare quindi il concetto di partecipazione impone, a nostro avviso, di dotare di maggiori contenuti e strumenti i Consigli di Quartiere, senza abbandonarsi ad una confusa ed indistinta ricerca di partecipazione in forme alternative quali comitati spontanei di cittadini che rischierebbero di costituire un doppione delle normali esperienze associazionistiche senza nulla aggiungere all’esigenza di una più forte ed ordinata partecipazione alla vita pubblica cittadina.

Esigenza che deve essere ripresa riqualificando il senso dei consigli di quartiere. Partendo dalla premessa secondo la quale i consigli di quartiere non devono costituire un costo per il Comune, premessa che ha portato nel 2009 alla soppressione dei Consigli di Circoscrizione, recependo un preciso indirizzo legislativo, si ritiene di formulare in primo luogo la proposta di introdurre nel bilancio di previsione annuale un fondo di euro 25 – 30 mila la cui destinazione di impiego sia assoggettata alle indicazioni vincolanti date dai singoli Consigli di Quartiere.

A tale riguardo, tale previsione non confliggerebbe con il principio di legge che impone che tali organismi di partecipazione non debbano comportare costi ed oneri per il Comune, dal momento che si tratterebbe di risorse comunali, vincolate sul bilancio comunale e spese dallo stesso Comune, previa una semplice indicazione da parte dei Consigli di Quartiere su come utilizzare tali risorse per interventi da localizzare nel territorio di competenza di ciascun Consiglio di Quartiere.

In secondo luogo si propone l’estensione del diritto di voto, ai fini dell’elettorato attivo, a favore dei cittadini che abbiano compiuto i sedici anni di età, in modo da assicurare un maggior coinvolgimento delle fasce più giovani della popolazione in questo primario contesto della vita pubblica cittadina.

In terzo luogo si propone di riaffermare l’esigenza che i Consigli di Quartiere esprimano dei pareri PREVENTIVI, ancorchè non vincolanti, rispetto all’adozione di una serie di atti amministrativi quali il bilancio di previsione, il piano urbano del traffico, le varianti al piano regolatore coinvolgenti il territorio del quartiere e, da ultimo, le proposte di alienazione di beni patrimoniali del Comune, insistenti sul territorio del Consiglio di Quartiere.

In quarto luogo si propone la reintroduzione dell’elezione del Presidente di Consiglio di Quartiere da parte del Consiglio stesso, con ciò abrogando la norma che attualmente prevede che sia di diritto Presidente del Consiglio di quartiere il candidato maggiormente votato della lista.

Riteniamo inoltre che debba essere prevista, a metà mandato, la rinnovazione della carica del Presidente e del Vicepresidente, con ciò dando al Consiglio la possibilità di procedere all’elezione di un nuovo Presidente (e di un nuovo Vicepresidente) per la seconda parte del mandato, assicurando così a più persone all’interno del Consiglio la possibilità di ricoprire ruoli di maggior impegno diretto.

In quarto luogo si propone la separazione del Consiglio di Quartiere di Pallanza –Sant’Anna, istituendo due distinti consigli, uno per Pallanza (on in alternativa incorporando Pallanza in quello di Verbania Ovest) ed uno per Sant’Anna.

L’esperienza ha infatti insegnato, in tutti questi anni, come le esigenze e le problematiche delle due aree territoriali siano assai diversificate mentre, per contro, una prevalenza all’interno di questo Consiglio di Consiglieri espressione dell’area di Sant’Anna ha sempre portato ad una maggior attenzione rispetto alle doverose problematiche del quartiere di Sant’Anna, rispetto a quelle della zona di Pallanza.

In quinto luogo si propone l’abolizione della Commissione di Partecipazione dei Consigli di Quartieri, ritenendo che l’interlocuzione dell’Amministrazione debba avvenire direttamente con i singoli Presidenti dei Consigli di Quartiere, ovvero attraverso la partecipazione alle riunioni di ciascun Consiglio da parte degli Assessori competenti, senza necessità di dover introdurre un ulteriore organo che, ad oggi, ha costituito un diaframma tra Amministrazione e Consiglieri di Quartiere, il più delle volte nemmeno informati di quanto detto e deciso all’interno del Consiglio di Partecipazione.



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di cesare Non servono
cesare
18 Febbraio 2015 - 22:49
 
I Consigli di quartiere non servono , senza la partecipazione dei cittadini manca la legittimazione .
I cittadini non partecipano al voto, figuriamoci alle riunioni. Non è possibile eleggere consigliere chi ha ottenuto 2 voti , è ridicolo.



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