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Punto nascite: salta incontro con Ministro Balduzzi

L'incontro previsto per oggi sul punto nascite di Domodossola, è stato rinviato a dopo le elezioni. Dopo giorni di polemiche, ora una raffica di comunicati, che riportiamo.

Verbania
Punto nascite: salta incontro con Ministro Balduzzi
Comunicato Pd:
Finalmente un gesto di ragionevolezza da parte del ministro Balduzzi che, rinviando a dopo le elezioni l’incontro convocato per domani sul punto nascite di Domodossola, ha implicitamente riconosciuto l’irritualità della sua iniziativa. Una iniziativa che peraltro non vedeva invitati nemmeno tutti i protagonisti della vicenda.

A dimostrare maggiore responsabilità sono stati i sindaci che, rifiutando la convocazione di fronte a una incontro che “puzzava” fortemente di propaganda, hanno costretto Balduzzi al dietrofront. Se non fossimo in campagna elettorale, il ministro Balduzzi avrebbe convocato una riunione su un tema che riguarda la politica sanitaria della Regione Piemonte?

Ci auguriamo ora che, da qui alle prossime elezioni politiche, il ministro Balduzzi continui la sua più che legittima campagna elettorale tenendola ben distinta dall’incarico istituzionale che ricopre. Il cocktail tra i due ruoli, quello di ministro e quello di candidato, farebbe solo del male all’immagine già appannata della politica e delle istituzioni.


Comunicato Movimento 5 Stelle
Il MoVimento 5 Stelle è stato l'unica forza politica del VCO che era riuscita a mettere un Ministro davanti alle problematiche reali dei cittadini. Addirittura era riuscito ad ottenere un incontro con i comitati dei cittadini per poter portare delle proposte concrete per mantenere e migliorare i punti nascita degli ospedali Regionali siti in zone montane, ma questo ai politici locali evidentemente non andava bene, anzi, dava fastidio vedere che "qualcun altro" stava facendo quello che loro non hanno mai voluto/saputo fare.

Abbiamo così assistito all’ennesimo autogol dell’Ossola segnato dai sindaci di Domodossola, Crevoladossola, Villadossola, Vogogna, Seppiana, dall’ex presidente della Comunità Montana Ossola e dal presidente del Consiglio regionale. Ancor più grave la posizione di Enrico Borghi e Valerio Cattaneo che forse confondono la loro candidatura alle nazionali con le cariche istituzionali che ancora ricoprono: non dovrebbero astenersi?

I politici di lungo corso non sono stati in grado di incontrare le più alte cariche istituzionali per discutere della questione sanità locale o non hanno voluto? In ogni caso oggi dovrebbero giustificare la loro immobilità invece di parlare di teatrini elettorali. Come sempre accade nella più classica vecchia politica piuttosto che rispondere dell’assenza di proposte alternative alla chiusura del Punto Nascita, è meglio declinare l’invito gridando alla propaganda elettorale.

Decisamente poco corretta l’uscita del presidente Cattaneo che distingue i Comitati in buoni e cattivi a seconda di chi è più accomodante, forse teme i soggetti scomodi che chiedono conto dei fatti. Vorremmo ricordare che la volontà espressa pubblicamente, dalla società civile, era di accettare volentieri l’opportunità di un incontro con i maggiori esponenti istituzionali, i quali, anche se in piena campagna elettorale, potrebbero accogliere delle proposte concrete per evitare la chiusura dei Punti nascite in aree montane; così i citadini si vedono nuovamente sfumare l’opportunità di affrontare la questione per responsabilità di una classe politica che a nostro giudizio, non rappresenta più nessuno se non se stessa.

Oggi vorremo ricordare agli stessi che a distanza di un anno nessun Sindaco ha sentito l’esigenza di contrastare le decisioni prese in Regione, difendendosi dicendo che la sanità è di competenza regionale, peccato che nessun consigliere regionale del territorio è stato capace di (ha voluto) opporsi in regione al piano di razionalizzazione sanitario e che anche lì ci si è appellati all'impossibilità di sottrarsi alle disposizioni nazionali. E ora ci si rifiuta di affrontare la parte nazionale.

La realtà è che ciascuno poteva fare la sua parte ma nessuno ha voluto farla e oggi tutti sono uniti per salvarsi la faccia. Ancora una volta a pagarne il prezzo più alto è la cittadinanza, ancora una volta per vecchie logiche politiche si antepongono gli interessi di pochi a quelli della collettività. E’ evidente che gli stessi soggetti che nelle loro campagne elettorali avevano cavalcato il tema della sanità, a elezioni avvenute, se ne sono dimenticati immediatamente. Quindi se non si è ascoltati nemmeno prima del voto, perché dovremmo attenderci qualcosa dopo?

Complimenti, ora però qualcuno dovrebbe ricordarvi che siete ancora in carica, provate a rispondere alla donne che devono partorire , scendete dal carrozzone della campagna elettorale e mostrateci la vostra capacità politica con i fatti. Anzi, forse presto non dovrete dimostrare più nulla, nulla di più di quello che i cittadini hanno già capito. Voi andate avanti a chiedervi perché la vecchia politica perde sempre più credibilità, noi cittadini andiamo avanti a riprenderci il nostro paese.


Scelta civica per Monti
Con grande costernazione leggiamo le prese di posizione dei sindaci di Domodossola, Crevoladossola Villadossola, Vogogna (Enrico Borghi candidato alle politiche), Seppiana e dell’ex presidente comunità montana ossola e del presidente del consiglio regionale Valerio Cattaneo ( candidato alle politiche), in merito all’incontro che era stato richiesto al Ministro Balduzzi sul punto nascite e i servizi sanitari di Domodossola.

Hanno disertato un momento di incontro che poteva essere costruttivo, con scambi di idee e proposte pragmatiche, tra i comitati, gli amministratori locali, la Regione e il Ministro, solamente perché questo incontro non è stato voluto od organizzato da loro! E fa specie che solo loro non abbiano voluto aderire.

E’ stata persa l’ennesima occasione per affrontare tempestivamente la questione del punto nascite e degli altri servizi sanitari ai cittadini ossolani.
Anche gli argomenti invocati da questi amministratori non stanno in piedi: al confronto erano stati invitati tutti i soggetti istituzionalmente competenti, Regione in testa. Chi sostiene il contrario ignora (o fa finta di ignorare) i fatti.

Vedendo oggettivamente com’è realmente andata questa vicenda, è evidente a chiunque come la strumentalizzazione politica sia da attribuire ai politici-candidati e i loro supporter che, rivestendo incarichi amministrativi, avrebbero dovuto dare risposta ai quesiti dei cittadini già da tempo. Forse qualche politico ha avuto paura che si evidenziasse quello che non è stato fatto fino ad ora?

Per fortuna, apprendiamo che il Ministro ha rinnovato l’invito per l’inizio di marzo, quando, ad urne chiuse, quegli amministratori non avranno davvero più scuse per non occuparsi del problema.
Qual è il risultato agli occhi dei cittadini? L’incontro, a causa della mancata partecipazione degli amministratori locali invitati, sarà rinviato. Bene rinviamo, continuiamo a rinviare per bieche logiche di bottega, ma il nostro Paese è stanco di rinvii.

Un grande servizio reso da questi politici ai loro cittadini, che devono sapere chi possono ringraziare per il mancato confronto.
I burocrati della politica saranno cosi felici, i cittadini molto meno.



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