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Unione Industriale VCO: terzo trimestre 2017

Riportiamo l'indagine congiunturale del terzo trimestre 2017 fatta dall'Unione Industriale del VCO

Verbania
Unione Industriale VCO: terzo trimestre 2017
L’indagine previsionale condotta tra le Aziende associate all’Unione Industriale del Verbano Cusio Ossola, relativa al terzo trimestre 2017, registra un calo diffuso dei principali indicatori oggetto di analisi: tutti i parametri più rilevanti (occupazione, produzione, ordinativi totali e ordinativi dall’estero) decrescono rispetto al trimestre precedente (anche in conseguenza del periodo coincidente con il consueto fermo estivo dei macchinari); continua a mantenersi su livelli molto bassi la previsione di ricorso alla cassa integrazione, mentre le aziende che intendono effettuare investimenti nei successivi 12 mesi rappresentano circa il 70% del totale.

Il saldo ottimisti-pessimisti relativo alla variabile occupazionale passa dal +2,8 registrato nel secondo trimestre allo zero nel terzo trimestre 2017: l’11,4% delle aziende interpellate dichiara di voler aumentare l’occupazione nel terzo trimestre 2017, mentre il 77,2% ritiene di voler mantenere il proprio livello occupazionale. Si mantiene su livelli molto bassi il dato relativo alla cassa integrazione guadagni, che passa dall’8,3% del trimestre aprile-giugno 2017 al 5,9% del terzo trimestre 2017 (livello più basso registrato da fine 2008).

Diminuisce (dopo tre trimestri consecutivi di crescita) il valore relativo alla produzione industriale, che passa da +13,9 del trimestre aprile-giugno 2017 a -8,5 di luglio-settembre 2017: per il 14,3% delle aziende interpellate (era il 25% nella rilevazione del secondo trimestre 2017) aumenterà la capacità produttiva aziendale, mentre il 62,9% delle stesse (in linea con il valore riscontrato nell’ultima rilevazione) prevede di mantenere una produzione sui livelli del trimestre precedente.

Peggiorano anche le indicazioni relative agli ordinativi: passa dal +13,9 registrato nel secondo trimestre 2017 al valore nullo di luglio-settembre 2017 il dato relativo agli ordinativi totali, mentre torna (dopo l’ultima rilevazione con il segno più) in territorio negativo il dato degli ordinativi dall’estero, che passa dal +3,4 di aprile-giugno 2017 al -3,4 del terzo trimestre 2017: nel caso del dato riguardante le esportazioni, 9 aziende su 10 prevedono comunque di mantenere un livello costante rispetto al trimestre precedente.

Si mantiene sui livelli dell’ultima indagine il dato relativo alla redditività delle aziende intervistate: come nella scorsa rilevazione, più di un’azienda su cinque (il 22,8%) ne prevede un peggioramento, anche se si rileva un lieve miglioramento del saldo ottimisti-pessimisti, che passa da -16,6 a -8,5, proseguendo in ogni caso un trend negativo che dura ormai da otto rilevazioni consecutive (due anni).

Assistiamo infine ad una lieve crescita del dato relativo alla propensione ad investire da parte delle aziende dell’UIVCO: il 30,3% delle aziende interpellate dichiara di non prevedere investimenti per il terzo trimestre 2017 (erano il 36,1% nella rilevazione di aprile-giugno 2017, quindi in leggero calo per il secondo trimestre consecutivo), e aumenta di circa 15 punti percentuali il numero di aziende che prevede di effettuare investimenti significativi (passa dall’8,3% al 24,2%, forse anche grazie agli incentivi previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0 del super e iper ammortamento).

Per quel che concerne l’analisi dei dati a consuntivo relativi al secondo trimestre 2017, cresce rispetto ai livelli dell’ultima rilevazione il dato relativo al grado di utilizzo degli impianti, che passa dal 69,3% di inizio 2017 al 76,4% di aprile-luglio 2017 (il dato più elevato registrato negli ultimi quattro anni); in miglioramento ulteriore anche il dato relativo al carnet ordini, poiché la percentuale di aziende che dichiara ordinativi inferiori ai 30 giorni diminuisce dal 19,3% di gennaio-marzo 2017 al 15,2% di aprile-giugno 2017, mentre si mantiene sui valori dell’ultima rilevazione (circa il 27% delle stesse) il numero delle aziende con ordinativi di orizzonte temporale oltre i 90 giorni.

Diminuiscono in questa rilevazione sia i tempi di pagamento medi nel caso di clientela rappresentata da enti pubblici (passando da 132 a 105 giorni), sia quelli nel caso di rapporti tra privati, passando dagli 86 giorni registrati nel trimestre gennaio-marzo ai 77 di aprile-giugno 2017.

Infine, continua a diminuire il numero di aziende che lamenta ritardi negli incassi, passando dal 30,6% registrato nel primo trimestre 2017 al 22,9% del secondo trimestre 2017.



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