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medici per l’ambiente

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medici per l’ambiente - nei post

A Macugnaga il Winter Mountain Rescue Course - 12 Marzo 2024 - 15:03

L'esercitazione ha visto coinvolti 30 soccorritori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, impegnati sul Monte Moro

Comitato Bassa Ossola su biodigestore - 8 Febbraio 2024 - 18:06

Riceviamo e pubblichiamo, una nota del Comitato Bassa Ossola, che contesta la realizzazione dell’impianto di Premosello: "inutile e insalubre".

Ospedale Castelli interventi e acquisti per 2 milioni - 12 Dicembre 2023 - 10:03

Nell'ambito dell'Accordo sul Fondo di Sviluppo e Coesione firmato dal Presidente del Consiglio Meloni e dal Presidente della Regione Cirio.

medici per l’ambiente: no impianto biogas - 4 Marzo 2023 - 15:03

Riceviamo e pubblichiamo, una nota dell'Associazione medici per l’ambiente di Verbania contro il progetto dell’impianto di biogas a Cuzzago

In via di costituzione la sezione ISDE della provincia VCO - 21 Novembre 2022 - 10:03

ISDE Italia è l’unica associazione italiana promossa da medici e professionisti sanitari, che si occupa di informare e coinvolgere la società civile sulle tematiche correlate ad ambiente e salut

“Il segno dietro il sipario” - 16 Settembre 2022 - 17:04

Sabato 17 settembre 2022 alle ore 17.30 presso la Sala Esposizioni “Panizza” di Ghiffa, l’Officina di Incisione e Stampa in Ghiffa “Il Brunitoio” inaugura la mostra di disegni e fotografie.

Macugnaga, concluso il corso nazionale di medicina d’urgenza - 20 Settembre 2021 - 17:04

La tre giorni è stata caratterizzata da numerose attività in ambiente che hanno consentito ai partecipanti di esercitarsi concretamente in una serie di scenari di intervento realistici.

Raduno Soccorso in Ambiente Impervio - 16 Settembre 2021 - 19:06

per la prima volta il raduno del Soccorso in Ambiente Impervio - SAI 2021, si terrà a Macugnaga.

5G: lettera a Cirio e ai sindaci - 2 Febbraio 2021 - 15:48

Alcuni giorni fa i referenti del Comitato Stop 5G del VCO Paolo Caruso e del FUOCO RINASCITA VCO Paola Cinzia Baggio hanno inviato una lettera al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e a tutti i Sindaci del VCO per sottolineare i pericoli per la salute pubblica connessi all'installazione di antenne 5G.

"Vela Days - Ritrova la bussola" - 25 Giugno 2020 - 15:03

"Ritrova la bussola" è il messaggio che la Federazione Italiana Vela ha proposto a tutti i circoli e alle scuole di vela per ripartire in sicurezza e con più forza di prima.

Piemonte: sviluppo sostenibile i dati - 14 Giugno 2020 - 12:05

Presentazione della Strategia regionale per lo Sviluppo sostenibile, del rapporto Piemonte Economico Sociale 2020 e della Relazione sullo stato dell’ambiente.

Coronavirus: aggiornamenti (11/4/2020 - ore 19.00) da Regione Piemonte - 11 Aprile 2020 - 19:42

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 1.180 (159 in più di ieri).

Coronavirus: aggiornamenti (6/4/2020 - ore 19.00) da Regione Piemonte - 6 Aprile 2020 - 19:32

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 506 (72 in più di ieri).

Comitato STOP 5G del VCO - 10 Dicembre 2019 - 09:16

Mercoledì 4 dicembre si è riunito a Gravellona il COMITATO STOP 5G del VCO. Di seguito la nota diramata.

Costituito il Comitato difesa dei due ospedali - 26 Novembre 2019 - 19:06

Si è costituito Venerdì 22 novembre 2019 a Verbania presso la Casa del Popolo di Trobaso il “Comitato provinciale a difesa degli ospedali di Verbania, di Domodossola e dei due Dea”. Riportiamo la nota di fondazione.

Mostra Penagini - 16 Novembre 2019 - 18:06

Da domenica 17 novembre a domenica 1 dicembre 2019, presso il Forum di Omegna si terrà la mostra dedicata a Siro Penagini.

S.I. - MDP su sanità VCO - 2 Aprile 2019 - 10:23

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Sinistra Italiana e ART.1-MDP del VCO, sulla questione della sanità e del nuovo ospedale.

Una Zampa in Famiglia - 30 Marzo 2019 - 15:03

Il progetto didattico di Anmvi, Una Zampa in Famiglia, arriva nelle scuole primarie della provincia del Verbano-Cusio-O. L’iniziativa è ormai all’ottava edizione e coinvolgerà i bambini attraverso 3 divertenti lezioni interattive di circa un’ora dove i medici Veterinari ANMVI insegneranno come accogliere nella propria vita un nuovo amico a 4 zampe.

“Divani e spuntini… e la salute dei nostri bambini?” - 11 Ottobre 2018 - 09:16

ABIO - VERBANIA organizza un incontro pubblico dedicato al tema degli stili di vita e abitudini alimentari: “Divani e spuntini… e la salute dei nostri bambini?”.

Nella VCO 923 abilitati DAE - 28 Marzo 2018 - 18:06

Anpas Comitato Regionale del Piemonte, in qualità di agenzia formativa accreditata dalla Regione Piemonte, si conferma il primo ente per numero di persone abilitate all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno in ambiente extraospedaliero, con oltre 15mila cittadini certificati in tutta la Regione.
medici per l’ambiente - nei commenti

Medici per l’Ambiente: no impianto biogas - 7 Marzo 2023 - 12:36

attenzione alla disinformazione................
all'inizio ho letto qesta lettera con un certo interesse, ma poi inoltrandomi nella lettura non Mi tornavano alcune cose, ovvero : A "l’Associazione medici per l’ambiente fornisce alcune precisazioni e indicazioni in linea con le evidenze scientifiche più recenti e con autorevoli studi in materia." ho cercato sul sito di della associazione ma non ho trovato alcune "evidenze scientifiche ne studi " sull' argomento. B : visto che Mi soni interessato per un' altra realta non Mi risulta che " Le centrali di produzione di biogas comportano un importante impatto dovuto alla emissione di fastidiosi e pericolosi odorigeni e non solo. I suddetti impianti, per la loro complessità e difficoltà di gestione, sono frequentemente oggetto di malfunzionamenti, che provocano emissioni di inquinanti " Osservazione Fuori luogo e fuorviante in quanto detti impianti se gestiti correttamente non presentano le crikticità evidenziate ion modo cosi catastrofico. C: La localizzazione dell' impianto " della centrale a biogas di Cuzzago appare impropria, sia per la localizzazione, che per la vicinanza a importanti agglomerati abitativi. , " mi scusino i Cuzzaghesi, non Mi sembra che Cuzzago sia un "Aglomerato urbano importante " neanche fosse Verbania o Domo. D: Mi piacerebbe sapere quali sono le attrattive turistiche ,panoramiche e ricettive che tale impianto possa andare a inficiare , forse il relatore della lettera non è mai stato in questi luoghi! (zona di fatto industriale !) E: ci mancava anche la citazione dell' onnipresente "Costituzione" che viene costantemente " strattonata " per invocare " graper il presunto ed eventuale sovradimensionamento di un ' impianto simile in quanto una Provincia ( Piacenza)si é sfilata dal provetto regionale . Quindi? Mi stupisce anche che tale comunicato ,"lettera " non sia firmato da qualcuno, ma un generico "medici per l'ambiente" , e NON ne ho trovato traccia nè nella rassegna stampa nè nei loro comunicati. Scusatemi ma Mi sembra tutto piuttosto ..........strano.- Cordialità a tutti Ugo Lupo

Medici per l’Ambiente: no impianto biogas - 6 Marzo 2023 - 15:39

La tecnologia ci aiuta
Fortunatamente esistono tecnologie per eliminare ogni tipo di inquinante. Certo è una questione di costi ma anche dire NO a tutto non è la strada giusta. Piuttosto in tutta la valle c'è un proliferare di stufe a pellet e camini che bruciano legna che non avendo un sistema di filtraggio sono una gravissima fonte di inquinamento costante. L'Associazione medici per l'Ambiente cosa dice?

Comitato Salute VCO: "Piuttosto che niente... è meglio piuttosto" - 11 Febbraio 2022 - 11:53

Re: Re: Re: Re: Re: Dove eravate?
Ciao robi le mie idee politiche sono definibili di sinistra, non ci piove, ma sono ben lontane da quello che il panorama politico italiano ed europeo offre oggi, quindi non ho nessun senso di vicinanza verso una parte, o l'altra, o l'altra. A me manco piace il suffragio universale, figurati... ma in questo caso non credo sia una questione di preferenze se mai ci fossero, ma di oggettività. Nell'amministrazione locale destra o sinistra o centro contano relativamente, contano le capacità manageriali e la voglia di circondarsi di persone brave e con conoscenza. In Piemonte, nella sanità, c'è stato, a mio avviso, una costante caduta di professionalità, che nella giunta attuale è arrivata al suo apice. perchè? Non lo so, posso immaginarlo, ma indipendentemente dalle ragioni è un fatto. Il fatto stesso che la campagna di vaccinazione sia stata di fatto commissariata dall'Ambiente (ed è andata bene, hai ragione) è un fatto chiarissimo. Così come il fatto che la gestione della stessa dal punto di vista ospedaliero sia stata un mezzo disastro, con un totale tracollo della medicina preventiva in tutte le altre patologie. Su questo ha influito l'icapacità manageriale delle ASL, che sono state pedine di scambio tra politici in un modo assurdo. E' vero che (pourtroppo) le nomine hanno da sempre una selezione politica, ma che questa si trasformi in un tracollo totale di professionalità è un'esclusiva di questa giunta, cosa che per esempio non era capitata con Cota, tanto per stare tra le giunte di destra, o di Chiamparino. Mancano le professionalità? Non credo, semplicemente è crollato il livello culturale dei politici che scelgono le stesse. Poi c'è tremenda superficialità (o incredibile ignoranza?). Che energia e materie prime sarebbero diventate ben più costose lo sapevano da un anno pure i sassi (io stesso, che sono l'ultimo minchione, mi sono preso gli accumulatori per i pannelli solari a settembre) ma solo l'assessore piemontese non ha rivisto i termini delle gare per le due città della salute, facendo tracollare le gare, in Veneto o in Lombardia le hanno corrette per tempo... strano no? Così tutto il nostro sistema perde attrattività, i medici bravi si prepensionano o vanno all'IEO... e i concorsi vanno deserti ormai non solo a Domo (dove lo sono da anni), ma anche al Maggiore di Novara (dove hanno appena bucato un posto da cardiologo!) e a Torino! però se il territorio fosse coeso, sarebbe più facile gestire a livello locale la sanità, è banale ma è stravero. Ed è questo il problema principale per il VCO. Se le forze politiche locali dicessero che siamo tutti daccordo per un ospedale a gravellona, un centro d'emergenza a Domo, e una flotta di due tre eliambulanze per gestire le montagne oltre a 4-5 case della salute serie, e lo ripetesse ad ogni incontro, la ragione sarebbe con le spalle al muro, perchè noi diremmo esattamente quello che il Ministero vorrebbe sentirsi dire. Ma non succede. Certo, perdere l'ospedalino è un dramma per Domo, ma sarebbe compito della Provincia, e della regione, immaginare misure per la mitigazione del danno causato dalla perdita di quei due trecento posti di lavoro. Ma questa sarebbe fantascienza... quindi non so... di sicuro non credo sia un problema da affrontare come destra o sinistra... i coccoloni vengono a tutti, ed un soccorso efficiente lo vorrebbero tutti (per tutti). ciao!

Caruso su manifestazione a Intra - 20 Aprile 2021 - 09:27

dati
Gentile Paolo, grazie per la sua chiara risposta. Cercherò di essere chiaro nella mia, anche se so che spesso è difficile e non credo di essere molto bravo in questo. Con ordine: tamponi (antigenici rapidi credo, non penso stiamo parlando di molecolari). Di tamponi rapidi ne esistono ormai in commercio di vario tipo, che si differenziano per meccanismo di detection, per sito molecolare target (o multitarget), per grado di qualità dei componenti, e per sito di raccolta del campione. Le performances dei vari tamponi variano molto sia in termini di sensibilità che di efficienza. A differenza delle analisi molecolari pure sono fatti principlamente su individui asintomatici, e rispetto alle prime hanno un delay di 24-48 o anche 72 ore nel determinare un positivo sulla base della cosiddetta carica virale. Io uso unicamente il kit classico di Roche, che ha performances impressionanti rispetto agli altri in circolazioni (Abbott, cinesi vari). E' naturale che visto il campione target di popolazione si abbiano pochi positivi sul totale, e che si tragettino principalmente individui asintomatici o comunque paucisint. perchè se sono un buon medico e presumo che uno possa stare su una brutta strada gli faccio il "molecolare" e anzi comincio subito la terapia. Tutto quello che ho detto è un riassunto rapido di dati dal ECDC e dall'EMA, non è una mia opinione. Facendo il ricercatore mi limito a discutere questo, le sentenze di tribunali o le interpretazioni della Costituzione le lascio a chi ha competenza nel settore. Il profilo del relatore che mi ha postato va bene per pavoneggiarsi davanti a chi non è del settore, ma non è un CV scientifico. Mi sono ricercato le pubblicazioni vere (sono stato bravo e ho usato Pubmed che per i medici scheda ogni refolo scritto, non WoS o Scopus che sono più seri e limitanti), che sono meno di settanta dal 1979 (il dato vero è inferiore perchè non avendolo pulito contiene anche lavori di omonimi di cognome), e nessuno di questi è nei settori di virologia, epidemiologia, microbiologia o infettivologia. Inoltre l'ultimo lavoro risale a 3 anni fa e negli ultimi 5 anni ha pubblicato 3 lavori. Cosa non sorprendente dato che il suo ruolo è quello di tecnico di laboratorio e non di ricercatore. Non vado avanti perchè non vorrei sembrare superbo, e anche perchè in un passato remoto era stato parte di famosi gruppi di ricerca, che avevano pubblicato eccellenti lavori in un settore complesso come quello dell'approccio molecolare ai tumori infantili. Se il secondo relatore ha fatto quanto afferma (e anche qui, mi consenta, ho un conato appena leggo antibiotici, ed avendo sottomano i dati di sviluppo di resistenze in ambiente ai macrolidi nel 2020, mi girano come eliche...) mi chiedo perchè non ha mai pubblicato nulla, perchè non ha partecipato alle tante surveys disponibili per raccogliere i dati (e qui la regione Emilia Romagna, anche grazie alla bravura dei colleghi del Sant'Orsola, ha davvero dato mille opportunità per farsi aiutare a raccogliere dati e a pubblicarli, anche quando in aperta contraddizione con quello che all'epoca era vulnus scientifico). Non si possono accampare scuse in questo senso (ho sentito da alcuni blaterare in tv di ricerche non pubblicate perchè "nemiche"), ecco ogni scienziato sa che è una cavolata tremenda: mai come quest'anno, mai come con il COVID s'è pubblicato di tutto, quando non passava serie revisioni perchè di basso livello o assurdo finiva su riviste pay-per-print che pubblicherebbero per 300 euro pure la bibliografia di mia nonna come articolo scientifico... oppure usando i repositories non validati come MedRxix o BioRxiv, tanto per finire sui media o sui social va bene tutto... Quindi non mi chieda di commentare cose che non ho alcuna possibilità di valutare, nella scienza il metodo è più importante del merito, se così non fosse non avrebbe senso farla, potremmo fare talk show dove ognuno dice quello che gli passa per la testa e ogni opinione vale l'altra. Ultima cosa, non ho simpatia per gli enti di controllo, ma posso capire e sem

Comitato Stop 5G incontra Marchionini - 20 Aprile 2020 - 02:24

Stop 5g CONDIVIDETE.. CHE SIA UN ESEMPIO !!!!!
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Contro il 5G e l’inquinamento elettromagnetico si sono schierati Ambiente Salute nel Piceno, in accordo con l’Associazione medici per l’ambiente, la Dottoressa Isde Patrizia Gentilini, oncologa, la Dottoressa Isde Renata Alleva con dottorato in biochimica, Stop 5G Marche nella persona di Stefania Gagliardi , Adriano Mei per i comitati in rete Marche. Allo scopo di fare sentire la propria voce, questi comitati e associazioni hanno inviato una lettera al Sindaco di San Benedetto, Pasqualino Piunti. Di seguito le loro parole tramite la nota inviata al primo cittadino. “Siamo qui con la presente per riproporLe quanto da noi richiesto mesi fa per vietare la sperimentazione e l’installazione della tecnologia 5G a San Benedetto del Tronto; tecnologia messa in discussione da medici e ricercatori di tutto il mondo proprio perché si pongono seri dubbi sui suoi effetti sulla salute. Chiedemmo allora che Lei, come massima autorità sanitaria locale, appoggiato da un atto amministrativo largamente condiviso dal consiglio comunale, imponesse il divieto alla sperimentazione ed installazione di tale tecnologia fino a che non fosse provata la sua innocuità nei confronti della salute dei cittadini, facendo leva sul Principio di Precauzione, fondamentale normativa europea per la tutela e la prevenzione della salute pubblica. Oggi, a distanza di mesi, abbiamo acquisito la consapevolezza che la sperimentazione in Italia è ormai terminata e che nel corso del 2020 molte aziende si stanno già preparando ad inviare le proprie richieste per l’installazione nel nostro comune di antenne 5G. Im virtù di questa nuova situazione Le chiediamo con urgenza di esprimere la Sua contrarietà con un atto amministrativo, in ragione della sua massima carica di Primo Cittadino, e che lo faccia coinvolgendo tutto il consiglio comunale, gli uffici tecnici del Comune, l’azienda Polab alla quale è stato appaltato il piano antenne cittadino. Consideriamo ancora fondamentale l’utilizzo e il potenziamento del monitoraggio da noi proposto ed ottenuto per il controllo dei limiti delle emissioni delle antenne già esistenti. Chiediamo inoltre, proprio con l’ausilio di una commissione, di rivedere il regolamento comunale su questa materia per mettere in sicurezza il nostro territorio prevedendo la tempestiva informazione dei comitati di quartiere. Certi che lei abbia compreso l’urgenza e la gravità della questione ci auspichiamo in un riscontro positivo alle nostre richieste”. Ambiente Salute nel Piceno ricorda che sabato 18 aprile, alle ore 19, in diretta sulla pagina facebook dell’associazione, si terrà un evento online.

NCD e Comunità.vb: "No alla chiusura dei Dea" - 8 Novembre 2014 - 17:36

Cosa ha buttato via il VCO
per guardare un po' al di la del nostro naso, estrapolato dal sito "architetturasostenibile.it", e per sapere cosa il VCO ha buttato via: "Secondo Renzo Piano il primo passo da fare nella società attuale, sarebbe quello di “recuperare una visione umanistica dell’ospedale”. Dopo aver preso in rassegna le tipologie ospedaliere ottocentesca(a padiglione) e novecentesca (monoblocco), l’architetto ha criticamente estrapolato e mixato le caratteristiche positive di entrambe. Se da un lato la prima, a padiglioni, denotava una certa attenzione alla persona, anche grazie alla presenza di alberi e giardini negli spazi aperti, con l’evoluzione e l’avanzamento tecnologico, si è presentata una spersonalizzazione ed il presentarsi di una serie di difetti. Pian piano alla tipologia ottocentesca si è poi sostituita quella monoblocco che ha il vantaggio di non essere più dispersiva, e riuscire, quindi, a contenere tutto nello stesso edificio, con evidente maggior funzionalità. Si è però persa la “visione umanistica”. Una visione moderna. Una visione critica di questo tipo permette di comprendere errori ed aspetti positivi del passato: l’idea di un unico edificio, grigio e privo di verde, ormai è superata, e non mette a proprio agio chi deve fruire dei suoi spazi. Non bastano più una serie di fredde nozioni funzionali, dimensionali ed ingegneristiche per progettare un buon ospedale: è necessario un approccio umanistico. I tempi sono cambiati: bisogna riflettere sullo stato d’animo di chi subisce direttamente o indirettamente un ricovero e cercare, con la concezione dell’edificio, di rendere questo momento meno traumatico possibile. Si potrebbero enunciare una serie di punti, proveniente da una profonda analisi: • Umanizzazione: lo spazio e l’ambiente in cui si trova il degente devono essere a misura d’uomo, sicuri e confortevoli, garantire benessere e privacy. • Urbanità: l’ospedale non deve essere un edificio isolato ed avulso dal tessuto urbano in cui si colloca, ma esserne parte integrante e comunicare con esso. • Innovazione: la flessibilità deve essere alla base della concezione architettonica, garantendo cambiamenti secondo le esigenze terapeutiche, tecnologiche, organizzative e formali. • Affidabilità: tranquillità e fiducia rispetto all’ospedale dipendono anche dalla sicurezza ambientale, tecnico–costruttiva, impiantistica ed igienica del luogo. • Ricerca: nell’ospedale deve essere presente una sezione dedicata alla ricerca clinico–scientifica che, favorisca aggiornamento ed adeguamento alle ultime novità sul campo. • Formazione: l’ospedale deve essere attrezzato adeguatamente per l’aggiornamento professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione. Alla luce di questi punti si può dire che il modello più consono sarebbe quello che prevede vari edifici inseriti nel verde. In tal modo i flussi di persone sarebbero selezionati e suddivisi per usi. Il verde, oltre a svolgere la funzione di barriera acustica, assorbe lo smog, crea un microclima ed abbassa le temperature estive, dà pace e serenità ai degenti, aiutandoli nella terapia di riabilitazione. Il piano terra potrebbe assumere carattere più urbano rispetto al passato, essere reso più dinamico prevedendo una serie di servizi connessi alla tipologia ospedaliera, che spesso non sono presenti: bar, edicola, lavanderia, negozi, fiorai, parrucchiere. I limiti tra verde, edificio ospedaliero e città non devono essere rigidi come in passato; nella progettazione e realizzazione devono confluire sicuramente efficienza e sostenibilità".

Lega Nord su sanità e punto nascite - 21 Settembre 2014 - 22:16

La sanità del futuro
Eppure ci sarebbe la possibilità di evolvere anche in campo sanitario. Vi allego un estratto del progetto di Renzo Piano dell'ospedale del futuro. intanto che noi litighiamo per il nostro pollaio, altri volano alto. Buona lettura. RENZO PIANO: LA VISIONE SULLA TIPOLOGIA OSPEDALIERA E CRITERI D'INTERVENTO SOSTENIBILI Un'analisi tipologica. Secondo Renzo Piano il primo passo da fare nella società attuale, sarebbe quello di "recuperare una visione umanistica dell'ospedale". Dopo aver preso in rassegna le tipologie ospedaliere ottocentesca (a padiglione) e novecentesca (monoblocco), l'architetto ha criticamente estrapolato e mixato le caratteristiche positive di entrambe. Se da un lato la prima, a padiglioni, denotava una certa attenzione alla persona, anche grazie alla presenza di alberi e giardini negli spazi aperti, con l'evoluzione e l'avanzamento tecnologico, si è presentata una spersonalizzazione ed il presentarsi di una serie di difetti. Pian piano alla tipologia ottocentesca si è poi sostituita quella monoblocco che ha il vantaggio di non essere più dispersiva, e riuscire, quindi, a contenere tutto nello stesso edificio, con evidente maggior funzionalità. Si è però persa la "visione umanistica". Una visione moderna. Una visione critica di questo tipo permette di comprendere errori ed aspetti positivi del passato: l'idea di un unico edificio, grigio e privo di verde, ormai è superata, e non mette a proprio agio chi deve fruire dei suoi spazi. Non bastano più una serie di fredde nozioni funzionali, dimensionali ed ingegneristiche per progettare un buon ospedale: è necessario un approccio umanistico. I tempi sono cambiati: bisogna riflettere sullo stato d'animo di chi subisce direttamente o indirettamente un ricovero e cercare, con la concezione dell'edificio, di rendere questo momento meno traumatico possibile. Si potrebbero enunciare una serie di punti, proveniente da una profonda analisi: Umanizzazione: lo spazio e l'ambiente in cui si trova il degente devono essere a misura d’uomo, sicuri e confortevoli, garantire benessere e privacy. Urbanità: l’ospedale non deve essere un edificio isolato ed avulso dal tessuto urbano in cui si colloca, ma esserne parte integrante e comunicare con esso. Innovazione: la flessibilità deve essere alla base della concezione architettonica, garantendo cambiamenti secondo le esigenze terapeutiche, tecnologiche, organizzative e formali. Affidabilità: tranquillità e fiducia rispetto all'ospedale dipendono anche dalla sicurezza ambientale, tecnico-costruttiva, impiantistica ed igienica del luogo. Ricerca: nell’ospedale deve essere presente una sezione dedicata alla ricerca clinico-scientifica che, favorisca aggiornamento ed adeguamento alle ultime novità sul campo. Formazione: l’ospedale deve essere attrezzato adeguatamente per l'aggiornamento professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione. Alla luce di questi punti si può dire che il modello più consono sarebbe quello che prevede vari edifici inseriti nel verde. In tal modo i flussi di persone sarebbero selezionati e suddivisi per usi. Il verde, oltre a svolgere la funzione di barriera acustica, assorbe lo smog, crea un microclima ed abbassa le temperature estive, dà pace e serenità ai degenti, aiutandoli nella terapia di riabilitazione. Il piano terra potrebbe assumere carattere più urbano rispetto al passato, essere reso più dinamico prevedendo una serie di servizi connessi alla tipologia ospedaliera, che spesso non sono presenti: bar, edicola, lavanderia, negozi, fiorai, parrucchiere. I limiti tra verde, edificio ospedaliero e città non devono essere rigidi come in passato; nella progettazione e realizzazione devono confluire sicuramente efficienza e sostenibilità.
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