Dal sito comolive.it
Dalle parole ai fatti, i lavoratori frontalieri ticinesi stanno dimostrando di non perdere tempo per la difesa dei propri interessi, minacciati dall’accordo firmato a Berna che, se non dovesse essere bloccato in Parlamento, graverà sulle tasse con un ammonto complessivo di circa 3mila euro pro capite (stime di Cgil). Dopo il Frontaday e dopo aver portato l’argomento all’attenzione delle forze parlamentari, costituirsi in associazione permetterà ai lavoratori di confine di partecipare alle riunioni con sindacati e partiti politici. Un modo anche per capire chi vorrà seguirli fattivamente nella loro battaglia; nel frattempo, sono già oltre 300 le persone che hanno aderito e hanno dato la disponibilità a un contributo economico per le spese economiche.
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