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VerbaniaArte: Marianne Werefkin la "nonna" di Ascona

In attesa di altre mostre interessanti sulle sponde del Verbano, oltre a quelle già segnalate in Italia e in Svizzera, eccomi a raccontarvi di un piccolo “gioiello” espositivo… Si tratta della mostra allestita da Artrust - azienda che commercializza vini raffinati e capolavori d’arte - nei propri spazi di Melano (CH), sul Lago di Lugano.

Canton Ticino
VerbaniaArte: Marianne Werefkin la "nonna" di Ascona
Melano (attenzione, non Milano!) è un paesino sulla sponda ticinese del Lago di Lugano, proprio sotto la vetta del Monte Generoso… Dovete uscire dall’autostrada Chiasso-Lugano a Bissone, paese natale del Borromini, e riprendere la provinciale per Mendrisio. Non potete perdervi, le indicazioni sono precise…

Arriverete al capannone di Artrust: posteggiate e suonate il campanello. Vi introdurranno con molta cortesia in una sorta di piccolo museo.

“Non è la prima delle mostre da noi organizzate - mi spiega Matteo Cappelletti, responsabile della comunicazione di Artrust, mostrandomi i cataloghi già realizzati -: per ognuna, abbiamo scelto di volta in volta un’ambientazione diversa, in armonia con i lavori dell’artista presentato, quasi tutti di proprietà dei titolari dell’Azienda, appassionati d’arte”.

L’allestimento in legno da cantiere dipinto di giallo nella sala principale è stato curato dall’architetto Eleonora Castagnetta Botta… Le opere sono disposte in ordine crolologico: dalle prime realizzate in Russia, alle ultime, concepite durante un viaggio nell’Italia centrale…

Marianne Werefkin non è una pittrice famosa… Eppure i suoi quadri hanno il fascino sottile dell’espressionismo tedesco: nei colori, nella deformazione delle figure e nel sotterraneo tormento psicologico di cui sono permeati.
Nata a Tula nel 1860, la Werefkin è stata una protagonista, sottovalutata, come erano le donne in quegli anni, dell’evoluzione artistica europea novecentesca, anima del gruppo tedesco “Der Blaue Reiter” (Il Cavaliere Azzurro), di cui fecero parte Kandinskij, Marc, Klee, Macke e Alexej Jawlensky, suo amato compagno per anni.

Espulsa dalla Germania dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, la Werefkin si trasferì in Svizzera nel 1918: qui, abbandonata da Jawlensky, morì nel 1938, aiutata economicamente dagli abitanti di Ascona, che la chiamavano la loro “nonna”…

L’interessante storia della sua vita è raccontata da Mara Folini, direttrice del Museo comunale di Ascona, tra le massime esperte dell’artista, nel bel catalogo pubblicato da Artrust.

“Per la nostra settima mostra abbiamo scelto Marianne Werefkin, non solo perché è un’artista così strettamente legata al nostro territorio - spiega Patrizia Cattaneo Moresi, Direttrice di Artrust -, ma in quanto, in un anno che abbiamo voluto dedicare alle donne nel mondo dell’arte, rappresenta con la sua biografia un esempio delle difficoltà di essere donna e contemporaneamente artista agli inizi del secolo scorso”.

La mostra è visitabile gratuitamente fino al 10 dicembre prossimo, da Artrust, in via Pedemonte di Sopra 1, 6818 Melano (CH). Orari: dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 18 continuato. Chiuso la domenica. Info: tel. 0041 91 6493336; www.artrust.ch
Immagine 1
Allestimento mostra a cura di Eleonora Castagnetta Botta
Immagine 2
Piccolo porto di pescatori 1923
Immagine 3
Studio per paesaggio ticinese 1920
Immagine 4
Una foto di Marianne Werefkin che accompagna la mostra



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