rassegna culturale

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rassegna culturale - nei post

Eventi Cannobio Dicembre 2025 - 1 Dicembre 2025 - 12:02

Eventi a Cannobio e dintorni a Dicembre 2025.

Eventi Baveno dal 29 novembre all'8 dicembre - 29 Novembre 2025 - 07:03

Eventi a Baveno e dintorni dal 29 novembre all'8 dicembre 2025.

Eventi Baveno dal 22 al 29 novembre - 21 Novembre 2025 - 13:04

Eventi a Baveno e dintorni dal 22 al 29 novembre

Eventi Cannobio Novembre 2025 - 7 Novembre 2025 - 12:02

Eventi a Cannobio e dintorni a Novembre 2025.

Eventi Baveno dal 31 ottobre al 17 novembre - 31 Ottobre 2025 - 07:03

Eventi a Baveno e dintorni dal 31 ottobre al 17 novembre 2025.

Programma eventi invernali a Stresa - 28 Ottobre 2025 - 08:01

“Stresa si prepara all’inverno: dagli appuntamenti di dicembre tra musica, cultura e luci natalizie agli appuntamenti culturali di febbraio, un calendario ricco di eventi”.

Bilancio eventi Verbania - 25 Ottobre 2025 - 12:02

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato dell'Amministrazione Comunale relativo al bilancio degli eventi ospitati da Verbania negli ultimi mesi.

"In Scena a..." Baveno - 24 Ottobre 2025 - 14:03

Dopo il successo di pubblico e di critica delle precedenti edizioni, torna a Baveno, per la quinta stagione, la rassegna teatrale nazionale “In scena a…Baveno” con cinque spettacoli portati in scena presso il Centro culturale Nostr@domus da compagnie amatoriali provenienti da varie località italiane.

Metti un lunedì al Cinema...a Baveno - autunno 2025 - 22 Ottobre 2025 - 18:06

Sta per tornare la rassegna cinematografica a Baveno, il lunedì sera, presso il Centro culturale Nostr@domus in piazza della Chiesa 6.

Eventi Baveno dal 18 al 31 ottobre - 18 Ottobre 2025 - 13:04

Eventi a Baveno e dintorni dal 17 al 31 ottobre 2025.

Eventi Cannobio Ottobre 2025 - 3 Ottobre 2025 - 09:15

Eventi a Cannobio e dintorni a Ottobre 2025.

"Contro-Torrente" - 27 Settembre 2025 - 18:06

Al via "Contro-Torrente", la nuova rassegna teatrale di Mastronauta.

Eventi Baveno dal 26 settembre al 12 ottobre - 26 Settembre 2025 - 09:30

Eventi a Baveno e dintorni dal 26 settembre al 12 ottobre 2025

Mostre “Piuarch" - 23 Settembre 2025 - 10:03

Undicesimo anno di collaborazione tra l’Ordine degli Architetti, attraverso la Commissione Cultura del VCO, e l’associazione culturale LetterAltura.

Il Teatro “La Fabbrica” presenta la Stagione 2025/2026 - 16 Settembre 2025 - 15:03

Il Teatro “La Fabbrica” di Villadossola, in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, annuncia la nuova stagione teatrale 2025/2026: nove spettacoli che spaziano tra generi e linguaggi, dal teatro di parola alla danza urbana, dalla commedia alla musica d’autore, con interpreti di primo piano e produzioni di grande qualità.

Teatro - "Parliamo di Paura" - 11 Settembre 2025 - 15:03

rassegna culturale "Parole che liberano", venerdì 12 settembre 2025, alle ore 18.00, presso il Forum di Omegna: "Parliamo di Paura".

Stagione culturale autunno-inverno a Baveno - 10 Settembre 2025 - 08:01

Riportiamo il programma della Stagione culturale autunno-inverno 2025/2026 a Baveno

Eventi Cannobio Settembre 2025 - 9 Settembre 2025 - 18:06

Eventi a Cannobio e dintorni a Settembre 2025.

Al via gli eventi che conducono al VCO Pride - 2 Settembre 2025 - 18:06

Sabato 6 settembre 2025 la prima parata dell’orgoglio LGBTQIA+ provinciale, preceduta dalla rassegna culturale “Re-Esistenze”.

Eventi Baveno dal 30 agosto al 14 settembre - 30 Agosto 2025 - 08:01

Eventi a Baveno e dintorni dal 30 agosto al 14 settembre 2025.
rassegna culturale - nei commenti

NCD e Comunità.vb: "No alla chiusura dei Dea" - 8 Novembre 2014 - 17:36

Cosa ha buttato via il VCO
Per guardare un po' al di la del nostro naso, estrapolato dal sito "architetturasostenibile.it", e per sapere cosa il VCO ha buttato via: "Secondo Renzo Piano il primo passo da fare nella società attuale, sarebbe quello di “recuperare una visione umanistica dell’ospedale”. Dopo aver preso in rassegna le tipologie ospedaliere ottocentesca(a padiglione) e novecentesca (monoblocco), l’architetto ha criticamente estrapolato e mixato le caratteristiche positive di entrambe. Se da un lato la prima, a padiglioni, denotava una certa attenzione alla persona, anche grazie alla presenza di alberi e giardini negli spazi aperti, con l’evoluzione e l’avanzamento tecnologico, si è presentata una spersonalizzazione ed il presentarsi di una serie di difetti. Pian piano alla tipologia ottocentesca si è poi sostituita quella monoblocco che ha il vantaggio di non essere più dispersiva, e riuscire, quindi, a contenere tutto nello stesso edificio, con evidente maggior funzionalità. Si è però persa la “visione umanistica”. Una visione moderna. Una visione critica di questo tipo permette di comprendere errori ed aspetti positivi del passato: l’idea di un unico edificio, grigio e privo di verde, ormai è superata, e non mette a proprio agio chi deve fruire dei suoi spazi. Non bastano più una serie di fredde nozioni funzionali, dimensionali ed ingegneristiche per progettare un buon ospedale: è necessario un approccio umanistico. I tempi sono cambiati: bisogna riflettere sullo stato d’animo di chi subisce direttamente o indirettamente un ricovero e cercare, con la concezione dell’edificio, di rendere questo momento meno traumatico possibile. Si potrebbero enunciare una serie di punti, proveniente da una profonda analisi: • Umanizzazione: lo spazio e l’ambiente in cui si trova il degente devono essere a misura d’uomo, sicuri e confortevoli, garantire benessere e privacy. • Urbanità: l’ospedale non deve essere un edificio isolato ed avulso dal tessuto urbano in cui si colloca, ma esserne parte integrante e comunicare con esso. • Innovazione: la flessibilità deve essere alla base della concezione architettonica, garantendo cambiamenti secondo le esigenze terapeutiche, tecnologiche, organizzative e formali. • Affidabilità: tranquillità e fiducia rispetto all’ospedale dipendono anche dalla sicurezza ambientale, tecnico–costruttiva, impiantistica ed igienica del luogo. • Ricerca: nell’ospedale deve essere presente una sezione dedicata alla ricerca clinico–scientifica che, favorisca aggiornamento ed adeguamento alle ultime novità sul campo. • Formazione: l’ospedale deve essere attrezzato adeguatamente per l’aggiornamento professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione. Alla luce di questi punti si può dire che il modello più consono sarebbe quello che prevede vari edifici inseriti nel verde. In tal modo i flussi di persone sarebbero selezionati e suddivisi per usi. Il verde, oltre a svolgere la funzione di barriera acustica, assorbe lo smog, crea un microclima ed abbassa le temperature estive, dà pace e serenità ai degenti, aiutandoli nella terapia di riabilitazione. Il piano terra potrebbe assumere carattere più urbano rispetto al passato, essere reso più dinamico prevedendo una serie di servizi connessi alla tipologia ospedaliera, che spesso non sono presenti: bar, edicola, lavanderia, negozi, fiorai, parrucchiere. I limiti tra verde, edificio ospedaliero e città non devono essere rigidi come in passato; nella progettazione e realizzazione devono confluire sicuramente efficienza e sostenibilità".

Lega Nord su sanità e punto nascite - 21 Settembre 2014 - 22:16

La sanità del futuro
Eppure ci sarebbe la possibilità di evolvere anche in campo sanitario. Vi allego un estratto del progetto di Renzo Piano dell'ospedale del futuro. intanto che noi litighiamo per il nostro pollaio, altri volano alto. Buona lettura. RENZO PIANO: LA VISIONE SULLA TIPOLOGIA OSPEDALIERA E CRITERI D'INTERVENTO SOSTENIBILI Un'analisi tipologica. Secondo Renzo Piano il primo passo da fare nella società attuale, sarebbe quello di "recuperare una visione umanistica dell'ospedale". Dopo aver preso in rassegna le tipologie ospedaliere ottocentesca (a padiglione) e novecentesca (monoblocco), l'architetto ha criticamente estrapolato e mixato le caratteristiche positive di entrambe. Se da un lato la prima, a padiglioni, denotava una certa attenzione alla persona, anche grazie alla presenza di alberi e giardini negli spazi aperti, con l'evoluzione e l'avanzamento tecnologico, si è presentata una spersonalizzazione ed il presentarsi di una serie di difetti. Pian piano alla tipologia ottocentesca si è poi sostituita quella monoblocco che ha il vantaggio di non essere più dispersiva, e riuscire, quindi, a contenere tutto nello stesso edificio, con evidente maggior funzionalità. Si è però persa la "visione umanistica". Una visione moderna. Una visione critica di questo tipo permette di comprendere errori ed aspetti positivi del passato: l'idea di un unico edificio, grigio e privo di verde, ormai è superata, e non mette a proprio agio chi deve fruire dei suoi spazi. Non bastano più una serie di fredde nozioni funzionali, dimensionali ed ingegneristiche per progettare un buon ospedale: è necessario un approccio umanistico. I tempi sono cambiati: bisogna riflettere sullo stato d'animo di chi subisce direttamente o indirettamente un ricovero e cercare, con la concezione dell'edificio, di rendere questo momento meno traumatico possibile. Si potrebbero enunciare una serie di punti, proveniente da una profonda analisi: Umanizzazione: lo spazio e l'ambiente in cui si trova il degente devono essere a misura d’uomo, sicuri e confortevoli, garantire benessere e privacy. Urbanità: l’ospedale non deve essere un edificio isolato ed avulso dal tessuto urbano in cui si colloca, ma esserne parte integrante e comunicare con esso. Innovazione: la flessibilità deve essere alla base della concezione architettonica, garantendo cambiamenti secondo le esigenze terapeutiche, tecnologiche, organizzative e formali. Affidabilità: tranquillità e fiducia rispetto all'ospedale dipendono anche dalla sicurezza ambientale, tecnico-costruttiva, impiantistica ed igienica del luogo. Ricerca: nell’ospedale deve essere presente una sezione dedicata alla ricerca clinico-scientifica che, favorisca aggiornamento ed adeguamento alle ultime novità sul campo. Formazione: l’ospedale deve essere attrezzato adeguatamente per l'aggiornamento professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione. Alla luce di questi punti si può dire che il modello più consono sarebbe quello che prevede vari edifici inseriti nel verde. In tal modo i flussi di persone sarebbero selezionati e suddivisi per usi. Il verde, oltre a svolgere la funzione di barriera acustica, assorbe lo smog, crea un microclima ed abbassa le temperature estive, dà pace e serenità ai degenti, aiutandoli nella terapia di riabilitazione. Il piano terra potrebbe assumere carattere più urbano rispetto al passato, essere reso più dinamico prevedendo una serie di servizi connessi alla tipologia ospedaliera, che spesso non sono presenti: bar, edicola, lavanderia, negozi, fiorai, parrucchiere. I limiti tra verde, edificio ospedaliero e città non devono essere rigidi come in passato; nella progettazione e realizzazione devono confluire sicuramente efficienza e sostenibilità.