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CIGL su are ex SISMA

Riceviamo e pubblichiamo, una nota di CGIL Novara e VCO, riguardante il progetto sull'area ex Sisma a Villadosspla.

Villadossola
CIGL su are ex SISMA
Abbiamo svenduto il futuro per un posteggio e una strada.

Nel ripercorrere le vicende della Sisma le metafore prendono spesso il sopravvento: le storie dei singoli si intrecciano negli ultimi strascichi dei crolli dei capannoni, come nello squarcio di un ultimo urlo a cui seguirà un silenzio irreale attraversato dal sottilissimo ronzio della corrente prodotta dalle centinaia di pannelli fotovoltaici che verranno installati nel cuore di Villadossola, dove sorgevano i capannoni. Ad assistere allo spettacolo resteranno solo i giochi delle ombre delle montagne con le ore del giorno e il cemento della strada accanto, quella che verrà rifatta con gli 1,2 milioni di euro di contributi per compensazioni che la proprietà della Beltrame riconoscerà al Comune, l’ultimo lascito testamentario che la fabbrica – dopo 132 anni – è stata in grado di donare al territorio.

Si creano le strade con la motivazione di unire, di migliorare i collegamenti tra realtà lontane e permettere crescita economica; spesso nella storia finiscono solo per essere utilizzate per andarsene, lasciando un sentimento di vuoto in chi vi ha riposto speranze, come una lunga fila di promesse infrante: è come sentirsi traditi.

“Hanno preso tutto quello che potevano prendere e sono scappati; ma anche ora che se ne sono andati continueranno comunque a portarci via qualcosa, la corrente che verrà prodotta qui”; M. F. guarda gli scavi da via Valdrè, quella che verrà riasfaltata. Le dita aggrappate alla rete di recinzione, gli occhi fissi nell’assenza guardano verso il basso in un misto tra rispetto e dolore; è come se cercasse ancora qualcosa in quella distesa, forse se stesso

Il peso della rincorsa di sospiri e silenzi si interrompe ad ogni battito di ciglia: una logorante e continuativa rinascita di speranza racchiusa nel voler veder ricomparire da un momento all’altro i lunghi corridoi impregnati dal vociare degli operai in grado di superare i rumori dei macchinari; i compagni di lavoro, di vita, di battute e scherzi; le fatiche condivise, le lotte sindacali, le bandiere della FIOM CGIL ai cancelli, i panini portati da casa con i bigliettini degli affetti familiari. M.F. ha “vissuto la Sisma” e, durante gli anni della sua chiusura, ha preso parte alle lotte operaie; era uno degli 83 dipendenti della Sider.Scal - gruppo AFV Beltrame, che aveva rilevato la SISMA nel 1999 - messi in cassa integrazione a zero ore il 10 marzo 2009.

In quegli anni ha masticato la paura e la dignità di tutte le famiglie coinvolte nella chiusura, ha visto scomparire lentamente la speranza di un futuro lavorativo e di vita nel territorio: rinnovo di cassa dopo rinnovo di cassa, capiva dentro di sé che le possibilità stavano svanendo. Ora, anni dopo la chiusura della vicenda, assiste incredulo all’azione di una politica miope che dopo l’essersi mostrata incapace di mantenere l’occupazione a Villadossola, regala in cambio di qualche colata d’asfalto anche tutto quello che quella fabbrica potrebbe lasciare al territorio: la produzione di corrente elettrica.

Come CGIL di Novara e VCO non possiamo che condividere e fare nostro il dolore e lo sdegno di M.F., sapendo che sono sentimenti che appartengono a tutte quelle famiglie che hanno legato la propria esistenza alla Sisma – oltre a 2.000 dipendenti nel dopoguerra, senza considerare l’indotto – e vedendo in questa vicenda la metafora perfetta che caratterizza la storia recente dell’economia della nostra provincia. O riusciremo ad unirci, facendo ognuno la propria parte, per attivare nel VCO le migliori intelligenze e le migliori strategie in grado di darci la speranza di un futuro o andremo incontro a un destino segnato: prima verremo divisi e successivamente traditi da chi è in grado di prendere il nostro destino e di barattarlo… con una strada…



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