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Banda Biscotti diventa una web serie? VIDEO

“Are you series?” è il progetto pensato dal Milano Film Festival, volto alla produzione di una web serie in 10 episodi che racconti il mondo del non profit italiano, attraverso l’utilizzo di soluzioni creative e linguaggi innovativi.

Verbania
Banda Biscotti diventa una web serie? VIDEO
ILLOGICA LAB, laboratorio creativo nato dall’incontro tra le diverse personalità creative di Giorgia Di Pasquale, Claudia Palazzi e Clio Sozzani ha scelto così di partecipare raccontando le avventure della Banda Biscotti, un gruppo di detenuti del Carcere di Verbania "CONDANNATI A CREARE DOLCEZZE", che grazie all'Art.21 della legge 354/1975, ogni giorno esce dal carcere per lavorare in un laboratorio di pasticceria.

Il progetto, con la sua puntata pilota, ha passato la prima selezione del concorso del Milano Film Festival.

«Nella parola “non profit” - racconta Giorgia Di Pasquale, ideatrice del progetto insieme a Clio Sozzani e Claudia Palazzi - si racchiude un mondo di progetti e persone che con coraggio tentano di migliorare le cose. La Banda Biscotti ci ha letteralmente “rapite” riuscendo ad abbattere lo stereotipo legato ai carcerati e dando un nuovo senso a parole come “banda” ed “evasione”. “Chiunque può sbagliare e chiunque si può riprendere” - dice il Nonno (componente “storico” della Banda) - noi speriamo di vincere per avere la possibilità di dimostrarvelo».

CONCEPT E FINALITÀ DELLA SERIE
A tutti noi è chiaro che andare in carcere significa essere “puniti” per un reato commesso, tuttavia è molto meno diffusa la consapevolezza che il vero scopo della detenzione penitenziaria dovrebbe essere la riabilitazione e il reinserimento nella società.

Ma cosa succede veramente nelle nostre carceri? Come vivono le persone al loro interno? Ed essere riabilitati è effettivamente possibile? Se potessimo parlare con gli oltre 65.000 carcerati italiani scopriremmo che sono in molti a sentirsi isolati e pieni di rabbia e vorrebbero poter fare qualcosa per riconciliarsi in un mondo che li teme.

La Banda Biscotti, grazie all’Art.21 della legge 354/1975 relativa alle norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà, è riuscita a far entrare la dolcezza dietro sbarre e ILLOGICA LAB ha raccontato questa storia di evasione e libertà attraverso dei prodotti di pasticceria.

Banda Biscotti (http://www.bandabiscotti.it) trae le proprie origini dall’esperienza di lavoro nel contesto penale maturata in più di 35 anni dalla Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus. Il progetto si dedica alla formazione professionale in pasticceria all’interno del carcere di Verbania rappresentando, per le persone con problemi di Giustizia, un’importante speranza di reintegrazione sociale attraverso il lavoro (grazie all’articolo 21).

Il progetto crede nel fatto che la formazione possa giocare un ruolo di primo piano rispetto allo sviluppo di politiche votate all’inclusione sociale delle persone più fragili presenti all’interno dei circuiti di pena. Il progetto nasce nel 2008 e nell’arco di questi anni sono stati formati più di 120 detenuti, così Banda Biscotti si presenta oggi come una realtà ormai conosciuta e affermata. Alcuni dei maggiori canali di distribuzione della loro produzione di biscotti sono: CTM Altro Mercato (330 botteghe in tutta Italia), Eataly, Iper Coop, GAS (gruppi di acquisto solidali) e moltissime botteghe private (soprattutto nel nord Italia).

Questa web series dedicata alle avventure di Banda Biscotti ha molteplici finalità, ovvero:
- abbattere i pregiudizi nei confronti dei carcerati: i biscotti prodotti dalla Banda, buoni e genuini, fanno da ponte “sensoriale” tra i detenuti e le persone “libere” che li mangiano e li apprezzano. In modo intuitivo, verrà mostrato come questi biscotti creino un legame tra qualcosa di buono e le persone, "presunte cattive" che li producono- scoprire il carcere: seguendo la produzione e la vita quotidiana della Banda si conoscerà la realtà carceraria al suo interno. Ogni biscotto racconterà una storia particolare, la storia delle mani che lo hanno fatto: passati tortuosi, di resistenza, isolamento, fatica e soprattutto di attesa di un futuro migliore. Di puntata in puntata si scoprirà, oltre a come/cosa comporta realmente vivere in carcere, quanto siano “normali” e “comprensibili” i pensieri e i problemi dei detenuti
- far conoscere e apprezzare l’Art.21: carcere come punizione o carcere come occasione per cambiare il corso della propria vita verso la legalità? Oggi solo 2.000 carcerati hanno la possibilità di lavorare durante il periodo di detenzione, sfruttando in questo modo la pena in senso riabilitativo. Ovviamente un numero ridicolo rispetto all’intera popolazione carceraria che ammonta a più di 65.000 persone. Senz’altro raccontare una storia positiva legata all’Art. 21 può, oltre a far conoscere questa legge, far aumentare la partecipazione dei cittadini e permettere di sviluppare nuove idee e progetti che aiutino i carcerati a ritrovare la propria dignità.
- creare curiosità intorno a qualcosa che normalmente si vuole ignorare/dimenticare. Il carcere, luogo che per antonomasia rappresenta il lato oscuro della società, stimolerà la curiosità di chi è al di là delle sbarre grazie ai contenuti “culinari”. La serie, con spirito scanzonato e leggero, attraverso l’ironia, parlerà di detenzione e carcere, eliminando il senso di paura e repulsione che normalmente ispira nelle persone.

CHI HA CREATO LA WEB SERIES
ILLOGICA (http://www.illogicalab.com) crea idee e qualunque altra cosa possa essere immaginata. Laboratorio creativo nato dal fermento immaginativo di tre ragazze "del mondo": Illogica cerca di non avere confini.

Giorgia Di Pasquale, palermitana di nascita ma romana d'adozione, si occupa di montaggio video, graphic design e illustrazioni. Dall'ideazione alla realizzazione, seguendo ogni passaggio. Dalla testa alla carta... o al monitor!

Clio Sozzani è di Milano. Filmmaker e cooperante allo sviluppo. Ha vissuto per anni in Africa e oggi inventa, scrive e coordina ogni tipo di progetto di comunicazione, con un focus particolare sui documentari e le campagne sociali.

Claudia Palazzi, milanese sì, ma da anni a Roma. Ricercatrice sociale che spazia dalla produzione cinematografica alla regia di reality e serie televisive e documentari. Ha l'obiettivo di raccontare la realtà nel modo più creativo possibile.
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