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M.O.T.O.: sanità, i sindaci obbediscono ai partiti

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del M.O.T.O. Movimento Ossolano Tutela Ospedale, con una dura presa di posizione nei confronti del sindaco Cattrini e degli altri sindaci ossolani rei, secondo loro, sulla questione DEA, di seguire ordini di partito e non il bene dei cittadini.

Domodossola
M.O.T.O.: sanità, i sindaci obbediscono ai partiti
Proponendo al territorio provinciale, lo scorso novembre, di indicare la sede dell'unico DEA degno di sopravvivere nel VCO, l'assessore regionale Saitta fece un insulto all'intelligenza dei nostri amministratori e concittadini. Malauguratamente, quel briciolo di intelligenza necessario e sufficiente per sentirsi insultati, mancò; mancò del tutto, tanto che i Sindaci dell'Ossola e del Verbano lasciarono il Forum di Omegna lucidando sciabole e ingrassando schioppi.

Il tranello di Saitta, che non conosce il territorio e non può avere preferenze personali sulla destinazione del DEA, fu senza dubbio suggerito da un basista "locale" che definire "genio del male" sarebbe esagerato, perché a mettere in difficoltà la classe politica del VCO basta la pensata di un trappolone di basso bordo.

Fatto sta che i Sindaci provinciali – come già denunciato dal M.O.T.O. – si lasciarono prendere per i fondelli dalla Regione e dal partito egemone, dichiarando e armando una nuova guerra fra poveri mentre gli istigatori si sganasciavano dalle risate. Ma questi Sindaci furono funzionali alle cattive intenzioni regionali e di partito senza saperlo?

In base alla dichiarazione pubblica di ieri sera (2 marzo) del Sindaco Cattrini, si direbbe di no, perché a chi gli rimproverava di aver mantenuto un silenzio troppo lungo da novembre a marzo, egli ha risposto finalmente con trasparenza: "ammetto la mia responsabilità, ho obbedito al partito"!

Dunque non era una convinzione infondata: i nostri Sindaci sottostanno ai diktat dei partiti di appartenenza, mentre il Bene Comune è una chimera inseguita solo da un pugno di privati cittadini.

L'ammissione di Cattrini varrebbe bene una richiesta di dimissioni immediate da parte della sua stessa giunta, delle opposizioni, della conferenza dei trentotto Sindaci ossolani... se non fosse che il primo cittadino domese è soltanto l'unico, in questo frangente, ad avere il fegato di alzare il velo su un sistema che, quasi certamente, coinvolge tutti gli amministratori locali quando si trattano questioni di una certa "importanza".

Ieri sera abbiamo applaudito... nuora perché suocera intendesse: il nostro applauso a Cattrini, che si impegna a dimettersi il giorno esatto in cui dovesse essere declassato il DEA di Domo, equivale a un monito verso i suoi colleghi ossolani che anteponessero la carriera a un gesto politico estremo ma dovuto.

Contate pure sulle nostre proteste implacabili se, in caso di sconfitta, non vi assumerete le vostre responsabilità e vi candiderete di nuovo alla poltrona che occupate o ad altre cariche; lo faremo con chiunque lavorerà per il partito a scapito del Bene Comune.

Prima la Lega voleva portarci via il Punto Nascita, ora il Pd vuole declassare il DEA; spenderemo le nostre piccole forze per informare la Comunità e impedire, a chi verrà dopo, di mettere direttamente una sbarra a Fondotoce.



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di bb sanità
bb
4 Marzo 2015 - 11:00
 
Mi pare che chi vuol mettere una sbarra a fondotoce, si possa qualificare da solo! Sicuramente sono le stesse persone che difendevano il loro DEA quando il Verbano difendeva due DEA, forse se si battono per avere un ospedale meno obsloleto nella logistica e più moderno nella organizzazione (vedi prericovero) farebbero un favore ai cittadini! Queste piccole beghe campanilistiche mettono in pericolo la salute dei pazienti



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