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Beni culturali e degrado

Francesca Accetta, responsabile servizi al cittadino per il Club Forza Silvio Forza Italia Verbania, invia un comunicato riguardante il degrado di alcune Chiese.

Verbania
Beni culturali e degrado
Ho constatato personalmente che in molte località situate sul Lago Maggiore, i beni culturali presentano un serio stato di degrado.

Di sicuro è opinione condivisa che le risorse economiche debbano essere impiegate in primis nel sostegno ai disabili e nella sanità. Tuttavia l’immagine dei beni culturali riflette il volto della nostra Patria, alla mercé di chi in buona o in mala fede, l’ha resa una “terra arida” in cui solo il vero amor di patria, può far crescere fiori colorati, che conservano il profumo del duro lavoro dei nostri avi.

Oriana Fallaci sosteneva che “La Patria non è un’opinione. O una bandiera e basta. La Patria è un vincolo fatto di molti vincoli che stanno nella nostra carne e nella nostra anima, nella nostra memoria genetica. È un legame che non si può estirpare come un pelo inopportuno.”

Entrando nel cuore del Verbano, si scorge tra gli alberi maestosi, una fantastica chiesetta, la Chiesa di San Giuseppe, situata nella parte alta di Intra. La Chiesa si presenta sì imponente, tuttavia quell’aspetto tenero ed austero è il residuo di un “vecchio ritratto” perché oggi il tempo, i vandali e l’incuria ne hanno intaccato il suo reale valore ed aspetto.

A circa mezz’ora di strada dal verbano, ad Arona, nota località sul Lago Maggiore, riscontriamo una situazione altrettanto degna di essere evidenziata. La Chiesa di Santa Marta o Santa Maria di Loreto presenta un profondo stato di degrado.

Nell’immediatezza ho chiesto umilmente un parere tecnico all’amico, architetto casertano Giovanni Pastore, il quale per quanto di sua competenza avvalorava la tesi per cui la Chiesa “presenta distacchi e rigonfiamenti di intonaco, dovuti alla risalita capillare dell’acqua in murature vecchie e/o antiche disposte in zone umide, inoltre fenomeni di efflorescenza salina, necessitando quindi interventi urgenti di restauro e risanamento conservativo sulle murature ammalorate”. Lo stato di fatiscenza ed abbandono in cui versano questi piccoli gioielli in pieno centro storico, riflettono il volto della nostra Italia, che continua a non investire sull’immenso patrimonio artistico - culturale, da tutti definito “il nostro petrolio”.

Si fa appello alla sensibilità delle amministrazioni comunali, nella persona del sindaco, affinché al più presto si possa intervenire nel recupero e nel restauro di questi beni e restituirli, nella piena bellezza ed integrità, alla collettività, in ossequio a quanto sancito dal Protocollo d’Intesa firmato dalla Regione Piemonte e dalla Conferenza Episcopale “per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a enti o istituzioni ecclesiastiche”.

Alla luce di quanto esposto, sosteniamo tutte quelle associazioni come la FAI, che senza scopo di lucro, divulgano la cultura del rispetto dell’arte e del patrimonio storico su cui si fondano le radici e l’identità della nostra madre terra.
Francesca Accetta
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