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Comitato Salute VCO: apertura di un dibattito

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Comitato Salute VCO, che propone l'apertura di un dibattito sulla sanità territoriale partendo da alcuni dati.

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Comitato Salute VCO: apertura di un dibattito
Da almeno 10 anni siamo costretti a ricorrere uno sterile dibattito “ospedalocentrico”, che tende a trascurare ciò che si dovrebbe comunque realizzare sul territorio grazie a quanto previsto dalla Mission 6 del PNRR (documento M6C1 di AGENAS-Agenzia nazionale per la sanità pubblicato in un documento noto sin dal maggio 2021), che ridisegna la sanità territoriale.

Purtroppo, i nostri sforzi per spostare l’attenzione su questo tema non hanno trovato finora ascolto perché continua la sterile polemica sull’ospedale che, per quanto importante, è solo uno dei tasselli del progetto. Ci aspettavamo che questa Giunta regionale affrontasse il problema, ma dobbiamo constatare invece che essa è lontanissima da questi concetti.

Assenza di un piano sociosanitario, sanità e sociale gestite da due Assessori che nemmeno si parlano, una Direzione generale locale di cui non si percepisce la presenza (e, quindi, l’utilità) rendono praticamente impossibile anche un dialogo per trattare questi temi.

Immobilismo e mutismo possono seriamente mettere a rischio i finanziamenti del PNRR dedicati a questo progetto; ecco perché percepiamo l’urgenza di aprire un dibattito pubblico sulla materia.

Forniamo ora, a beneficio di questo dibattito, un sintetico schema del funzionamento che AGENAS ipotizza, assicurando che a chiunque lo richieda possiamo fornire il documento originale completo.

1. Lo schema proposto ricalca e amplia quanto previsto dalla legge Balduzzi del 2012, partendo dai “bisogni assistenziali” del cittadino, e non dall’ospedale come una certa cultura insiste a proporre.

2. Quella che noi conosciamo come Casa della salute diventa “Casa della comunità” e ha in capo sia l’assistenza domiciliare sia quella delle RSA.

3. La grossa novità è l’introduzione della “Centrale operativa territoriale” (vero cuore pulsante del progetto), il cui sistema informativo integrato consente la “presa in carico” del paziente, una gestione centralizzata della telemedicina attraverso l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico (cartella clinica) e il governo di tutte le attività che attengono alla salute del singolo cittadino.

4. Una seconda novità significativa, già presente nel decreto Balduzzi ma qui assurta ad un livello superiore, è la realizzazione di un “Ospedale di comunità” per patologie a bassa intensità di cura.

5. È previsto un “Ospedale per acuti”, che non può essere che unico per assolvere pienamente alla sua funzione. Il coefficiente su cui basare il calcolo dei posti letto ne indica per noi un totale di 480.



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