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Comitato Salute VCO: "Che sia la volta buona?"

"Notizie fresche di stampa nazionale ci dicono che esiste la possibilità pratica e concreta di avere una medicina territoriale all'altezza dei tempi e delle necessità dei cittadini, funzionante 16 ore al giorno". Di seguito il comunicato completo.

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Comitato Salute VCO: "Che sia la volta buona?"
Non sono parole od opinioni di persone qualsiasi o di un ministro di buona volontà; sono dichiarazioni ufficiali di Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg (Federazione dei medici di famiglia), che cita l' “Atto di indirizzo per il rinnovo delle convenzioni di medicina generale”, appena approvato dal Comitato di settore Regioni sanità, del quale fa parte anche il Governo.

Il nuovo modello di assistenza di base dovrebbe inoltre favorire finalmente la nascita di nuovi maxi-ambulatori,  con la presenza di più medici di famiglia, dove sarà possibile fare prime analisi cliniche, accertamenti diagnostici meno complessi e piccola chirurgia ambulatoriale e altri centri con specialisti ed infermieri. Anche se sotto sigle diverse (come Case della salute in Emilia e Toscana o Ucp nel Lazio), oggi lungo lo Stivale si contano già otre 800 di queste strutture, “che dovrebbero ora diffondersi in tutto il territorio nazionale grazie alla nuova convenzione, sempre che arrivino poi le autorizzazioni regionali”, precisa sempre Milillo sulle pagine de La Stampa.

Non è proprio come stabilisce la Legge “Balduzzi”, che prevede aperture H24, e non è del tutto chiaro come funzioneranno le AFT, ma è comunque un importante passo avanti.

E' di questi giorni anche la notizia positiva che il COQ di Omegna avrà la garanzia di poter durare nel tempo e che alcuni posti letto saranno riconvertiti, proprio perché, là, sarà sviluppata la medicina territoriale.

Bene, ne prendiamo atto e vogliamo credere che chi ci sta mettendo la faccia non abbia alcuna intenzione di perderla, né sul progetto dell'ospedale unico, né sul progetto della medicina territoriale, né sul futuro del COQ.

E' passato un anno e mezzo dalla dichiarazione pubblica del Presidente della Regione, Sergio Chiamparino, sulla indispensabilità di un progetto sperimentale di medicina territoriale nel VCO, addirittura sganciato da qualsiasi altra ipotesi di riorganizzazione ospedaliera. In altre parole, se non si realizza questo progetto, ogni altra alternativa è destinata a fallire e la sanità locale non potrà che peggiorare.

E allora? Manca ancora qualche tassello (quali, quanti e perché?) per far decollare questo importante ed essenziale progetto? Non è forse il caso di realizzarlo in tempi strettissimi e prioritariamente proprio nel Cusio, dove da anni ci sono medici che lo chiedono e che si dicono disponibili ad operare (sempre la Fimmg), ci sono le strutture già in parte funzionanti (la sede del distretto), non si registrano dichiarazioni o volontà contrastanti?

Mancava forse solo questo benedetto "Atto di indirizzo...."? Bene, ora c'è; e allora non perdiamo altro tempo c’è da utilizzare il promesso finanziamento dal Ministero della salute. Se perdessimo quello, allora sì che la strada sarebbe tutta in salita.



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