Che quella di Valditara sia una operazione assolutamente ideologica è testimoniato dal fatto che il Consiglio di Stato ha respinto al mittente le suddette Nuove Indicazioni rilevando che non si vede alcuna ragione per modificare quelle del 2012-2018 tuttora vigenti. Queste ultime, infatti, sono improntate alla promozione di quella stessa "piena e libera cittadinanza" evocata fin dal 1944 dalla Giunta Provvisoria della Repubblica partigiana dell'Ossola, secondo cui "l'educazione deve servire per imparare ad essere se stessi, con piena coscienza della grande trasformazione che oggi si svolge nella società europea e nel mondo".
Ecco perché ci mobiliteremo il 18 in mille piazze del Paese. Ed ecco perché lo faremo anche qui, a Verbania, la mattina sotto palazzo Flaim (dalle 9,00 alle 12,00), nel pomeriggio (dalle 15,00 alle 16,00) davanti al muro che ricorda i caduti e deportati della lotta antifascista presso la Casa della Resistenza di Fondotoce (da cui poi, a partire dalle 16,00 ci collegheremo con le altre piazze d'Italia)...
E ci mobiliteremo insieme a tutte le organizzazioni e associazioni di insegnanti, intellettuali e ricercatori che hanno dato vita al Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica e Costituzionale, ribadendo che "la Storia è una scienza, non un raccontino edulcorato e di parte, da uniformare agli interessi di chi gestisce il potere" come invece vorrebbe Valditara.
In un mondo fatto letteralmente a pezzi dalle guerre tra tante patrie inconciliabili e alimentate da altrettante ideologie sovraniste e divisive, l'educazione che serve ai nostri giovani, che respirano futuro e che hanno diritto a costruirsi un sereno avvenire è solo quella di carattere universale e d’altra parte “i nostri bambini non sono e non possono essere dei sacchi vuoti da riempire”.
Per difendere questi valori e per promuovere la scuola aperta al futuro e ad un mondo più giusto invitiamo tutti voi, in quanto esponenti degli organi di stampa, a diffondere queste notizie e, quali sinceri democratici, a partecipare alle mobilitazioni in parola.
