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Comitato Salute VCO su accordo Regione - medici di famiglia

Riceviamo e pubblichiamo, una nota del Comitato Salute VCO, riguardante le dichiarazioni dell’Assessore regionale alla sanità piemontese su l’accordo con i medici di famiglia.

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Comitato Salute VCO su accordo Regione - medici di famiglia
Ieri giornale on line del VCO riportava questa dichiarazione dell’Assessore regionale alla sanità piemontese che, trionfante, annunciava l’accordo con i medici di famiglia: «Si tratta di un risultato molto importante – sottolinea l’assessore Icardi, una svolta nell’organizzazione del nuovo modello organizzativo delle cure primarie sul territorio, che ha nel medico di medicina generale il suo cuore strategico. Utilizzando al meglio la tecnologia esistente, la nuova piattaforma Covid19 della Regione Piemonte, gli strumenti che possono essere gestiti direttamente al domicilio degli assistiti e la telemedicina, si può agire con tempestività ed efficacia, evitando di congestionare altri livelli di assistenza. Si possono creare le condizioni per produrre effetti positivi sulla gestione complessiva della salute dei cittadini, anche al di là della pandemia che stiamo affrontando, ed in particolare sulla cronicità e sulla continuità assistenziale».

Perbacco! Cosa è successo? A 11 mesi dal suo insediamento costellato da continui rifiuti in ordine alle proposte dell’Ordine regionale dei medici, è Improvvisamente folgorato da una intuizione per noi inaspettata. Non solo ne sposa le ragioni, ma addirittura se ne fa vanto. Incredibile.

C'è il sospetto però che questa "conversione ad U" sia un maldestro tentativo per uscire dall'angolo in cui lui stesso si è infilato dopo una serie di insuccessi collezionati durante questa pandemia e che ha prodotto nei fatti la sua emarginazione dal centro decisionale della Regione.

Il Presidente Cirio lo ha messo sotto tutela quando ha dato l'incarico di rivedere l'organizzazione della medicina territoriale e quella sulla rete ospedaliera a due persone che sono ritenute degli esperti in materia. Ma scusate se l'Assessore alla Sanità non si occuperà di questi temi e quindi non ha più la fiducia del Presidente della Regione, forse è meglio che con un atto di dignità si dimetta.

Le ultime notizie che danno per "spariti" un numero ragguardevole di "tamponi" e che rilevano anche una preoccupante lentezza con cui si procede alla loro analisi, non depongono certo a favore dell'Assessore.
Secondo quanto riportato da un importante quotidiano, la metà dei tamponi effettuati è servita solo a confermare la negatività di alcuni pazienti, mentre è fortemente carente la ricerca preventiva degli asintomatici. E' quindi impossibile stabilire il rischio effettivo dovuto ai nuovi contagi e prendere adeguate decisioni in riferimento alla riapertura delle attività economiche.

Se questa è la credibilità che si è conquistata, come si fa a prendere sul serio la sua idea di costruire il nuovo ospedale del VCO in Ossola, una proposta che oggi appare ancor più strampalata.

Anche la triste vicenda delle RSA, con un numero esorbitante di morti e di contagiati, che è oggi oggetto di ben 70 indagini della magistratura, dovrebbe far riflettere l'Assessore e convincerlo a dimettersi.
Questo sì, sarebbe un atto dovuto e apprezzabile.



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