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RSU di Arpa Piemonte: "no al nuovo regolamento"

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato della RSU di Arpa Piemonte, che dice no al nuovo regolamento dell’agenzia Regionale di protezione ambientale:"un altro colpo alle politiche Ambientali ed al servizio pubblico".

Fuori Provincia
RSU di Arpa Piemonte: "no al nuovo regolamento"
La Direzione Generale di Arpa Piemonte ha approvato il Regolamento che ridisegna
l’organizzazione interna dell’Agenzia.

Si tratta di un regolamento che non è funzionale né al miglioramento né al mantenimento del livello qualitativo dei servizi resi da Arpa Piemonte, ma è solo un puro esercizio di riduzione delle strutture.

Con la sua approvazione, in applicazione della legge regionale n° 1 del 2015, Arpa Piemonte è la prima Agenzia ad abolire i Dipartimenti provinciali in aperto contrasto con la legge nazionale 61 del 1994, per sostituirli con quattro aggregazioni territoriali la cui funzionalità non è stata assolutamente valutata e con il rischio, concreto, di creare difficoltà nel controllo del territorio, in particolare nelle province di Biella, Novara, Verbania, Vercelli (Nord Est), Asti ed Alessandria (Sud Est).

Nelle Strutture centrali si potenziano invece le Aree funzionali e si collocano strutture semplici a servizio della Direzione Generale, mentre si costituisce una Struttura Complessa che è una sommatoria di funzioni amministrative non assimilabili. Si tratta di un processo di accentramento e di penalizzazione di alcune attività specialistiche, realizzato sulla base degli incarichi da distribuire, in assenza di criteri di razionalità.

LA RSU denuncia come la riorganizzazione dell’Agenzia sia stata avviata e prosegua senza alcun reale confronto sindacale, con una accelerazione di un processo attraverso una proliferazione di atti organizzativi interni unilaterali e di atti legislativi regionali.

Nel frattempo procede un piano di ristrutturazione dei Laboratori riduttivo ed approssimativo, che si sta rivelando sempre più costoso, inefficace e difficilmente attuabile.

La dismissione dei laboratori di Omegna e di Ivrea sta già creando oggi innumerevoli difficoltà logistiche, organizzative ed economiche a tutti i settori dell’Agenzia.

La RSU rileva che tutto questo avviene mentre è in discussione la proposta di legge regionale n.92, che prevede il superamento della stessa Legge regionale 1 del 2015 e una ridefinizione complessiva dell’Agenzia. La sua approvazione porterebbe, entro i tre mesi successivi alla sua pubblicazione, alla definizione di un nuovo Statuto e di un nuovo Regolamento di organizzazione.

Noi non difendiamo posizioni più o meno privilegiate di qualche dirigente: siamo stanchi di assistere a continui e devastanti interventi organizzativi effettuati senza alcuna valutazione di funzionalità e di progettualità, in una situazione di risorse fortemente limitate e con il rischio concreto di penalizzare ulteriormente le attività dell’Agenzia.

Così come abbiamo chiesto il 20 maggio scorso alla Regione, ribadiamo che questo processo deve essere fermato, al fine di evitare il collasso dell’Agenzia. La RSU di Arpa Piemonte si rivolge quindi agli organi di stampa affinché renda pubbliche le ragioni della contrarietà dei Lavoratori dell’Agenzia rispetto ad un iter organizzativo, le cui finalità non rispondono ad alcun criterio di funzionalità dell’Agenzia, di valorizzazione delle professionalità e di rilancio delle attività di Arpa Piemonte, e che rischia di penalizzare la cittadinanza determinando uno scadimento qualitativo e quantitativo dei servizi di tutela ambientale.

La RSU di Arpa Piemonte



2 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Giovanni MALGOVERNO
Giovanni
23 Giugno 2015 - 14:46
 
Tutto questo comunicato mi sembra molto tecnico per la persona semplice che sono,secondo mè dovreste anche se possibile dire più semplicemente le cose che perderemmo nella nostra provincia e le cose che magari non farete più. Io credo che è evidente che stanno tagliando in maniera irrazionale da tutte le parti ed aiuteranno gli inquinatori ed i faccendieri. Un esempio il lago di Mergozzo secondo mè ha grossi problemi di inquinamento certo molto particolare che però non è mai stato affrontato,domenica 21 giugno nel porto vi era una spanna di shiuma.Ma per la balneazione va benissimo io ho qualche dubbio.
Vedi il profilo di Giovanni% Consiglio
Giovanni%
23 Giugno 2015 - 16:12
 
Io sto dalla vostra parte ma avete sbagliato forma di comunicazione. Dovete evidenziare i disagi alla popolazione e al territorio. Dovete concretamente indicare ed elencare questi disagi altrimenti il tutto si perde in un discorso generico che sarà dimenticato.



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