Riapre il rifugio di Pian Vadà

Il Parco Nazionale Val Grande annuncia la riapertura del rifugio non gestito di Pian Vadà, al termine di un intervento di manutenzione straordinaria che ha restituito piena funzionalità e sicurezza alla struttura, tra i punti di riferimento più apprezzati dagli escursionisti del versante occidentale del Parco.

Verbania
Riapre il rifugio di Pian Vadà
A partire da giugno, il rifugio sarà nuovamente prenotabile online attraverso il sistema BivyPass, che consente di gestire in modo ordinato e trasparente l'accesso alla struttura.

Informazioni e modalità di prenotazione sono disponibili sul sito ufficiale del Parco: www.parcovalgrande.it/novdettaglio.php?id=82340

Nel frattempo, l’Ente segnala che la tastiera di accesso al bivacco, recentemente danneggiata, è già oggetto di ripristino e sarà nuovamente operativa in tempo utile.
Aggiornamenti tecnici disponibili al seguente link: www.parcovalgrande.it/novdettaglio.php?id=82407

Escursione e momento conviviale per la riapertura

Per celebrare la riapertura e promuovere una frequentazione consapevole della montagna, il Parco ha organizzato per domenica 25 maggio una giornata dedicata alla scoperta di Pian Vadà. In programma una salita guidata condotta da una guida ufficiale del Parco, seguita da un momento conviviale presso il rifugio, con una pasta tricolore offerta dal Gruppo Alpini di Aurano.

La partecipazione è gratuita, con iscrizione obbligatoria. Tutti i dettagli sono disponibili nella sezione eventi del sito: www.parcovalgrande.it/eventi_dettaglio.php?id=129016

Un rifugio simbolo di libertà, tutela e responsabilità.

Situato a 1.712 metri di altitudine, tra boschi e ampi panorami, il rifugio di Pian Vadà rappresenta da sempre uno spazio di accoglienza spontanea per escursionisti e amanti della natura. La sua gestione non custodita è in linea con i principi di una fruizione sobria, responsabile e rispettosa dell’ambiente.
«La riapertura di Pian Vadà – commenta il Parco – è un segnale concreto di attenzione verso la rete dei rifugi e bivacchi alpini. Vogliamo garantire accessibilità e sicurezza, ma anche promuovere una cultura dell’escursionismo fondata sull’autonomia, sul rispetto dei luoghi e sulla consapevolezza di chi li attraversa.»



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