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Parco giochi intitolato alle Donne della Resistenza

Domenica 8 marzo, in occasione della Festa della Donna, è stato intitolato il Parco Giochi in piazza Fabbri a Intra (adiacente la chiesa S.Giuseppe e le scuole Cantelli), alle Donne della Resistenza.

Verbania
Parco giochi intitolato alle Donne della Resistenza
L'iniziativa, proposta dall'Anpi sez. Augusta Pavesi di Verbania, ha visto l'accoglimento dell'Amministrazione Comunale, che in una cerimonia ha posto il cartello che intitola il parco alle Donne della Resistenza, e consegnato alla Presidente dell'Anpi, China Ramoni Bussi una targa per il suo impegno per mantenere vivi i valori della Resistenza.

Presente il sindaco, Silvia Marchionini, di cui riportiamo l'intervento:

Nella giornata internazionale della donna saluto la cittadinanza,i partigiani e le partigiane e ringrazio l'Anpi di Verbania per la proposta di intitolazione di questa manifestazione che abbiamo accolto con sincera partecipazione per un luogo che è molto frequentato ogni giorno,e un cui si potrà rivolgere un pensiero ogni giorno alle tante donne della Resistenza,come evento collettivo fondante della nostra comunità.

La nostra presenza oggi, anche come donna Sindaco,è il risultato del sacrificio perpetuo della lotta di liberazione nazionale: un sacrificio da onorare ogni giorno.

Resistenza come forza e attitudine: atteggiamento fermo e risoluto, una saldezza innanzitutto morale e civile prima che militare

Ricordiamo le donne della Resistenza, vere protagoniste senza armi: partigiane, antifasciste, staffette e come madri, mogli, figlie che svolsero un ruolo decisivo per i collegamenti,il trasporto di cibo, a piedi e in bicicletta. Senza cedere alla retorica come ci ha insegnato Nino Chiovini rammentiamo qualche elemento storico: l'adesione delle donne alla Lotta di Liberazione Nazionale fu un atto volontario duplice perché non vi era l'obbligo militare e, non dimentichiamolo, non comandarono alcuna formazione ma furono preziose e prodigiose, come nel caso dell'infermiera della Valgrande, Maria Peron.

Si apri' una pagina nuova per le donne: avere più diritti,un passo formidabile verso l'emancipazione femminile, mai del tutto terminata.

I numeri seppur imprecisi parlano di 35000 partigiane, il doppio di aderenti ai gruppi di azione, oltre 2700 deportate nei campi di concentramento e 623 le decedute nei combattimenti.

Ricordiamo le operaie, le contadine e volgiamo il nostro affettuoso pensiero alle donne senza nome e senza medaglie, le tante ignote che aiutarono in silenzio.

Possiamo solo immaginare oggi gli ideali, le paure che spinsero queste, giovani all'azione:

ci commuoviamo a ripensare a Teresa Binda (a cui abbiamo deciso di intitolare il Parco di Renco), aveva poco più di 40 e un figlio partigiano, al coraggio incosciente della diciassettenne staffetta di Cambiasca Augusta Pavesi torturata, uccisa e gettata nell'Agogna, vicino a Novara.

Ci ispiriamo e studiamo la capacità di Gisella Floreanini prima ministra dell'epoca repubblicana.

Ci esaltiamo alla fierezza di Cleonice Tommasetti, umiliata forse ma non piegata, unica donna condannata a morte dei 43 martiri di Fondotoce per mandare un malvagio e intimidatorio messaggio alle popolazioni che neanche le donne si risparmiano.

Teniamo a mente, magari quando siamo in difficoltà nelle nostre vite affrettate, le sue ultime parole:"w l'Italia" e l'orgoglio con cui tenne testa alle angherie:"se percuotendomi volete mortificare il mio corpo è superfluo il farlo,e' già annientato;se invece volete uccidere il mio spirito non ci riuscirete mai"

Esempi così vivi nella memoria popolare collettiva che ci trasmettono una voglia di riscatto che non possiamo accantonare: e' la fiducia nel futuro, è il dovere di alimentare ogni giorno nei nostri comportamenti la libertà, e' il mandato forte a essere degne delle donne della Resistenza.

Il Sindaco, Silvia Marchionini



2 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Graziella Ricordiamole
Graziella
11 Marzo 2015 - 07:09
 
Non avevano le armi , ma la saggezza di comprendere che L'Italia doveva essere liberata dalla barbarie che era sprofondata . Il loro eroismo era più nascosto , quotidiano , in piccoli grandi gesti , che potevano salvare delle vite . Grazie anche a voi se ora sono libera . Vi abbraccio tutte teneramente !
Vedi il profilo di lady oscar la nostra storia
lady oscar
11 Marzo 2015 - 11:56
 
Mio figlio alle elementari ha studiato, su iniziativa delle insegnanti, il ruolo delle donne nella resistenza... Una storia emozionante. E con lui l ho scoperta anch io... Noi non sappiamo niente della nostra storia locale. Dovrebbero diventare parte integrante del programma di quinta. Fantastico inizio, speti.



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