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VerbaniaArte: Paolo Troubetzkoy al “Museo del Paesaggio”

Paolo Troubetzkoy? Chi era costui? Cercatelo su Wikipedia… Ma se potete, fino a ottobre, fate un salto di persona a Verbania, a godervi la splendida mostra curata da Federica Rabai, allestita per i 150 anni del Museo del Paesaggio: una “sfilata” seducente delle sue opere più interessanti, corredata di un apparato critico (anche in inglese!) intelligente e puntuale, che consente di apprezzare adeguatamente un artista poco noto al grande pubblico.

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VerbaniaArte: Paolo Troubetzkoy al “Museo del Paesaggio”
Ultimo discendente di una nobile casata russa - suo padre, il Principe Pietro, era sposato con l’affascinante cantante lirica americana Ada Winans - fin da piccolo Paolo frequentò artisti e aristocratici, ospiti dei genitori a Intra e poi a Villa Ada, a Ghiffa: scapigliati lombardi, come Ranzoni e Cremona; musicisti, come Arrigo Boito; e la crème della nobiltà milanese di fine 800…

Trasferitosi a Milano nel 1884 per studiare pittura nello studio di Ernesto Bazzaro, il giovane Troubetzkoy era in realtà un po’ insofferente rispetto alle rigide tappe di un normale apprendistato artistico.

Lo supportava però un’abilità impressionante nel cogliere i tratti e le forme di uomini e donne con cui veniva in contatto: nelle sue opere il “verismo” della tradizione si arricchiva di un’urgenza moderna, che dalla Francia aveva “sfondato” in Europa, conosciuta con un termine ormai famoso, “Impression”.

Paolo Troubetzkoy incontra e “immortala” D’Annunzio e Tolstoi, G.B Shaw e Giovanni Segantini e persino il bel mondo russo, ai primi del ‘900, chiamato a San Pietroburgo per realizzare un monumento allo Zar Alessandro III. Partecipa a varie esposizioni - tra Milano, Napoli e Venezia - e a concorsi per monumenti pubblici. In Francia conosce Rodin e affitta uno studio d’artista a Neuilly sur Seine, vicino a Parigi.

Gloria locale, dunque, ma anche inguaribile cosmopolita, Troubetzkoy è artista modernissimo: lo testimonia la pulizia formale, priva di orpelli retorici, del modello realizzato per un monumento equestre a Giuseppe Garibaldi; e il “disarticolato” (in apparenza) dinamismo, ancora “veristico”, della statuina di Lady Constance Stewart Richardson, la celeberrima “Ballerina”.

Dal 1914 sede del Museo del Paesaggio, Palazzo Viani Dugnani attende ora un altrettanto calibrato e puntuale restauro del primo piano, per accogliere proprio le opere pittoriche degli artisti scapigliati lombardi più amati da Troubetzkoy: Daniele Ranzoni e Tranquillo Cremona soprattutto.

Apertura mostra: dal martedì al venerdì, dalle 11.00 alle 18.00; sabato e domenica, dalle 10.00 alle 19.00
Museo del Paesaggio, Via Ruga 44, 28922 Verbania Pallanza (VB); tel. (+39) 0323 556621
Immagine 1
Bozzetti per George Bernard Shaw
Immagine 2
Lady Constance Stewart Richardson, la “ballerina”
Immagine 3
Modello per un monumento a Garibaldi



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