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"Interpretazione di Marx"

Il 6 e 7 settembre la nota filosofa ungherese Ágnes Heller sarà presente a Verbania, invitata dalla Sezione VCO della Società Filosofica Italiana, con la collaborazione dell’Associazione Culturale LetterAltura e il patrocinio del Comune di Verbania.

Verbania
"Interpretazione di Marx"
Mercoledì 7 settembre, alle 18.00, è previsto un incontro pubblico presso Villa Giulia a Pallanza . Il tema dell’incontro, moderato da Francesco Comina (amico e collaboratore della Heller) sarà "L'Europa al cospetto dei migranti: il principio responsabilità"; identità europea, fenomeni di migrazione e azioni terroristiche faranno da cardine per la relazione della filosofa.

La studiosa ungherese, che frequenta e conosce bene l’Italia, ha volentieri accettato l’invito, con il desiderio di incontrare una realtà locale ancora a lei non nota e di apprezzare le bellezze del territorio e del lago in particolare.

Per la Sezione provinciale della Società Filosofica è una grande occasione di conoscenza e di riflessione che si aggiunge alle numerose iniziative proposte in questi anni.

L’Associazione LetterAltura ha dato la sua collaborazione, trovando una significativa continuità con la sua proposta culturale, in particolare con alcuni temi già sviluppati negli incontri e negli eventi dell’ultima edizione del Festival LetterAltura, nel giugno di quest’anno.
Per la città di Verbania c’è modo di avere da parte di Ágnes Heller importanti spunti di conoscenza e riflessione su complessi temi di attualità, e c’è l’onore di accogliere e ospitare, offrendole la bellezza del paesaggio e del lago, una grande personalità europea.

Ágnes Heller è una delle voci più autorevoli del pensiero contemporaneo.
Sopravvissuta all’Olocausto, nel dopoguerra segue le lezioni di G. Lukács all’Università di Budapest; in seguito ne diventa assistente e collaboratrice. Negli anni ’60 e ’70 del Novecento è una delle esponenti più impegnate della cosiddetta “Scuola di Budapest” e assume posizioni sempre più critiche verso i regimi socialisti, prendendo progressivamente le distanze dal marxismo.

Nel 1963 un suo primo viaggio in Italia la porta a scrivere il suo primo libro, L’uomo del rinascimento.

Nel 1977 decide di lasciare l’Ungheria e inizia una vita di studi e di insegnamento, prima in Australia e poi negli Stati Uniti. Attualmente è professore emerito presso la cattedra di filosofia e scienza politica della New School for Social Research di New York (dove ha insegnato anche Hannah Arendt), ma ha scelto di tornare a vivere nella sua patria, l’Ungheria. Oggi è una ferma oppositrice del governo autoritario di Orbàn.

La filosofa ungherese ha offerto una particolare rilettura del pensiero di Marx partendo dal tema dei bisogni e della rivoluzione della vita quotidiana. Si è anche occupata di identità e diritti umani, e negli ultimi anni ha spesso affrontato il drammatico problema dei profughi. Il suo pensiero apre un orizzonte sulla riflessione morale che trova un significativo approdo nell’etica della personalità.

Tra le sue numerose pubblicazioni:
Sociologia della vita quotidiana (1970),
La teoria dei bisogni in Marx(1974),
Teoria della storia (1982),
La condizione politica postmoderna (1988),
Una teoria della modernità(1999),
La bellezza della persona buona(2009).
Dalla frequente collaborazione con studiosi italiani sono nate due recenti pubblicazioni:
I miei occhi hanno visto (Edizioni Il Margine, Trento, 2012, scritto in collaborazione con Francesco Comina e Luca Bizzarri) e Il vento e il vortice. Utopie, distopie, storia e limiti dell’immaginazione (Erickson, Trento, 2016, scritto assieme a Riccardo Mazzeo).
Nel corso degli anni Ágnes Heller ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra i quali, nel settembre del 2015, il Willy Brandt Preis.
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