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Bivacco Vadà: ricollocazione di due antiche targhe

Un significativo tassello della memoria valgrandina è stato fissato domenica 24 al bivacco del Pian Vadà con una cerimonia, le targhe che in origine erano murate sulla facciata del vecchio rifugio del CAI Verbano sopra la porta di ingresso.

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Bivacco Vadà: ricollocazione di due antiche targhe
Vi erano state posate nel 1926 a ricordo del VII° centenario di San Francesco ed in occasione dei lavori di sistemazione del rifugio realizzato tra il 1887 e il 1889.

Le targhe furono ritrovate nei giorni successivi alla distruzione dell’edificio provocata dai nazifascisti nel lontano giugno ’44. A recuperarle furono i famigliari del partigiano Egidio Testori, ‘Bulgaro’, della Brigata Alpina Cesare Battisti, Agostino Grassi con i figli Gina e Giovanni che allora ‘caricavano’ l’alpe di Ortighedo.

La famiglia Grassi le ha custodite per 70 anni e ora, dopo la realizzazione del nuovo bivacco (proprio in questi giorni prendono per altro avvio i lavori di realizzazione dei locali invernali e di servizio nell’ambito di un progetto Interreg), le ha messe a disposizione del Parco Nazionale per ricollocarle nella originaria ubicazione.

A suggellare l’evento è stato Arialdo Catenazzi, che proprio in questi luoghi come partigiano della Brigata Alpina Cesare Battisti ha vissuto direttamente i drammatici avvenimenti del rastrellamento nazi-fascista di settant’anni fa, facendone proprio memoria e testimonianza diretta nelcorso della cerimonia.

Hanno sostenuto e condiviso l’iniziativa l’ANPI di Verbania, il CAI Verbano, il coro Volante Cucciolo” e la cooperativa Valgrande.

La salita al bivacco del Vadà è stata inoltre l’occasione per la posa di una targa ricordo del progetto di solarizzazione fotovoltaica e realizzazione dell’impianto elettrico del bivacco condotto dagli studenti di elettronica ed elettrotecnica dell’Istituto L. Cobianchi di Verbania nell’ambito di un bando di educazione alla sostenibilità della Fondazione Cariplo e finanziati dal parco nazionale.



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