Dopo almeno quattro decine di anni dedicate piacevolmente ( e spesso a volte con fatica ) all’osservazione e ripresa fotografica dei vari fenomeni celesti che il Padre Eterno mi ha finora concesso, la mia veneranda età ultimamente mi ha suggerito di effettuare una ricognizione visiva delle varie attività di astrofilo, recandomi nella lettura delle lunghe serie di immagini fotografiche a carattere astronomico, da me realizzate finora.
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A concludere un periodo meteo discontinuo, con giornate di sole dimenticate dopo diversi giorni e notti di pioggia, leggendo i notiziari quotidiani, mi tornò alla memoria una data che, da vecchio astrofilo, avevo già letto mesi fa.
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Nel mese di settembre 2021 avevamo visto quanto la nostra stella Sole possa offrire al nostro sguardo non allucinato dalla sua immensa luce, ma tramite filtri appositi, studiati e realizzati recentemente per poterlo osservare e registrare fotograficamente o con camere di ripresa, per poi passare alla elaborazione dei filmati e delle immagini risultanti.
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Prenderà il via lunedì 27 febbraio un ciclo di incontri culturali che vede come promotrici le due scuole superiori statali di Domodossola; l’I.I.S. “Marconi Galletti Einaudi” e il Liceo scientifico “Giorgio Spezia”.
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Un nuovo ed otticamente più potente telescopio spaziale, sta inviando da poco tempo immagini celesti inimmaginabili fino a pochissimo tempo fa.
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Giove, dio mitologico adorato da diversi popoli dell’antichità, che aveva assunto differenti nomi, come Zeus nell’antica Grecia, o come Iuppiter nella lunga epoca dell’impero romano, e Tinia per gli Etruschi. Il suoi simboli erano l’aquila, il fulmine ed il tuono, ad indicare e ricordare la sua potenza.
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La mia esperienza di astrofilo, ormai lunga oltre 50 anni, in questi giorni si è arricchita di notizie astronomiche superlative, a proposito della scoperta di un buco nero nella nostra galassia, la Via lattea, e nonostante la seguente notizia sia stata molto diffusa, ne tratterò anch’io questo mese sulle pagine di VerbaniaNotizie.
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Forse per anni di attenzione continua rivolta alla pandemia covid-19, e da mesi al triste conflitto in Est Europa, ed ora anche con il relativo aumento dei costi di tutto, ci siamo dimenticati di osservare il cielo abbandonando la speranza di distrarci per sdrammatizzare questi lunghi eventi negativi.
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L’inverno è alle porte, e si sta portando via i due pianeti giganti verso un inevitabile progressivo tramonto, mentre la sera ci mostra nel suo splendore il pianeta Venere, detto Vespero al tramonto, e Lucifero all’alba, come ispiratore di saluto e di luce.
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Nel mese di giugno del 2018 scrissi un articolo che avvertiva ed esortava i lettori ad osservare Giove e Saturno, i due pianeti che nel nostro sistema solare rappresentano almeno famigliarmente i suoi due fratelli maggiori, sia per dimensioni che per spettacolarità.
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Quasi per scongiurare la pandemia Covid-19, da molti mesi lo sguardo protetto da occhiali da sole ci invita ad osservare con cautela il Sole, l’astro che ogni giorno sereno ci viene offerto, apparentemente ogni giorno sempre identico.
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Questo è giugno, il mese del solstizio di estate, con i prodromi della calura del solleone di luglio ed agosto, che ci porterà a trascorrere ore al lago, al mare, o in riva ad un fiume, per poterci rinfrescare e ristabilire un equilibrio fisico che ci permetta anche di osservare e registrare i fenomeni celesti anche durante il giorno, come quelli relativi al nostro amico Sole.
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C'è ancora tempo per poter contemplare la nebulosa M42 situata al centro di Orione, una delle più appariscenti e misteriose costellazioni celesti della Via Lattea, la nostra galassia.
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La pandemia Covid-19, che ormai da quasi un anno imperversa in tutto il mondo, ci obbliga a restare chiusi nelle nostre dimore per evitare il relativo contagio. Ma anche solo dal proprio balcone o giardino, chi può osservare il cielo, ed in orari più comodi di quelli serali, con un apposito filtro, ha l’opportunità di vedere il sole che ha ripreso la sua attività, dopo un ritardo di alcuni anni rispetto al previsto.
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In attesa di riuscire ad intercettare e registrare eventuali immagini della cometa Swan, l'occhio di qualsiasi osservatore del cielo, sia esperto che novizio, corre a cercare nell'immensità della volta celeste i diversi asterismi che possano concedergli il piacere della contemplazione astronomica.
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Quasi senza accorgerci, siamo giunti al mese in cui la natura si ridesta dopo la stagione invernale, nelle settimane rese ancor più lunghe dalla pandemia che ci ha sorpresi come uno tsunami patologico, costringendoci ad un isolamento sociale senza precedenti e temo con scadenza lontana.
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Il campo infinito delle scoperte astronomiche ci dona ancora una volta un fenomeno a prima vista simile a numerosi già avvenuti, come nel caso di comete che ogni anno transitano nel sistema solare.
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Siamo al centro di un autunno che ora ci permette di avere a disposizione un maggior numero di ore di oscurità, per contemplare più a lungo i fenomeni celesti.
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Da alcuni mesi Mauro Diluca, facente parte dell'associazione Gruppo Nati Per Leggere di Mergozzo, mi aveva invitato a programmare una serata dedicata all'astronomia osservativa, ed il sito prescelto era Bracchio, un ridente paese situato sulle alture di Mergozzo, cittadina considerata uno degli ingressi della val d'Ossola, e posta su una riva dell'omonimo lago.
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La giuria dei Critici del Premio Stresa di Narrativa, composta da Piero Bianucci, Emmanuelle de Villepin, Orlando Perera e Marco Santagata ha selezionato le cinque opere finaliste del Premio Stresa di Narrativa 2019.
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