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Spazio Bimbi: Giocattoli: una quantità eccessiva inibisce la creatività

Il gioco è uno degli elementi principali nello sviluppo del bambino, ma siamo sicuri che una quantità di giochi maggiore corrisponda anche a una qualità migliore di gioco? Ecco cosa dicono le ricerche.

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Spazio Bimbi: Giocattoli: una quantità eccessiva inibisce la creatività
Il gioco costituisce una delle componenti più importanti nello sviluppo sia fisico che psicologico del bambino.
Attraverso il gioco, il bambino impara a conoscere il mondo e a sua volta esprime il proprio mondo interiore.
Giocando si sviluppano diverse abilità cognitive, emotive e sociali.

Tra le abilità cognitive coinvolte troviamo l’attenzione, il ragionamento, la concentrazione e la memoria. Il bambino può inoltre sviluppare ed esprimere la propria creatività e immaginazione.

I dati dell’Istat dicono che in media i bambini italiani passino circa 3 ore e 5 minuti della loro giornata giocando, mentre una ricerca inglese stima che ogni bambino possieda in media 238 giocattoli ma ne utilizzi solo il 5%.
Possedere una grande quantità di giochi però non garantisce un gioco qualitativamente migliore, infatti, secondo una ricerca dell’Università di Toledo nell’Ohio, i cui dati sono stati pubblicati recentemente da Elena Dusi su La Repubblica, in presenza di meno giocattoli i bambini li esplorano in modo migliore, gli dedicano maggiore attenzione, si concentrano di più e li utilizzano in modo più creativo.

Nella ricerca, in presenza di una quantità di giochi maggiore (16 giochi), i bambini, di età compresa tra i 18 e i 30 mesi, passavano frequentemente da un oggetto all’altro, trascorrendo con ognuno un tempo nettamente inferiore rispetto a quando erano in presenza di meno oggetti (4 giochi). Con meno giochi inoltre esploravano tutte le possibilità con cui gli oggetti potevano essere utilizzati.

La qualità del gioco dunque è migliore con una quantità di giochi minore, riducendo dunque l’eccesso di stimolazione.
“Questo vale anche per i giochi educativi e per i libri” afferma Antonella Costantino, presidentessa della Società Italiana di neuropsichiatria Infantile, “un buon compromesso può essere quello di presentarli al bambino a rotazione: 4 per volta ad esempio, per permettergli di conoscerli a fondo e poi eventualmente rinnovarli”.

Dott.ssa Nicolini Greta
La Girandola – Spazio Psicoeducativo
lagirandola.spe@outlook.it



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